L’inchiesta “Dolce Vita”, seguita dalla procura di Avellino, porta verso il rinvio a giudizio l’ex sindaco Gianluca Festa insieme ad altri 27 indagati. Le accuse riguardano appalti pubblici, gestione di manifestazioni e concorsi truccati. Il prossimo 15 ottobre il gip del tribunale irpino deciderà se mandare a processo gli imputati coinvolti in questa vicenda giudiziaria iniziata nel 2024.
Le accuse contro gianluca festa e il gruppo di indagati
Gianluca Festa, ex primo cittadino di Avellino, è al centro dell’inchiesta con accuse pesanti, tra cui associazione a delinquere, corruzione, peculato e rivelazione del segreto d’ufficio. Questi capi d’imputazione derivano da diversi filoni dell’indagine coordinata dal procuratore Domenico Airoma e affidata ai Carabinieri e alla Guardia di Finanza. Gli inquirenti hanno approfondito irregolarità sugli appalti pubblici, l’affidamento di manifestazioni e sponsorizzazioni, oltre a concorsi comunali in cui alcune domande d’esame sarebbero state fornite in anticipo a partecipanti favoriti.
Coinvolgimento di funzionari, imprenditori e società
Le accuse non riguardano soltanto Festa, ma anche una serie di dirigenti e funzionari del comune di Avellino, imprenditori e società legate all’organizzazione degli eventi cittadini. Le indagini hanno messo in luce una rete che, stando agli inquirenti, avrebbe manomesso procedure amministrative a vantaggio di alcuni soggetti selezionati. Il quadro contestato comprende dunque diverse operazioni pubbliche e concorsi che avrebbero dovuto garantire trasparenza e regolarità ma che invece sarebbero stati contaminati da favoritismi.
La svolta nelle indagini e il no alla proroga
La procura di Avellino aveva prolungato le indagini fino al 31 dicembre 2024, ma il gip del tribunale, lo scorso 4 marzo, ha respinto la richiesta di ulteriore proroga avanzata da Airoma. Questo rifiuto ha posto fine alla fase istruttoria, aprendo così la strada alla richiesta di rinvio a giudizio depositata a fine settembre. La scelta del gip si basa sulla convinzione che le investigazioni abbiano ormai completato il loro corso e che vi siano sufficienti elementi per proseguire con l’azione penale.
Arresto e impatto locale
La chiusura delle indagini segna un passaggio chiave nella vicenda. Le accuse, supportate da una serie di prove raccolte in quasi un anno di lavoro, hanno portato all’arresto ai domiciliari di Festa lo scorso 18 settembre 2024, un episodio che ha generato scalpore nel territorio. Il procedimento coinvolge anche altre figure pubbliche e private, segnalando una possibile diffusione delle pratiche irregolari oltre il solo ambito politico.
Il processo e le conseguenze attese
Il 15 ottobre 2025 sarà il giorno in cui il gip di Avellino dovrà annunciare se rinviare a giudizio Gianluca Festa e gli altri 27 indagati. Questa decisione definirà la prosecuzione o l’archiviazione del fascicolo per chi ha operato nel sistema comunale e nelle manifestazioni pubbliche della città. Il rinvio a giudizio rappresenta il passo necessario per l’avvio di un dibattimento che potrebbe mettere al centro le dinamiche di gestione della pubblica amministrazione locale.
Scenari e implicazioni per la politica locale
Tra gli imputati si trovano personaggi importanti della scena politica e imprenditoriale di Avellino. Il processo potrebbe chiarire non solo le responsabilità individuali, ma anche eventuali meccanismi di controllo e gestione usati finora, aprendo scenari delicati per le politiche comunali. Le vicende giudiziarie seguiranno da vicino l’opinione pubblica, interessata alle conseguenze che scaturiranno da queste accuse di corruzione e malversazioni che coinvolgono amministratori e imprenditori.