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Riparte il processo dell’operazione touchdown a cisterna: focus sulle intercettazioni e le accuse di corruzione

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L’inchiesta denominata “Touchdown” ha coinvolto negli ultimi anni numerosi esponenti politici e imprenditori nella città di Cisterna, in provincia di Latina. Il procedimento ruota attorno a presunte irregolarità negli appalti pubblici tra il 2015 e il 2017, smascherate dai carabinieri del reparto territoriale di Aprilia. Ora il processo attende una decisione chiave sul possibile utilizzo delle intercettazioni, che potrebbe decidere il corso delle udienze in programma per novembre 2025.

Il contesto dell’inchiesta touchdown a cisterna e i protagonisti coinvolti

L’inchiesta condotta tra il 2015 e il 2017 ha portato allo scoperto una rete di presunte collusioni tra esponenti politici e imprenditori della provincia di Latina. Al centro dell’attenzione nell’operazione “Touchdown” c’è la giunta del comune di Cisterna, con l’allora presidente Eleonora Della Penna, esponente del Partito Democratico, che pur non risultando imputata, è stata oggetto di attenzione investigativa. Il gruppo coinvolto comprendeva figure politico-amministrative come Marco Muzzupappa e Alvaro Mastrantoni, entrambi ex vicesindaci e assessori all’ambiente, oltre a Danilo Martelli, assessore ai lavori pubblici, e Pierluigi Ianiri, assessore ai trasporti.

I nomi dall’ambito imprenditoriale

Dal lato degli imprenditori spiccano nomi come Andrea Caiazzo, Enrico Baccari e Stefano Ettorre, insieme con Mauro Di Stefano, procuratore speciale della società di igiene urbana Cisterna Ambiente. La varietà degli imputati dimostra la complessità del sistema al centro dell’indagine. Il collegio difensivo è variegato, formato da diversi avvocati tra cui Orlando Mariani e Francesca Apponi che rappresentano le diverse parti coinvolte.

I dettagli delle accuse e gli sviluppi dell’indagine iniziale

Gli investigatori hanno ricostruito un sistema radicato di scambi illeciti che avrebbe trasformato gli appalti pubblici in opportunità di guadagno per le parti coinvolte. Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati circa 400mila euro in contanti a tre indagati, cifra che suggerisce movimentazioni economiche sospette ben organizzate. L’operazione ha messo in luce numerose condotte irregolari, dalla corruzione alla turbativa d’asta. Tra gli accusati figura Raffaele Del Prete, imprenditore nel settore rifiuti, che ha optato per un patteggiamento con una pena di 3 anni e 2 mesi per il reato di turbativa d’asta contestatogli.

La procura di Latina ha puntato l’attenzione su un sistema che avrebbe manipolato procedure pubbliche, favorendo alcune imprese in cambio di vantaggi personali. Le intercettazioni telefoniche hanno rappresentato una prova centrale nella ricostruzione delle responsabilità.

Cosa deciderà il tribunale sulle intercettazioni e il ruolo nel processo

La prossima udienza, fissata per il 7 novembre 2025, vedrà il secondo collegio del Tribunale di Latina sciogliere la riserva sull’utilizzabilità delle intercettazioni acquisite. Le difese sostengono che le intercettazioni, iniziate per un’inchiesta diversa che coinvolgeva anche la presidente Della Penna, non siano ammissibili nel processo “Touchdown”. Toccherà al tribunale valutare la validità di questi elementi di prova, che pesano molto sullo sviluppo del procedimento.

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Il fatto che alcune di queste intercettazioni siano state utilizzate anche in un altro processo per voto di scambio politico-mafioso rende la questione ancora più delicata. Tra gli imputati di quel caso compaiono, oltre a Raffaele Del Prete, anche Emanuele Forzan. La decisione sul loro utilizzo influenzerà direttamente la linea difensiva e la prosecuzione del giudizio.

Stato attuale del processo e ruolo delle parti civili in aula

Il processo di primo grado ha raggiunto un momento importante con l’istruttoria quasi conclusa. Sono stati ascoltati i testimoni chiamati dal pubblico ministero e alcune persone indicate dalla difesa degli imputati, in particolare dall’avvocato Luca Giudetti. La lista testimoniale ha fornito elementi contrastanti che il tribunale sta vagliando.

Nel procedimento si sono costituiti come parti civili sia il Comune di Cisterna che la Provincia di Latina, che intendono chiedere risarcimenti per i danni subiti da presunte condotte illecite a carico della pubblica amministrazione. La presenza delle istituzioni rappresenta un elemento di pressione verso la definizione del processo e un segnale della necessità di trasparenza e legalità negli affari pubblici della zona.

L’attenzione resta alta, considerando l’importanza politica e sociale delle accuse sulla città dei butteri e il territorio pontino. Il verdetto sulle intercettazioni potrebbe disegnare il prossimo capitolo di questa vicenda giudiziaria che aggrega elementi di cronaca locale e questioni di partecipazione pubblica.

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