Roma riaccende i riflettori sulla moda con due eventi previsti il 5 e 6 luglio a villa borghese, cuore verde della città. L’iniziativa, frutto di un’intesa tra l’assessorato ai grandi eventi, sport, turismo e moda di Roma Capitale e la regione Lazio, punta a valorizzare i giovani talenti e sostenere l’artigianato locale, grazie a un finanziamento di 9 milioni di euro.
Dopo l’esordio nello spazio iconico della Nuvola di Fuksas, la rassegna Forma Fashion Show torna a villa borghese per il terzo anno consecutivo. L’evento si presenta con una passerella di 50 metri, 10 ledwall per proiezioni in grande formato e 800 sedute per il pubblico. Un palco di rilievo per ospitare le collezioni finali degli studenti di cinque tra le più note accademie di moda romane. A condurre le serate sarà Veronica Maya, voce ormai affermata nel mondo dello spettacolo e della conduzione.
Gli studenti presenteranno progetti diversi ma accomunati dalla qualità e dalla ricerca creativa. L’Accademia di Belle Arti di Roma proporrà 16 collezioni multidisciplinari con abiti che spaziano tra varie sperimentazioni e stili. L’Accademia Koefia punta su creazioni che riflettono il concetto di bellezza sotto molteplici aspetti. L’Accademia Italiana porterà un lavoro firmato da Matteo Word, intitolato “Youthopia”, che riflette sulle nuove generazioni e il loro rapporto con la moda.
L’Accademia del Lusso presenterà una collezione ispirata a Romeo Gigli e al suo “angelo caduto”, curata da Antonio Martino di Ensemble Atelier, richiamando un immaginario raffinato con contaminazioni classiche. Infine, la Mam – Maiani Accademia Moda allestisce “Bianchi Contaminati”, nata da una collaborazione con l’ambasciata della Repubblica delle Filippine in Italia, dove si valorizza un tessuto particolare, l’organza di piña, ottenuta dalle foglie di ananas, un esempio di artigianato e innovazione insieme.
La giornata di domenica a villa borghese è dedicata ai sette atelier di alta moda legati a Roma, che presentano le loro capsule collection sotto il nome di “Ensemble Atelier”. Tra queste spicca la proposta di Camillo Bona, che celebra i suoi 30 anni di attività con una collezione che riprende i modelli e i dettagli degli anni ’30 fino agli anni ’60, un vero tuffo nel passato con uno sguardo contemporaneo.
Luigi Borbone si ispira a Paolina Borghese, figura storica della città, per creare abiti carichi di suggestione e riferimenti culturali. Franco Ciambella porta una riflessione tra forma e materia, con pezzi che dialogano tra strutture solide e tessuti morbidi. Nino Lettieri con la serie “Ninoir” presenta esclusivamente abiti total black, giocando sulle texture e le sfumature del colore scuro.
Antonio Martino Couture propone la sua collezione “Black Versailles”, che mescola riferimenti storici con un gusto moderno e sofisticato. Sabrina Persechino si muove invece con sperimentazioni attorno alla forma geometrica del quadrato, traducendo concetti astratti in capi indossabili. Lo stilista palestinese Jamal Taslaq porta a villa borghese una collezione che fonde il design italiano con la calligrafia araba, un incontro culturale che si riflette nel dettaglio e nei materiali.
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