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Sistema di tangenti tra Teverola, San Tammaro e Camposano: indagine su appalti e corruzione

La procura di Santa Maria Capua Vetere ha scoperto un sistema di tangenti che coinvolge tre comuni tra Caserta e Napoli. L’indagine punta su Filippo Virno, dirigente impegnato in tutti e tre i centri, e un gruppo di imprenditori accusati di corruzione e falso. Sono emersi scambi di denaro e favori legati all’assegnazione di appalti pubblici, con ripercussioni in diversi enti locali.

L’asse del sistema corruttivo: il ruolo di Filippo Virno tra tre comuni

Filippo Virno, 53 anni, ha svolto un ruolo centrale nel meccanismo scoperto. Era responsabile tecnico al comune di Teverola, operava nel settore lavori pubblici a San Tammaro e a Camposano, dove dirigeva anche il servizio ecologia. Secondo la procura di Santa Maria Capua Vetere, Virno avrebbe ricevuto denaro e vantaggi da almeno otto imprese coinvolte nella gestione degli appalti.

Assunzione sospetta e prove materiale

Tra i benefici indicati nell’inchiesta c’è l’assunzione della sorella di Virno, Fabiola, in una ditta che si occupa di raccolta rifiuti. Proprio quell’azienda ha ottenuto appalti dal comune di Teverola. L’accusa sostiene che questa assunzione sia stata una contropartita per favorire le imprese degli indagati. Nel decreto di perquisizione, eseguito dai carabinieri di Caserta, sono stati sequestrati 8 mila euro in contanti a casa di Fabiola Virno, soldi ritenuti provento di tangenti.

Il legame tra gli enti è particolarmente rilevante, dato che lo stesso dirigente operava contemporaneamente in tre comuni diversi. L’organizzazione avrebbe così potuto influenzare diverse gare e interventi pubblici in un ampio raggio territoriale, coinvolgendo realtà sia del Casertano che del Napoletano.

Gli altri indagati e le connessioni con precedenti indagini

L’inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di undici persone, tra dirigenti pubblici e imprenditori. Oltre a Filippo Virno, compare nel fascicolo Raffaele De Rosa, attuale funzionario del comune di Caserta e fratello dell’ex presidente della provincia Marcello De Rosa.

Tra gli imprenditori coinvolti figurano anche Antonio Giardino e Tommaso Mauriello, già noti alla procura per un’altra indagine legata a presunte irregolarità nel settore dei lavori autostradali. Queste figure sono finite nello stesso meccanismo legato alle opere pubbliche, questa volta nei comuni di Teverola, San Tammaro e Camposano.

L’inchiesta mette in luce come alcuni operatori economici abbiano ripetuto comportamenti illegali in differenti ambiti, stabilendo connessioni stabili con funzionari pubblici di vari enti. Emergono così tracce di un sistema radicato dentro la gestione degli appalti, che si estende oltre i confini di un singolo comune.

La prassi delle tangenti e le indagini dei carabinieri di caserta

L’indagine ha preso corpo grazie alle attività dei carabinieri di Caserta, che hanno eseguito diverse perquisizioni per raccogliere prove materiali sull’esistenza delle tangenti. Tra i locali ispezionati anche l’abitazione della sorella di Virno, dove sono stati trovati contanti in cifra considerevole.

Gli investigatori hanno seguito i movimenti dei soldi e le assunzioni sospette, riuscendo a ricostruire come gli imprenditori corrispondessero somme a chi garantiva l’affidamento degli appalti. Le registrazioni delle gare, confrontate con i flussi di denaro, sono al centro del procedimento penale.

Lo sviluppo delle indagini conferma l’importanza del controllo sui dipendenti pubblici con incarichi tecnici, soprattutto quando operano in più enti. L’allarme si estende anche all’analisi delle modalità con cui le società ottengono commesse pubbliche, specie in settori delicati come i lavori pubblici e la raccolta rifiuti.

In questi mesi la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha dimostrato una forte attenzione verso fenomeni di corruzione locale, specie quelli che minano la trasparenza nelle scelte di spesa pubblica, fondamentali per il funzionamento della comunità e la corretta gestione dei fondi.

I prossimi sviluppi dell’inchiesta potranno offrire nuovi dettagli sul coinvolgimento degli indagati e sulle dinamiche che hanno consentito al sistema di attecchire tra i comuni interessati, mostrando le fragilità nell’organizzazione amministrativa di queste aree.

Clarissa Abile

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