La domenica 20 luglio ha visto una lunga serie di interventi per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Lazio. Diverse operazioni di soccorso si sono concentrate in varie zone della regione, con escursionisti in difficoltà e situazioni potenzialmente pericolose. Gli interventi hanno coinvolto squadre di tecnici, vigili del fuoco, guardia di finanza e personale medico. Lo scenario ha spaziato dalle montagne della Ciociaria ai Monti della Laga, confermando quanto sia importante la presenza di un soccorso tempestivo sulle terre alte.
La prima chiamata è arrivata da Collepardo, in provincia di Frosinone, nel cuore della Ciociaria. Cinque donne, impegnate in un’escursione a Prato di Campoli, a circa 1.500 metri di altitudine, hanno perso l’orientamento su un sentiero ristretto. Finite in un dirupo impervio, non riuscivano a risalire per tornare sulla via principale. Il numero unico 112 ha attivato i tecnici del CNSAS e i vigili del fuoco, che hanno subito raggiunto il gruppo con mezzi adatti al terreno accidentato.
Le escursioniste, sebbene agitante dalla situazione, non presentavano ferite gravi. I soccorritori le hanno messe in sicurezza e accompagnate fino alle loro auto incolumi. Questo evento testimonia quanto spesso la mancanza di preparazione o il sottovalutare i segnali del territorio possano trasformare una semplice passeggiata in un impegno urgente per i soccorritori.
Anche la presenza di un pronto intervento coordinato tra CNSAS e vigili del fuoco si è rivelata cruciale per riportare rapidamente sicurezza. Sul posto sono stati utilizzati strumenti GPS e mappe per orientarsi in una zona dove i sentieri impervi non lasciano margini d’errore.
Nel pomeriggio la squadra del soccorso alpino si è spostata in provincia di Roma, a Ciciliano. Due escursionisti romani, entrambi 35enni, avevano deciso di visitare le cascate della Rocchetta ma hanno perso la strada di ritorno. I soccorritori hanno ricevuto indicazioni poco precise sulla loro posizione, ma conoscevano bene i dintorni e hanno potuto seguire tracce e sentieri per rintracciarli.
I due erano affaticati, con qualche escoriazione e segnali di lieve disidratazione, probabilmente provocata dal caldo intenso di luglio e dalla difficoltà nel trovare acqua fresca. Dopo averli raggiunti, il personale ha effettuato una verifica medica di base, assicurandosi che non avessero problemi più gravi.
L’intervento si è concluso con il riaccompagnamento degli escursionisti alla loro vettura. Anche in questo caso, la capacità di leggere il territorio e di muoversi prevalentemente a piedi è stata fondamentale. Il lavoro di squadra tra i vari enti di emergenza ha attutito i rischi legati all’isolamento in area montuosa poco battuta.
Nella provincia di Rieti la giornata è stata particolarmente intensa. È iniziata alle 10:30 ad Amatrice, frazione Voceto, dove un escursionista ha accusato un malore improvviso durante una camminata. I tecnici del soccorso alpino sono intervenuti rapidamente, guidandolo fuori dalla montagna e consegnandolo al personale sanitario senza complicazioni immediate.
Verso metà pomeriggio, alle 15:30, un motociclista da enduro è caduto su un sentiero difficile nella frazione Piedelpoggio di Leonessa. L’uomo ha riportato dolori vari e ha dovuto attendere il soccorso per le cure. L’azione è stata coordinata con i medici del 118, che hanno preso in carico il paziente appena portato in zona sicura.
Poco dopo, alle 17:30, è scattata una complessa operazione di ricerca sempre a Leonessa. La madre di un ragazzo di sedici anni ha chiesto aiuto perché il figlio non era rientrato dopo un’escursione mattutina. Dopo controlli insieme a guardia di finanza e vigili del fuoco, con verifiche tecniche su celle telefoniche per individuare la possibile area, il ragazzo è tornato spontaneamente verso le 19.
Ha raccontato di essere rimasto senza copertura telefonica tutto il giorno e di aver camminato in un punto isolato, senza potersi far sentire. Questo episodio ha acceso nuovamente i riflettori sui rischi di tecnologie limitate in ambienti montani e sulla necessità di pianificare con attenzione ogni spostamento fuori dai centri abitati.
L’ultimo episodio della giornata si è svolto sulle vette dei Monti della Laga, più precisamente a Pizzo di Moscio, quota 2.400 metri. Due escursionisti sono rimasti bloccati nel buio serale, impossibilitati a continuare o a ritornare. La notte in alta montagna presenta pericoli notevoli, soprattutto senza l’adeguata attrezzatura o preparazione.
Alla richiesta di aiuto è stato inviato un elicottero dell’aeronautica militare, decollato dalla base di Pratica di Mare intorno alle 23:30. Le condizioni meteo e la quota elevata hanno richiesto grande cautela per il recupero. Il velivolo ha portato i due a valle, ad Amatrice, dove un medico del CNSAS ha effettuato una visita di controllo.
Nonostante lo spavento, i soccorritori hanno escluso necessità di ulteriori trattamenti medici. Questo recupero evidenzia come anche in tarda serata o durante eventi impensati sia importante mantenere attivi i canali di emergenza e garantire un intervento rapido, soprattutto in luoghi impervi dove la notte può rendere tutto più rischioso.
In tutte le operazioni condotte durante quella domenica, il Soccorso Alpino ha lavorato fianco a fianco con i Vigili del Fuoco, la Guardia di Finanza e il personale sanitario del 118. Questa sinergia ha garantito percorsi rapidi e azioni coordinate, salvaguardando la salute dei coinvolti.
Gli interventi mostrano quanto la fatica o piccoli errori di percorso possano trasformarsi in situazioni critiche rapidamente. Questi episodi ribadiscono la necessità di una buona preparazione prima di affrontare escursioni in territori montani o in zone poco battute. Mantenere strumenti per l’orientamento, pianificare il percorso e non sottovalutare le condizioni atmosferiche restano consigli indispensabili.
Le tecniche di soccorso si adattano alle specificità di ogni ambiente, dallo sviluppo materiale sul terreno alle operazioni aeree. Solo un sistema integrato e addestrato può fronteggiare le emergenze efficacemente, riducendo ritardi e conseguenze. La domenica del 20 luglio ha lasciato chiaro quali rischi si corrono e quanto sia vitale mantenere alta l’attenzione durante escursioni e attività all’aperto sulle montagne del Lazio.
Un grave episodio di violenza ha scosso la cittadina di General Villamil Playas, nel sud-ovest…
Tua spa ha ufficializzato il bilancio e rinnovato la guida del consiglio d’amministrazione per il…
La costa dei trabocchi si conferma meta ideale per chi ama il mare e le…
Il progetto turistico in Abruzzo mobilita tre province per aprire nuove possibilità di viaggio anche…
La chiusura della galleria Capo di China sulla superstrada Sora-Cassino, in territorio di Atina, continua…
La zona di Sabaudia resta senza casi confermati di West Nile virus, ma ha deciso…