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Soccorso di una bambina di 12 anni a Latina, emergono criticità nella vigilanza delle spiagge libere

Una bambina di 12 anni è stata salvata da un possibile annegamento sulla spiaggia libera di Latina nella tarda serata di ieri. L’intervento tempestivo di un bagnino ha evitato tragedie, ma l’episodio ha fatto emergere problemi nella gestione della sicurezza sulle spiagge pubbliche. Il salvataggio ha richiamato l’attenzione sulle misure di sorveglianza e sulle difficoltà legate ai turni dei bagnini, soprattutto quando le condizioni del mare si fanno più pericolose.

Il salvataggio decisivo del bagnino della coop blue work service

L’incidente si è verificato poco dopo le 19, in un tratto di spiaggia libera dove il servizio di vigilanza era terminato un’ora prima. La bambina, in balia delle onde, ha rischiato di annegare perché era priva di conoscenza quando è stata tirata fuori dall’acqua. A intervenire è stato Marco, un giovane bagnino della cooperativa Blue Work Service impiegato presso lo stabilimento Tirreno. Ha notato i segnali di difficoltà dei genitori della bambina e si è tuffato immediatamente per metterla in salvo.

Difficoltà nelle operazioni di soccorso

Le operazioni di soccorso non sono state semplici. Marco ha dovuto eseguire manovre di rianimazione prima di affidare la ragazzina alle cure mediche. Anche lui è stato portato in ospedale per accertamenti, perché lo sforzo nel salvataggio è stato intenso. Le condizioni della dodicenne, dopo l’intervento, sono migliorate e non destano allarmi. L’episodio è ora al vaglio della Guardia Costiera di Latina, che indaga sulle circostanze e verifica eventuali responsabilità. Il mare ieri era agitato, il che ha complicato le operazioni e aumentato i rischi per i bagnanti senza vigilanza continua.

Criticità nella vigilanza delle spiagge libere e l’organizzazione del servizio

Il soccorso di Latina ha messo in luce difficoltà più ampie nella gestione della sorveglianza sulle spiagge libere. Dopo l’affidamento del servizio tramite bando comunale, la copertura risulta ancora insufficiente in certi momenti, specialmente nel tardo pomeriggio quando è previsto il calo delle presenze e la conclusione dei turni. In quel tratto di litorale, infatti, il bagnino è uscito dal servizio un’ora prima dell’incidente, lasciando la spiaggia senza sorveglianza.

La cooperativa Blue Work Service ha dimostrato però una presenza attiva, intervenendo in più occasioni per garantire sicurezza. Almeno due altri salvataggi si sono verificati nella stessa giornata, segno che il mare ha comportato un livello di pericolo superiore alla media. Questi interventi hanno sopperito almeno in parte a una gestione poco lineare e ancora in fase di assestamento, soprattutto sulle spiagge senza stabilimenti privati.

Organizzazione e turni dei bagnini

Le difficoltà emerse mostrano come la gestione della sorveglianza sia ancora da perfezionare, soprattutto per garantire continuità nei turni e una copertura adeguata nelle ore più a rischio. “Serve un coordinamento migliore e una presenza costante”, commentano esperti del settore.

Interventi significativi dei bagnini su tutto il litorale pontino

Le difficoltà emerse a Latina non sono un caso isolato. A Rio Martino, per esempio, un giovane bagnino ha salvato due persone in difficoltà tra le onde durante la pausa pranzo. Nel pomeriggio, un altro assistente bagnanti dello stabilimento Circello ha raggiunto un ragazzo trasportato al largo dalla corrente, che non aveva richiesto aiuto. Senza l’intervento tempestivo, il giovane avrebbe rischiato di finire in situazioni pericolose.

Stress della vigilanza e condizioni marine complesse

Questi episodi indicano che il livello di vigilanza è sotto stress a causa di condizioni marine complesse e organizzazione dei turni poco adeguata. Il compito dei bagnini diventa allora più impegnativo, mettendo in evidenza la necessità di un coordinamento più puntuale e di una presenza continua, soprattutto dove le spiagge sono libere e meno sorvegliate rispetto agli stabilimenti privati. I prossimi giorni e la stagione estiva metteranno a dura prova il sistema, e le autorità locali dovranno valutare come regolare l’attività di assistenza senza lasciare spazi vuoti lungo la costa pontina.

Paolo Ludovichi

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