La realizzazione della stazione per i treni ad alta velocità tra ferentino e supino si profila come un elemento chiave per il rilancio del basso lazio, in particolare della provincia di frosinone. L’infrastruttura dovrebbe trasformare questa zona, grazie alla sua posizione centrale lungo la linea ferroviaria roma-napoli, in un crocevia strategico per i collegamenti commerciali con l’europa. Dopo anni di annunci e attese, il prossimo 30 giugno si tiene un convegno decisivo per avviare concretamente il progetto, coinvolgendo politici, imprese e istituzioni territoriali.
La stazione tav come snodo centrale tra ferentino e supino
L’idea della nuova stazione tav prende forma nel tratto ferroviario tra ferentino e supino, a metà strada lungo la linea ad alta velocità tra roma e napoli. Questa posizione non è casuale: si tratta di un punto baricentrico rispetto al centro italia, che può ospitare un nodo di scambio fondamentale per le reti ferroviarie nazionali e internazionali. La stazione dovrebbe permettere non solo il passaggio rapido dei treni passeggeri, ma anche favorire il traffico merci diretto verso l’europa.
Il progetto sfrutta la presenza di un’area già caratterizzata da uno sviluppo industriale rilevante. La vicinanza a zone produttive di primo piano permette di immaginare un impatto positivo anche sull’economia locale. In più, il collegamento con le principali autostrade della regione rafforza la vocazione logistica di questa infrastruttura. Senza dimenticare che, dal punto di vista urbanistico, la stazione potrebbe aprire nuove prospettive per il territorio, attirando investimenti e favorendo la nascita di servizi connessi.
La realizzazione della stazione tav va ben oltre il semplice incremento dell’offerta ferroviaria. Rappresenta un’occasione per rivedere la pianificazione territoriale, favorire l’insediamento di nuove attività e creare occupazione. Sul piano logistico, la connessione diretta con il nord italia e l’europa potrebbe mettere il basso lazio al centro di rotte commerciali di rilievo nazionale.
Un convegno a ferentino per il futuro della mobilità
Il 30 giugno, dalle ore 9.30, alle terme pompeo di ferentino si tiene il convegno “la rinascita del basso lazio. il futuro della mobilità con la stazione tav”. L’evento riunisce una lunga lista di personalità istituzionali e dei settori produttivi, a testimonianza della rilevanza strategica attribuita al progetto. Sono attesi il vice premier e ministro degli esteri Antonio Tajani, il presidente della regione lazio Francesco Rocca, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Luigi Sbarra e numerosi altri esponenti di governo e istituzioni locali.
Il parterre comprende anche rappresentanti del consiglio regionale, assessori, presidenti di provincia e sindaci dei principali comuni interessati, come frosinone, latina, cassino e ferentino. A loro si aggiungono i vertici della camera di commercio frosinone-latina, direttori universitari e capi di associazioni di imprese. La presenza di un così vasto numero di soggetti segnala la volontà di dare concretezza a un progetto rimasto a lungo sulla carta.
L’obiettivo del convegno è mettere sul tavolo tutti gli elementi necessari per avanzare verso la costruzione concreta della stazione tav, chiarendo ruoli, tempi e risorse. Si punta a una visione condivisa che trascenda le singole realtà amministrative e raccolga le istanze di un intero territorio, esteso ben oltre le province di frosinone e latina.
La posizione di enrico coppotelli sulla stazione tav e lo sviluppo del basso lazio
Enrico coppotelli, segretario regionale della cisl lazio, guida l’iniziativa per promuovere la realizzazione della stazione tav. Già da tempo ne aveva fatto un punto centrale della sua agenda. Coppotelli sottolinea come questa infrastruttura rappresenti un’occasione cruciale per dare una nuova prospettiva al basso lazio, inteso come un sistema integrato tra le province di frosinone e latina.
Secondo lui, la stazione tav deve diventare un’opera di bacino, in grado di favorire i collegamenti ferroviari fino al nord italia e all’europa. L’impatto sul territorio non si limiterebbe al trasporto: la presenza di un hub di questa portata può incidere sulla pianificazione urbanistica, influenzare lo sviluppo industriale e creare nuove opportunità di lavoro.
Il segretario regionale invita a lavorare insieme, mettendo attorno allo stesso tavolo forze politiche, amministrazioni locali e operatori economici. Il basso lazio, grazie alla sua posizione geografica, potrebbe diventare un punto di riferimento nazionale se riuscirà ad approfittare di questo momento. Coppotelli evidenzia anche la necessità di un progetto concreto, con risorse disponibili e interlocuzioni chiare con ferrovie dello stato e rfi, i soggetti responsabili della rete ferroviaria.
Un progetto condiviso con le istituzioni
Il convegno di ferentino sarà l’occasione per mettere in campo un confronto che riunisca le istituzioni coinvolte a vari livelli, dal governo centrale ai sindaci, passando per il consiglio regionale e le province interessate. L’idea è quella di superare divisioni e frammentazioni per dotare il territorio di un piano unitario di sviluppo infrastrutturale.
Le amministrazioni locali dimostrano consapevolezza della posta in gioco. Sindaci come riccardo mastrangeli di frosinone e matilde celentano di latina partecipano alla discussione supportando la necessità di sbloccare il progetto. Anche i rappresentanti delle industrie, università e associazioni di categoria evidenziano il ritorno economico che può derivare da una buona connessione ferroviaria.
La sfida rimane quella di trasformare una lunga attesa in un cantiere operativo. L’incontro deve servire a definire priorità, sviluppare un calendario e concordare le risorse. Il basso lazio richiede investimenti. La posizione strategica tra roma e napoli, il collegamento con il nord e l’europa e la rete autostradale rafforzano il valore del territorio.
Questo progetto di stazione tav non è più solo un sogno: alla vigilia del convegno appare come un’opportunità da cogliere per un’area che punta a ritrovare un ruolo centrale nel sistema dei trasporti e dell’economia nazionale.