Una struttura destinata ad accogliere turisti a napoli è stata posta sotto sequestro dalla polizia locale perché realizzata senza alcun permesso. L’immobile, originariamente adibito a deposito e laboratorio, è stato riconvertito in un hotel su più livelli, ma senza le autorizzazioni necessarie. La scoperta è arrivata dopo indagini delegate dalla procura della repubblica. I dettagli fanno luce su un intervento edilizio che ha ignorato norme fondamentali sul cambio di destinazione d’uso e la sicurezza degli edifici.
Interventi edilizi abusivi su cinque piani, l’immobile trasformato in hotel senza permessi
La struttura sequestrata si sviluppa su cinque piani fuori terra più un piano interrato. Prima del cambio d’uso, l’edificio ospitava un deposito e un laboratorio per riparazioni di elettrodomestici. La trasformazione in hotel ha comportato un intervento radicale che ha modificato la destinazione d’uso, passando da industriale a ricettiva. Questo tipo di modifica richiede permessi ben precisi, tra cui il permesso di costruire e l’autorizzazione sulla sicurezza delle costruzioni, entrambi mancanti nel caso specifico.
L’assenza del permesso di costruire e del titolo abilitativo ha evidenziato come l’intervento violasse le disposizioni urbanistiche e edilizie in vigore. Ciò ha richiesto l’intervento dell’unità operativa tutela edilizia della polizia locale, che ha portato al sequestro dell’immobile e al deferimento del committente all’autorità giudiziaria. Il controllo ha bloccato l’avanzamento dei lavori e la prossima apertura al pubblico dell’hotel abusivo.
Ricostruzione dei lavori: da laboratorio a hotel, le tracce dell’abuso
Durante l’ispezione, gli agenti hanno trovato locali in stato avanzato di riconversione, pronti ad accogliere ospiti. Le stanze erano già state divise e allestite, e gli spazi comuni predisposti secondo il progetto di una struttura ricettiva. La promozione dell’hotel era già attiva su piattaforme online dedicate, con la presenza di un sito internet in costruzione che annunciava l’avvio delle attività.
Il nome dell’hotel compariva sia sui rendering di interni, conservati all’interno dell’edificio, sia sulla segnaletica posta sulle porte delle camere e all’ingresso del palazzo. Questo materiale fotografico e documentale è stato raccolto dagli agenti durante l’operazione, fornendo prova della finalità ricettiva dell’immobile. Questo fa capire come l’abuso non fosse occasionale o temporaneo, ma parte di un progetto strutturato e pianificato.
Conseguenze legali e rischi per la sicurezza, la procura spinge su indagini serrate
Il committente dei lavori è stato deferito alla procura della repubblica per le violazioni urbanistiche e edilizie riscontrate. La modifica indebita della destinazione d’uso senza permessi costituisce una violazione grave, soprattutto perché l’immobile poteva essere pericoloso sotto il profilo della sicurezza statica e antincendio, aspetti fondamentali per strutture alberghiere.
Le indagini proseguono per verificare eventuali altre irregolarità e per accertare se dietro l’operazione ci siano ulteriori coinvolgimenti. Le autorità hanno sottolineato che il controllo del territorio e la lotta all’abusivismo edilizio rimangono priorità, visto il rischio che questi interventi possano generare situazioni di pericolo sia per i residenti che per i futuri ospiti. Gli organismi coinvolti mantengono alta l’attenzione per evitare che casi simili possano ripetersi in altre zone della città.