La vicenda della discarica di Cerreto, a Roccasecca, torna a far parlare di sé. Il Tar Lazio ha emesso un nuovo decreto che autorizza la Mad a riprendere senza limitazioni le attività nel sito, compreso il quinto bacino della discarica. Questo provvedimento ha suscitato proteste e aperto nuovi fronti legali da parte del Comune di Roccasecca, che continua a sollevare questioni ambientali e giuridiche irrisolte.
Il tribunale amministrativo regionale del Lazio ha pubblicato un decreto presidenziale che sostanzia la riattivazione dell’autorizzazione integrata ambientale anche per il quinto bacino della discarica di Cerreto. Questo significa che Mad, la società gestore dell’impianto, può riprendere a pieno ritmo lo stoccaggio dei rifiuti nel sito. Già in passato, questa autorizzazione era stata oggetto di contenziosi, ma il provvedimento attuale sblocca ogni impedimento legale e ripristina quanto previsto dall’Aia.
L’opinione pubblica in zona è divisa da tempo, ma il tema è soprattutto politico e amministrativo. Il sindaco Giuseppe Sacco, intervenuto durante la seduta del consiglio comunale convocata proprio per aggiornare la cittadinanza sulla situazione, ha ribadito che il Comune non intende mollare la presa sulle questioni aperte riguardanti il sito. L’attività della discarica resta una questione complessa, coinvolgendo autorizzazioni ambientali, rischi potenziali per l’area circostante e ordinanze ancora irrealizzate.
Il sindaco Sacco ha evidenziato almeno cinque aspetti ambientali e autorizzativi che, secondo il Comune, non sono stati risolti e creano seri problemi prima di valutare la riapertura o la cessione del sito. Uno dei nodi riguarda la presenza di una strada comunale all’interno dell’area destinata al quinto bacino. Se quest’ultimo venisse realizzato, quella strada verrebbe eliminata, con conseguenze sulle infrastrutture locali.
Un altro punto delicato riguarda la natura del terreno su cui dovrebbe sorgere il nuovo bacino, in gran parte argilloso e soggetto a rischio frane. Lo ha rimarcato l’Ispra con le sue osservazioni, destando preoccupazione per la stabilità del suolo e per l’impatto ambientale.
Il Comune sottolinea anche che non è stata ancora eseguita l’ordinanza numero 1/2022 emessa dalla Provincia di Frosinone. Questa prescrive la messa in sicurezza e la bonifica completa della discarica. Disattendere questa disposizione apre un ulteriore spiraglio di contestazione. A complicare il quadro c’è poi uno sbancamento del fiume Melfa, proprio vicino al sito, che alza ulteriormente il rischio per il territorio.
C’è infine una questione formale: con la rinuncia espressa dal gestore all’Aia, i titoli autorizzativi necessari per operare sul sito non sarebbero più validi. Il Comune ritiene che questo elemento possa invalidare le recenti concessioni, quindi prosegue con i ricorsi, convinto di avere buone carte in mano per ribaltare la situazione.
Durante la seduta aperta alla cittadinanza, il consiglio comunale di Roccasecca ha preso una posizione netta sulle irregolarità riscontrate. Per affrontare l’intera questione, si è deciso di allargare il raggio di intervento, coinvolgendo enti e autorità di vari livelli. Tra questi ci sono il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la regione Lazio tramite la direzione ciclo dei rifiuti, ma anche la Provincia di Frosinone e Arpa Lazio per i rilievi ambientali.
Non meno importanti, sono stati chiamati in causa la prefettura di Frosinone, l’Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Meridionale e ovviamente l’Ispra. Il Comune punta a ottenere un’attenta verifica di ogni aspetto, spinto dalla convinzione che il diritto ambientale debba prevalere e che il territorio non possa subire danni oltre un certo limite.
Il sindaco Sacco ha ribadito più volte che l’amministrazione non considera chiusa la partita, anche se la discarica risulta ufficialmente chiusa. Il Comune manterrà viva la battaglia con ricorsi e interlocuzioni ufficiali, nella speranza di ottenere risposte concrete e la tutela per la sua comunità.
Il confronto in consiglio comunale non si è limitato a questioni tecniche. La maggioranza guidata dal sindaco Sacco ha approvato risolutamente la delibera che sollecita interventi e verifica dei passaggi autorizzativi sul sito di Cerreto. Tra i presenti, il consigliere Pallone si è schierato col fronte favorevole, mentre altri consiglieri di minoranza hanno manifestato astensione o disinteresse.
Questa posizione ha creato tensioni, con la maggioranza che ha definito “sconcertanti” le dichiarazioni della minoranza. In particolare è stata criticata la mancanza di proposte e la volontà di tacere su temi così delicati. Per il sindaco e i suoi alleati, infatti, sarebbe inaccettabile vedere l’attenzione sul tema smorzarsi proprio ora che la comunità si trova ancora esposta a rischi concreti.
La seduta pubblica ha inoltre richiamato numerosi cittadini. La presenza in sala consiliare è stata interpretata come segno di sostegno alla battaglia del Comune. Sacco ha ringraziato chi ha partecipato, riconoscendo il valore della partecipazione diretta al confronto su un problema che grava da anni sulla cittadina e che coinvolge interessi e sacrifici collettivi.
L’evolversi di questa vicenda resta dunque al centro dell’attenzione, con interlocuzioni tecniche, legali e politiche ancora aperte. Ogni sviluppo sarà seguito con attenzione da chi vive e lavora intorno a Cerreto, in attesa delle prossime decisioni delle autorità competenti.
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