Sul litorale pontino, precisamente a Gaeta, è avvenuto un episodio che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Una donna romana di 50 anni, mentre faceva il bagno a circa 40 metri dalla riva, è rimasta bloccata in una buca nella sabbia sotto il mare. Nonostante il mare agitato e la bandiera rossa, la donna si è trovata in difficoltà. Il salvataggio tempestivo da parte del bagnino ha evitato conseguenze gravi, ricordando l’importanza di rispettare le segnalazioni di pericolo in spiaggia.
Il luogo e le condizioni del mare durante l’incidente
L’episodio si è verificato lunedì scorso, attorno alle 12.50, lungo la spiaggia di Gaeta, vicino a uno stabilimento famoso della zona chiamato “i 300 gradini”. Quella mattina il mare presentava onde forti e una corrente intensa, evidenziata dalle bandiere gialla e rossa issate sulle spiagge. La prima segnalava vento sostenuto, mentre la seconda indicava il pericolo di non entrare in acqua perché il mare era agitato. La donna, ignara o consapevole del rischio, ha deciso comunque di allontanarsi dalla riva per un bagno. A circa 40 metri dalla riva ha incontrato un dislivello sul fondale marino, una sorta di buca nella sabbia che si è rivelata pericolosa perché le ha impedito di risalire.
Le onde e la corrente hanno creato una situazione di emergenza in pochi istanti. La presenza di questa fossa sottomarina, causata da erosioni o fenomeni naturali, ha intrappolato la donna in acqua. L’anomala cavità ha acuito il pericolo, bloccandola e provocando un’apparente difficoltà a nuotare verso la costa. Lì, il rischio di annegamento è cresciuto, accentuato dal mare mosso che rende ogni movimento particolarmente faticoso.
Dettagli del salvataggio
In seguito a segnalazioni e movimenti sospetti della donna in acqua, il bagnino che sorvegliava la spiaggia di Gaeta si è subito tuffato. L’intervento del soccorritore è stato rapido e preciso. Già durante la fase critica, il bagnino è riuscito a raggiungere la turista, che stava annaspando senza riuscire a trovare la spinta per uscire dalla buca. L’operatore ha nuotato sino a lei, le ha fornito il necessario aiuto per mantenere la testa fuori dall’acqua e l’ha portata indietro verso la riva.
Questo tipo di intervento richiede tempismo e senso del rischio, soprattutto in condizioni di mare difficili come quelle di quel giorno. Il bagnino ha trattato la situazione come un’emergenza, evitando che la corrente trascinasse la donna lontano o la stancasse a tal punto da perdere coscienza. Il pronto soccorso in spiaggia rimane fondamentale per prevenire fatalità, ma ogni bagnino deve fare i conti con la sfida di intervenire in situazioni pericolose e repentini cambi di stato del mare.
Il rischio di incidenti sul litorale pontino e recenti eventi simili
Il caso di Gaeta arriva in un momento in cui sulle spiagge del Lazio si registrano incidenti legati a situazioni di pericolo in mare e sulle spiagge stesse. Solo pochi giorni prima, nel porto di Montalto di Castro Marina, sul litorale viterbese, un ragazzo di 17 anni ha perso la vita schiacciato o soffocato dalla sabbia mentre scavava un tunnel sulla spiaggia. I rischi di questo tipo sono reali e spesso sottovalutati dai bagnanti soprattutto nelle località più frequentate.
Le sabbie umide e la creazione di buche profonde o tunnel rappresentano insidie che possono inghiottire anche chi si trova a pochi passi dalla battigia. Nel frattempo, il mare mosso e il vento possono peggiorare la situazione aumentando il pericolo di incidenti in acqua e di cadute accidentali. Gli episodi di Gaeta e Montalto di Castro confermano la necessità di mantenere alta l’allerta e di rispettare attentamente le indicazioni dei bagnini, come le bandiere che segnalano la sicurezza del tratto di costa.
Attenzione al cambiamento del fondale
Il litorale pontino è sempre un luogo di grande attrazione per turisti e residenti, ma la natura è capace di mostrare la sua forza, modificando il fondale e creando situazioni pericolose improvvise. I comandi di vigilanza e i servizi di soccorso locali devono affrontare l’impegno di far rispettare le regole e intervenire tempestivamente per salvare vite, come nel caso di Gaeta.