La sfida di trattenere i giovani in italia si fa sempre più urgente, soprattutto in un contesto internazionale competitivo. Di recente la liuc ha lanciato un nuovo strumento, chiamato indice yes , pensato per valutare quanto i vari territori riescano ad attrarre e mantenere i giovani. L’obiettivo è fornire dati concreti sul benessere, il lavoro e l’ambiente in cui vivono, per aiutare a capire come rendere il paese più interessante per questa fascia di popolazione così importante.
L’ufficio studi liuc e la nascita dell’indice yes
L’ufficio studi liuc è stato creato pochi mesi fa, affidato a giovani ricercatori di economia e ingegneria. La scelta del tema giovani non è casuale: questi ricercatori vivono in prima persona le sfide del mercato del lavoro e della vita nei vari territori italiani. Il loro lavoro ha portato alla realizzazione dell’indice yes, un valore che sintetizza diversi indicatori legati alle condizioni di vita dei giovani.
Un segnale positivo per i giovani italiani
L’indice cerca di essere un segnale positivo in un momento complesso per ragazzi e ragazze italiani. Proprio per questo nasce con l’intento di spingere le istituzioni, a tutti i livelli, a intervenire in modo mirato per trattenere i talenti, che spesso si spostano all’estero. Anna Gervasoni, rettrice della liuc, ha chiarito come il progetto sia parte di un impegno concreto per cambiare la tendenza, attraverso la conoscenza e il confronto con dati affidabili.
Come l’indice yes valuta i territori italiani ed europei
Il valore dell’indice yes deriva dalla raccolta e combinazione di molteplici dati riguardanti lavoro, welfare, alloggi, benessere psicofisico e qualità della vita. Ogni territorio riceve un punteggio che esprime la sua capacità di offrire ai giovani condizioni favorevoli per vivere e crescere. È proprio questo insieme di fattori che permette di capire in modo più completo l’attrattività reale dei luoghi.
Differenze tra nord e sud
Dai primi dati emerge che l’italia, nel suo complesso, registra un indice yes più basso rispetto a molti paesi europei concorrenti. Questa situazione incoraggia una riflessione profonda sulle differenze interne al paese. Per esempio, la Lombardia e il capoluogo milano si posizionano su livelli di attrattività simili a molte città europee, grazie a un mercato del lavoro dinamico e una migliore offerta di servizi.
Al contrario, il centro e il sud italia soffrono ancora di svantaggi evidenti. Qui, i giovani incontrano più difficoltà nel trovare opportunità di lavoro stabili, alloggi accessibili e servizi di welfare adeguati. Questo crea un divario che spinge chi ha prospettive di crescita a cercare altrove, in particolare nel nord italia o fuori dai confini nazionali.
I miglioramenti dell’indice yes e le prospettive per l’italia
Nonostante le criticità, l’indice yes mostra segnali di crescita positivi nel tempo. Il fatto di poter misurare con precisione questi cambiamenti rappresenta uno strumento per stimolare interventi mirati, soprattutto in chi guida le scelte pubbliche e private. Parlare concretamente di numeri e confrontare i territori apre la strada a progetti che possono rafforzare la capacità di attrarre giovani.
Speranze della rettrice gervasoni
La speranza, come ha sottolineato la rettrice Gervasoni, è che l’indice yes diventi uno strumento riconosciuto, condiviso e utilizzato. Solo con dati certi e un confronto aperto sarà possibile immaginare una italia capace di tenere i suoi migliori talenti, costruire nuove occasioni di lavoro e offrire un ambiente più vivibile per le nuove generazioni.
Intanto l’attenzione rimane alta sulla disparità tra territori. È evidente che la Lombardia mantiene una posizione di vantaggio, ma la crescita dell’attrattività in altre zone potrebbe contribuire a riequilibrare la distribuzione demografica nel paese. Monitorare questi trend da vicino sarà fondamentale anche nel 2025 per valutare se le strategie di contrasto allo spopolamento e alle migrazioni interne stiano davvero funzionando.