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Una nuova legge in regione puntata sul sostegno ai non vedenti con cani guida e assistenza specifica

La commissione sanità e Politiche sociali della regione ha recentemente affrontato la proposta di legge 115, mirata a migliorare la qualità della vita delle persone non vedenti tramite un supporto concreto a chi si occupa di addestrare e fornire cani guida. La presidente Alessia Savo ha illustrato i dettagli di questa iniziativa, che risponde alle richieste provenienti da vari territori regionali, dove al momento mancano strutture per l’addestramento di questi animali indispensabili per l’autonomia di chi ha problemi visivi.

La proposta di legge 115 e il sostegno all’addestramento dei cani guida

La proposta di legge 115, presentata dalla presidente Savo insieme ai colleghi di Fratelli d’Italia Corrotti, Grasselli, Tiero e Palazzi, punta a offrire aiuti economici destinati alle attività di allevamento, crescita e formazione dei cani guida. Nella commissione sanità e politiche sociali si è discusso proprio di questa norma nella seduta dedicata alle audizioni, durante la quale sono emerse alcune criticità legate alla carenza di scuole specializzate per l’addestramento.

Attualmente in Italia esistono solo due scuole di cani guida, una a Milano e una a Firenze. Per le regioni senz’altro più distanti, questa situazione genera lunghi tempi di attesa per chi ne ha bisogno. La legge cerca proprio di far fronte a queste problematiche puntando a sostenere concretamente chi si impegna in queste attività, fornendo contributi per beni materiali e attrezzature necessarie all’allevamento e all’addestramento.

Ampliamento dell’addestramento anche ai cani di assistenza specifica

Oltre a voler soddisfare la crescente domanda, la legge propone in fase emendativa di estendere l’addestramento anche a cani di assistenza specifica per persone con diabete, espandendo così il campo d’intervento degli animali specializzati. Questa apertura è significativa per raggiungere una platea più ampia di soggetti con disabilità che necessitano di supporti mirati.

L’importanza dei cani guida come compagni per persone non vedenti

La presidente della commissione sanità e Politiche sociali Alessia Savo ha sottolineato come i cani guida rappresentino una risorsa preziosa non solo per la sicurezza durante gli spostamenti ma anche per migliorare l’indipendenza di chi convive con la cecità. Questi animali, infatti, diventano veri e propri compagni di vita, capaci di assicurare non solo un sostegno pratico ma anche un conforto emotivo fondamentale.

“Questi animali diventano veri e propri compagni di vita, capaci di assicurare non solo un sostegno pratico ma anche un conforto emotivo fondamentale,” ha affermato Savo.

Il sostegno si rivolgerà non soltanto alle persone non vedenti ma anche alle associazioni, agli enti e ai volontari coinvolti direttamente nella gestione e nella formazione di questi cani. Senza un aiuto economico adeguato, molte delle attività che consentono alle persone cieche di muoversi autonomamente rischierebbero di subire pesanti rallentamenti. La nuova legge punta a evitare queste difficoltà e a favorire un ambiente più favorevole per lo sviluppo di questa rete assistenziale.

A livello regionale, il progetto mira a creare le basi per scuole di addestramento o comunque iniziative locali in modo da non dover dipendere esclusivamente dalle strutture di Milano o Firenze. Questa decentralizzazione sarebbe un passo essenziale per ridurre i tempi e rendere più rapida la disponibilità di cani guida.

Altri temi discussi in commissione: case funerarie, sala del commiato e test prenatale

Durante la stessa seduta della commissione sanità e Politiche sociali sono state affrontate anche altre questioni inerenti a settori diversi della sanità regionale. È stato presentato uno schema di deliberazione riguardante la disciplina delle case funerarie e delle sale del commiato, con l’obiettivo di definire regole chiare per strutture che spesso vivono condizioni regolatorie non sempre uniformi.

Un altro tema al centro dell’attenzione è stata la proposta di legge 196, che riguarda l’avvio di una sperimentazione per l’erogazione del test prenatale sul dna fetale libero nel sangue materno. Questa tecnica permette di rilevare alcune condizioni genetiche del nascituro con un metodo meno invasivo rispetto ai test tradizionali. L’esame, attraverso un prelievo di sangue dalla madre, potrebbe rappresentare un passo avanti nel monitoraggio della gravidanza e nella diagnosi prenatale.

Lavoro a più fronti per la salute regionale

Questi argomenti mostrano come la commissione stia lavorando su più fronti per migliorare diversi aspetti collegati alla salute e al benessere della popolazione regionale, mantenendo un equilibrio tra innovazioni tecnologiche e interventi rivolti a gruppi specifici con bisogni particolari.

La discussione sulla proposta di legge 115 è destinata a proseguire nelle prossime settimane, con l’obiettivo di arrivare a un testo che riesca a rispondere efficacemente alle esigenze delle persone non vedenti e a potenziare il sistema regionale per la gestione e la formazione dei cani guida, creando così un supporto concreto e duraturo.

Clarissa Abile

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Clarissa Abile

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