Un intervento del dipartimento di prevenzione sanità animale di priverno ha portato al sequestro di un allevamento a sezze, dopo la scoperta di anomalie nell’identificazione degli animali presenti. Gli uffici comunali hanno reso esecutivo il provvedimento con un atto di convalida. Il caso mette in luce aspetti legati alla gestione e alla custodia degli animali negli allevamenti locali.
I tecnici del dipartimento di prevenzione U.O.C. sanità animale igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche di priverno hanno effettuato controlli recenti in un allevamento situato a sezze. Durante il sopralluogo, hanno accertato che un numero significativo di ovini e caprini non presentava corretta identificazione o risultava privo del tutto di segni identificativi obbligatori. Nello stesso allevamento erano presenti anche tre cavalli, questi correttamente identificati ma senza i documenti di accompagnamento necessari per la loro movimentazione e custodia legale.
Il sequestro amministrativo cautelare ha riguardato 85 ovini, 51 caprini e 3 cavalli, per i quali non sono state rispettate le normative vigenti in materia di identificazione e tracciabilità. Questi elementi rappresentano fattori di rischio per la salute pubblica e animale, oltre a violare le regole previste dalle leggi settoriali.
Subito dopo il ritrovamento delle irregolarità, gli uffici comunali di sezze hanno emesso l’atto di convalida del sequestro amministrativo, stabilendo così l’effettiva esecutività del provvedimento. Il verbale redatto durante il sopralluogo è stato notificato al proprietario e operatore degli animali, il quale conserva la custodia degli stessi nei box e recinti dello stabilimento, pur sotto il vincolo dei sigilli.
Il proprietario è stato informato delle sanzioni previste per la violazione degli obblighi di custodia e per la manomissione o violazione dei sigilli posti a tutela degli animali. Secondo l’articolo 259 del codice di procedura penale, qualsiasi intervento doloso o colposo che infranga questi obblighi comporta conseguenze penali derivanti da diversi articoli del codice penale.
Le notifiche del provvedimento sono state inoltrate anche al comando della polizia municipale e alla stazione dei carabinieri di sezze, affinché vengano garantite le misure cautelari imposte dal sequestro.
Il proprietario ha facoltà di impugnare il provvedimento di sequestro amministrativo cautelare presentando ricorso al tribunale amministrativo regionale del lazio, sezione di latina. Il termine per tale ricorso è fissato in sessanta giorni dalla data di notifica del provvedimento.
La possibilità di ricorso consente una revisione formale delle decisioni prese e offre al proprietario uno strumento per difendere la propria posizione davanti alle autorità competenti. In questo periodo, la custodia degli animali rimane a carico del proprietario, con l’obbligo di rispettare le condizioni imposte dal sequestro.
Gli enti coinvolti monitorano il rispetto delle disposizioni per assicurare che gli animali siano conservati nelle condizioni previste dalla legge, prevenendo qualsiasi danno o ulteriore irregolarità. Questo caso sottolinea l’importanza della corretta gestione degli animali negli allevamenti e dell’osservanza delle norme che regolano la loro identificazione e custodia.
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