Un uomo di 70 anni è stato posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per presunti maltrattamenti nei confronti della ex compagna e della figlia. I carabinieri della stazione di Ferentino hanno eseguito la misura il 3 luglio, seguendo l’ordine del gip del tribunale di Frosinone. L’inchiesta è stata coordinata dalla compagnia di Anagni e ha portato a fermare l’anziano, già conosciuto dalle forze dell’ordine.
Il provvedimento restrittivo è scattato nel pomeriggio del 3 luglio, dopo settimane di indagini svolte dagli investigatori della compagnia di Anagni e dai carabinieri di Ferentino. Il gip del tribunale di Frosinone ha firmato l’ordinanza cautelare basandosi su elementi ritenuti sufficienti a bloccare l’uomo e proteggere le vittime. La decisione ha previsto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per monitorare costantemente gli spostamenti dell’indagato.
Questo passo è arrivato dopo numerosi accertamenti che hanno confermato condotte aggressive reiterate nel tempo. L’operazione ha coinvolto diverse figure istituzionali impegnate a contenere episodi di violenza domestica nella provincia di Frosinone. Anche il supporto tecnologico del dispositivo elettronico rappresenta una misura per evitare contatti indesiderati delle vittime con l’uomo.
Il settantenne è accusato di aver mantenuto per molto tempo atteggiamenti violenti e vessatori nei confronti della ex compagna e della figlia. Le indagini hanno portato alla luce azioni non solo verbali, ma anche episodi di aggressione fisica. Uno degli interventi più preoccupanti riguarda un tentativo d’intrusione notturna nella casa dove madre e figlia si erano rifugiate, nascondendosi dalle minacce continue.
In quella circostanza, l’uomo ha provato ad aggredirle, ma si è allontanato poco prima che i carabinieri arrivassero. Questo episodio ha avuto un peso decisivo nel definire la gravità della situazione. Gli investigatori hanno raccolto testimonianze, prove documentali e altri elementi che hanno ricostruito la condotta aggressiva, giustificando l’adozione della misura cautelare.
L’applicazione degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico punta a interrompere il ciclo di violenza e a garantire l’incolumità delle donne coinvolte. La magistratura ha valutato che solo una misura restrittiva rigorosa potesse scongiurare ulteriori aggressioni. La protezione delle vittime è stata al centro dell’intervento, con un’attenzione particolare all’applicazione di strumenti che assicurino un controllo costante.
La vicenda dimostra l’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura di Frosinone nella gestione tempestiva di casi di violenza domestica. Nonostante la complessità delle situazioni familiari, l’azione ha seguito le normative previste per ridurre i rischi e supportare le persone coinvolte. I carabinieri della stazione di Ferentino continueranno a vigilare per verificare il rispetto delle prescrizioni imposte all’indagato.
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