Un uomo di 46 anni originario di Frosinone, già sottoposto a domiciliari per spaccio di stupefacenti, è stato trasferito in carcere nei giorni scorsi. La misura è stata disposta dal Tribunale di Frosinone in seguito a una richiesta della Procura, dopo che le forze dell’ordine hanno scoperto nuove violazioni alle restrizioni imposte.
Il lungo controllo sui domiciliari fra prodotti stupefacenti e spostamenti non autorizzati
L’uomo era stato arrestato a febbraio 2025 dai carabinieri di Frosinone Scalo per possesso di hashish e crack con l’intento di venderli. Dopo l’arresto, il giudice aveva convalidato la misura cautelare degli arresti domiciliari, che prevedeva una rigida limitazione ai movimenti e contatti esterni. I carabinieri della stazione di Frosinone Scalo hanno quindi monitorato l’abitazione per verificare il rispetto di queste condizioni.
Controlli e violazioni
Nel corso dei mesi, le forze dell’ordine hanno rintracciato più volte l’uomo fuori dal domicilio senza avere alcuna autorizzazione. A questo si sono aggiunti incontri con persone vietate dalla misura, che non potevano frequentare la sua abitazione durante il periodo di arresti domiciliari. Soprattutto, la presenza e la gestione di sostanze stupefacenti sono proseguite, secondo quanto rilevato dai militari.
Questa condotta ha fatto scattare una nuova approfondita attività di indagine e raccolta d’informazioni, finalizzata proprio a mostrare come la misura cautelare non fosse più rispettata.
Le conseguenze giudiziarie e il trasferimento al carcere di frosinone
Le prove acquisite durante le verifiche sono state trasmesse alla procura della repubblica di Frosinone. Il magistrato, valutati i dettagli, ha chiesto al tribunale un aggravamento della misura cautelare. A seguito della valutazione del giudice per le indagini preliminari, è stata concessa la custodia in carcere in sostituzione degli arresti domiciliari.
Il trasferimento in carcere
Mercoledì mattina scorso, i carabinieri di Frosinone Scalo sono intervenuti per accompagnare il quarantenne presso il carcere cittadino. Il passaggio dalla detenzione a casa alla reclusione nel penitenziario sottolinea la pesante violazione degli obblighi e il mancato rispetto delle regole imposte.
Il caso dimostra ancora una volta come le forze dell’ordine vigilano sulla correttezza dei detenuti sottoposti a misure alternative. Quando emergono comportamenti contrari, le autorità giudiziarie prendono decisioni immediate per evitare ulteriori rischi e attività illecite.