L’isola di Ventotene torna sotto i riflettori grazie a una visita che lega la memoria storica della lotta antifascista con un impegno attuale per la democrazia e la pace in Europa. Filippo Cannizzo, noto filosofo e attivista culturale, ha scelto questo luogo simbolico per riscoprire la storia di un’isola che fu prigione ma anche spazio di resistenza e idea di unità europea. L’evento assume un significato importante in un momento in cui libertà e diritti civili sono messi alla prova da tensioni globali e derive autoritarie.
Durante il regime fascista, Ventotene fu il luogo di confino per migliaia di oppositori politici. Tra il 1930 e il 1943, oltre 2.200 prigionieri furono internati qui, costretti a vivere entro un perimetro limitato da filo spinato e sorvegliati da guardie armate. La confisca della libertà si presentava però sotto vesti diverse da una prigione tradizionale: gli antifascisti venivano isolati e pesantemente controllati, senza un vero processo, spesso dopo aver già scontato una condanna.
Questa ristretta area diventò, però, sede di un dialogo silenzioso e di una resistenza morale. Intellettuali, politici, minoranze etniche e religiose si incontrarono e opposero la violenza con la forza delle idee. Tra loro c’erano comunisti, socialisti e anarchici che in seguito contribuirono alla nascita della Costituzione italiana e sostennero la nascita di un’Europa unita. L’isola rappresenta così una testimonianza concreta di come un luogo di umiliazione possa trasformarsi in simbolo di dignità e lotta per i diritti.
Filippo Cannizzo, filosofo e scrittore tra i più attivi nel campo culturale italiano, ha scelto Ventotene per rilanciare un messaggio forte contro l’oblio storico. Cannizzo è impegnato nel progetto Unesco ResiliArt for PEACE, che mira a difendere la cultura in contesti segnati da conflitti e crisi sociali. La sua visita vuole essere un richiamo contro i rischi di perdita delle libertà, stimolando la memoria collettiva e invitando a una vigilanza costante.
Attraverso questa esperienza, il filosofo invita tutti a riflettere su quanto i sacrifici del passato debbano servire da monito per affrontare le sfide contemporanee. L’isola di Ventotene conserva un insegnamento vivo da consegnare alle nuove generazioni: tutelare la democrazia, rifiutare odio e discriminazione, sostenere il dialogo culturale come antidoto alle tensioni globali.
Filippo Cannizzo ha costruito una carriera legata a impegni culturali diffusi sul territorio nazionale e internazionale. Ha collaborato con istituti di ricerca come l’Istituto Luigi Sturzo e la Fondazione Ugo Spirito, dirigendo centri culturali come l’ICC Castelli. Tra le sue esperienze spiccano il ruolo di promotore dell’evento internazionale “The Economy of Francesco” e la conduzione di iniziative culturali legate a Unesco, come la Conferenza delle città creative di Fabriano nel 2019.
Cannizzo ha anche promosso proposte legislative per valorizzare la bellezza nel nostro paese e ha fondato il Festival di Filosofia in Ciociaria. È autore di testi premiati a livello nazionale e internazionale, con premi tra cui il “Per la Filosofia” e lo “Scriptura”. Attualmente guida il progetto Unesco ResiliArt for PEACE e ha ricoperto il ruolo di “EU Ambassador Beauty&Gentletude”, incarico che sottolinea il suo impegno nel diffondere temi di pace e cultura.
La sua attenzione verso luoghi come Ventotene mostra come il passato possa illuminare la strada verso un futuro che rigetta la sopraffazione e abbraccia la bellezza della convivenza pacifica. Un richiamo che non si limita ai confini italiani ma si estende all’intera Europa.
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