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Volpone torna a Ferento con una versione moderna tra inganni e comicità dal 2 luglio al 18 agosto 2025

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La stagione teatrale 2025 di Ferento si prepara ad accogliere una nuova edizione ricca di spettacoli tra il teatro romano e l’area delle antiche terme. L’evento, curato dal Consorzio Teatro Tuscia e diretto da Patrizia Natale, propone una serie di rappresentazioni che spaziano in vari generi e stili, con un’attenzione particolare alla tradizione rivisitata in chiave contemporanea. Tra le novità spicca la prima nazionale di Volpone, un adattamento ispirato all’opera di Ben Jonson che promette un’esperienza diversa e coinvolgente per il pubblico.

Una stagione teatrale tra storia e spettacolo nella suggestiva Ferento

Ferento, a poca distanza da Viterbo, conferma il suo ruolo di centro culturale durante l’estate con una rassegna teatrale che si svolgerà in due spazi simbolici: il teatro romano e l’area archeologica delle antiche terme. Dal 2 luglio fino al 18 agosto 2025, 25 spettacoli animeranno questi luoghi storici, distribuendo l’offerta culturale su palchi che si affacciano su scenari antichi, scenografie naturali che accrescono il fascino delle rappresentazioni.

Il teatro romano di Ferento si appresta a ospitare 15 appuntamenti, mentre 10 si alterneranno nell’area delle antiche terme, entrambe cornici scelte per valorizzare l’esperienza teatrale in un contesto archeologico che richiama secoli di storia. Questa edizione raccoglie proposte che mixano la tradizione classica con interpretazioni contemporanee, toccando sia il teatro classico sia quello più leggero e comico, per raggiungere audiences varie. La direzione artistica di Patrizia Natale guida il progetto, puntando a mantenere alta la qualità e la coerenza culturale della stagione.

Volpone come vaudeville ambientato nel primo novecento e l’innovazione del personaggio di Mosca

La prima nazionale di Volpone si distingue per l’interpretazione innovativa e la riscrittura che rinuncia alla datazione originale per trasportare la storia in una città generica degli anni ’20 o ’30 del Novecento. Questo spostamento temporale consente un ritmo più vivace e una struttura simile al vaudeville, con battute serrate e situazioni comiche costruite sulle dinamiche dell’inganno.

Carlo Emilio Lerici, regista dello spettacolo, ha scelto di sostenere l’ironia e la satira ma mantenendo intatta la durezza del messaggio originale di Jonson. L’opera si concentra su Volpone e sul suo complicato rapporto con Mosca: quest’ultima, per la prima volta una donna, rappresenta la complice e allieva del protagonista, capace di inganni sottili e strategie astute. La storia narra del ricco Volpone che, fingendo una malattia grave, mette in moto il desiderio di eredità di tre cittadini, pronti a tutto pur di accaparrarsi la sua fortuna. Anche una prostituta, determinata a sposare Volpone per impossessarsi dei suoi beni, entra in scena complicando ulteriormente la vicenda.

Questo nuovo allestimento snello e moderno mantiene la critica feroce alla natura umana, intrecciandola con la leggerezza della comicità vaudeville. Il conflitto tra inganno e avidità emerge con forza, accompagnato da un ritmo sostenuto e da momenti di ironia che accompagnano il pubblico nel cuore della vicenda. La domanda centrale rimane aperta: chi riuscirà a prevalere in questa gara di falsità? E Mosca sarà davvero degna di superare il maestro dell’inganno?

Volpone di ben jonson tra storia teatrale e riflessioni sui valori umani

Volpone è uno dei lavori più significativi del teatro inglese del Seicento, scritto e portato in scena nel 1606. L’opera si sviluppa attorno a una satira feroce sulla natura umana, aggredendo il rapporto tra denaro e menzogna. Il testo mette in luce un mondo in cui l’ostentazione e la volontà di possesso sovrastano la sincerità e l’essere autentico, tematiche che risuonano con forza anche oggi.

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La prima rappresentazione ebbe luogo al Globe Theatre di Londra, teatro celebre che ospitò il suo debutto subito dopo la scrittura. Lo spettatore viene trascinato in una trama dove ogni personaggio segue la propria brama personale, coinvolgendosi in un crescente gioco di falsità e illusioni. Da allora, Volpone ha attraversato i secoli, spesso reinterpretato per ricordarci quanto certi aspetti della società restino immutati.

La versione in scena a Ferento punta a evidenziare questo lato amaro, nonostante la veste comica. Il rapporto tra Volpone e Mosca e i cittadini che lo circondano simboleggiano quella parte dell’animo umano pronta a ingannare e a lasciarsi ingannare in cambio di un potere effimero. La satira si mostra aspra, accompagnata da un “ghigno” che smaschera ipocrisie e desideri egoistici. L’allestimento mantiene quindi una linea fedele al testo originale, ma con il respiro acceso dal taglio moderno e dal ritmo vaudeville.

Dettagli organizzativi e modalità di partecipazione alla prima nazionale di volpone

Lo spettacolo Volpone si terrà giovedì 24 luglio 2025 alle 21:15 nel teatro romano di Ferento, sito lungo la strada Teverina al km 7, vicino a Viterbo. La prima nazionale avrà nel cast attori come Edoardo Siravo e Francesca Bianco, diretti da Carlo Emilio Lerici. Il progetto è sostenuto dal Ministero della Cultura, che ha riconosciuto il Festival di Ferento a livello nazionale, insieme a contributi del Comune di Viterbo, della Regione Lazio e della Fondazione Carivit.

I biglietti sono disponibili in prevendita e si articolano in diverse fasce di prezzo a seconda della posizione e dell’età. Il prezzo per la platea numerata è di 25 euro con riduzioni per over 65 a 23 euro. La gradinata non numerata costa 20 euro, mentre under 15 pagano 15 euro. È possibile comprare i ticket sia online, attraverso il sito ticketitalia.com, sia in alcuni punti vendita fisici fra cui Underground a Viterbo.

Per informazioni e prenotazioni sono a disposizione i canali dedicati, come il numero di telefono +39 393 904 1725 , e i social ufficiali del teatro. L’organizzazione assicura un accesso ordinato e puntuale, puntando a rendere l’esperienza piacevole e accessibile per tutta la platea. L’ambiente unico del teatro romano di Ferento offrirà così il palcoscenico adatto a questa messa in scena che unisce antico e moderno.

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