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Accordo confindustria e intesa sanpaolo sblocca 14 miliardi per le imprese del lazio entro il 2028

Confindustria e Intesa Sanpaolo hanno siglato un protocollo che mette a disposizione 200 miliardi di euro in quattro anni per spingere la crescita delle imprese italiane. Di questa somma ben 14 miliardi saranno dedicati alle aziende del Lazio per favorire la loro evoluzione, specialmente in settori avanzati come la robotica e l’intelligenza artificiale. L’obiettivo è sostenere la transizione verso modelli produttivi più innovativi e green entro il 2028.

Il nuovo protocollo tra confindustria e intesa sanpaolo: le cifre e le premesse

L’accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo è stato presentato agli imprenditori del Lazio in occasione di un incontro che ha confermato un impegno finanziario dal respiro nazionale. Messo a punto per un quadriennio, il protocollo stanzia in totale 200 miliardi di euro da qui al 2028 per agevolare la crescita, l’innovazione e la sostenibilità delle aziende italiane. Per il Lazio, saranno messi a disposizione 14 miliardi destinati a interventi mirati.

Il protocollo rinnova e rafforza una collaborazione che dura da oltre quindici anni, nata nel 2009 tra Intesa Sanpaolo e Confindustria. In questo arco temporale, secondo le stime, sono stati erogati circa 450 miliardi di euro in finanziamenti al sistema produttivo italiano. L’iniziativa, al di là dei numeri importanti, si basa su un lavoro congiunto tra istituzioni private e realtà imprenditoriali, puntando a far ripartire l’industria nazionale dall’innovazione e dalle nuove tecnologie.

Le risorse per la competitività e la crescita

Le risorse disponibili mirano a sostenere interventi che possano far crescere la competitività delle imprese, rendendole più resilienti e pronte a cogliere le sfide legate alle nuove rivoluzioni industriali. In questo scenario si collocano le iniziative per il Lazio, una regione strategica per il futuro del Made in Italy tecnologico.

Focus su settori strategici: robotica, intelligenza artificiale, aerospazio e scienze della vita

Il protocollo evidenzia la volontà di indirizzare gli investimenti verso settori con forte potenziale di sviluppo tecnologico alto. Tra questi spiccano l’aerospazio, la robotica avanzata, l’intelligenza artificiale, e le scienze della vita. Questi campi rappresentano ormai la frontiera in cui si decidono molte opportunità industriali e di lavoro.

La robotica, ad esempio, è una leva per automatizzare sempre più processi produttivi e migliorare la qualità e flessibilità delle lavorazioni. L’intelligenza artificiale, dal canto suo, permette di sviluppare nuovi strumenti in grado di ottimizzare la produzione e anticipare scenari di mercato, così da adattarsi rapidamente. Anche il settore aerospaziale italiano mostra grandi prospettive legate al contributo di nuove tecnologie. Le scienze della vita, infine, guadagnano spazi rilevanti grazie a innovazioni in campo biomedico e farmaceutico.

Risorse mirate nei settori chiave

Questi ambiti, selezionati come strategici nell’accordo, riceveranno risorse specifiche per sostenere iniziative di ricerca, sviluppo e investimenti produttivi. Il fine è accompagnare le aziende laziali e italiane nello sviluppo di prodotti e servizi all’avanguardia, qualificando il tessuto industriale.

La transizione 5.0 e il rilancio sostenibile: economia circolare e abitare green

Nell’impianto dell’accordo si sottolinea con forza la linea della cosiddetta transizione 5.0, cioè l’adozione di processi produttivi e organizzativi che combinano tecnologia digitale con obiettivi ambientali. La sostenibilità energetica e l’economia circolare sono aspetti chiave per riorientare le filiere produttive.

Il protocollo promuove l’adozione di modelli industriali che tendono a un bilanciamento energetico tra fonti rinnovabili e uso efficiente delle risorse. Migliorare la sostenibilità significa ridurre l’impatto ambientale e facilitare standard produttivi più responsabili, elemento sempre più richiesto dai mercati e dalla normativa europea.

Iniziative per l’abitare e il benessere

È prevista anche un’attenzione particolare all’abitare sostenibile. Ciò si traduce in iniziative che favoriscono la mobilità dei lavoratori, il benessere abitativo e il rafforzamento del legame tra territorio e impresa. La possibilità di attrarre talenti dipende anche dalla qualità della vita e dalla disponibilità di spazi residenziali e servizi vicini ai poli industriali innovativi.

Questa parte del programma si realizza anche attraverso servizi finanziari e consulenze per le aziende che vogliono implementare questi modelli e puntare a una crescita rispettosa dell’ambiente e socialmente equilibrata.

Opportunità per le imprese laziali e il ruolo della zés nel mezzogiorno

L’incontro di presentazione ha coinvolto gli imprenditori del Lazio in un confronto diretto sui temi di robotica, digitalizzazione e intelligenza artificiale. Questi ambiti rappresentano leve decisive per rafforzare la capacità competitiva delle aziende locali.

Con 14 miliardi a disposizione, le imprese del Lazio possono contare su risorse mirate per realizzare progetti di sviluppo, innovare i modelli produttivi e investire in macchinari e sistemi intelligenti. La regione può così rispondere alle sfide imposte dall’economia tecnologica e dalla competizione europea.

Il valore della Zes per il mezzogiorno

Un capitolo del protocollo è dedicato al Mezzogiorno e alla valorizzazione della Zes Unica del Sud Italia. Questo strumento punta a favorire la crescita industriale e imprenditoriale delle aree meridionali. Il rafforzamento delle Zes aiuta a qualificare le imprese, anche tramite agevolazioni fiscali e investimenti diversi, contribuendo a riequilibrare il divario economico tra Nord e Sud.

L’impegno congiunto di Confindustria e Intesa Sanpaolo mira a creare un contesto dove le imprese, specie quelle che si trovano fuori dai grandi centri, possano beneficiare di stimoli concreti e opportunità per il futuro. La collaborazione, dopo 15 anni, continua a giocare un ruolo decisivo per il sistema produttivo italiano.

Gli sviluppi di questo patto tra banche e associazioni industriali saranno decisivi per capire come le regioni potranno affrontare processi di cambiamento cruciale, tra sfide tecnologiche e richieste di sostenibilità sempre più stringenti. E il Lazio si presenta come un terreno chiave per mettere in pratica queste trasformazioni.

Clarissa Abile

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Clarissa Abile

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