La Fondazione Museo del Tessuto di Prato celebra il suo cinquantesimo anniversario con una mostra dedicata a due grandi della moda francese: Azzedine Alaïa e Cristobal Balenciaga. L’esposizione mette in evidenza il legame creativo e tecnico tra i due stilisti attraverso un nucleo di 50 capi selezionati, ripercorrendo il dialogo tra le loro creazioni e le influenze reciproche. Una occasione unica, dal 25 ottobre 2025 al 3 maggio 2026, per riscoprire la maestria nella scultura di forma applicata all’alta moda.
Una mostra per celebrare 50 anni del museo del tessuto di prato
La decisione di organizzare questa esposizione arriva in un momento particolare per il Museo del Tessuto: festeggia mezzo secolo di attività dedicata alla conservazione e valorizzazione della storia tessile e della moda. Il progetto espone una selezione di abiti provenienti dalla fondazione Azzedine Alaïa, ancora oggi tra i riferimenti più solidi nel panorama sartoriale per le forme precise e la cura del dettaglio.
La mostra, curata da Olivier Saillard, mette in scena 25 abiti di Alaïa e altrettanti di Balenciaga, custoditi negli archivi storici di Parigi. Offre così uno sguardo approfondito non solo sull’estetica, ma anche sulle tecniche e sulle ispirazioni che hanno caratterizzato due epoche e due visioni della moda francese. Il Museo di Prato rafforza così la propria vocazione a ospitare eventi che fondono arte e tessuto, mantenendo vivo il dialogo con la storia ma anche con le nuove generazioni di creativi.
Il rapporto tra alaïa e balenciaga raccontato dagli abiti
Il percorso della mostra si sviluppa sulle suggestioni reciproche tra i due couturier. Nelle sale si possono osservare, ad esempio, i richiami evidenti tra un abito di Alaïa della collezione autunno/inverno 1986 e la giacca haute couture disegnata da Balenciaga nel 1938. Queste sovrapposizioni non sono casuali, anzi documentano come Alaïa abbia attinto dall’architettura e dalla precisione del taglio balenciaghiano molte soluzioni tecniche e stilistiche.
Il bolero, presente sia nelle collezioni Alaïa 1986 e 1989 sia nella haute couture di Balenciaga del 1940, diventa simbolo di continuità e reinvenzione. Alaïa, infatti, ha più volte dichiarato che da giovane stilista fu folgorato dalle forme perfette e dall’abilità tecnica di Balenciaga, considerandolo un punto di partenza essenziale per familiarizzare con il grande taglio sartoriale. I vestiti in mostra raccontano così un dialogo tra due modi di interpretare la moda: uno ancorato alla tradizione ma rivolto allo stesso tempo alla professionalità artigianale contemporanea.
Il museo del tessuto come custode dei grandi maestri della moda
Il progetto si inserisce in una tradizione consolidata del museo pratese che negli anni ha dedicato ampi spazi ai protagonisti della moda italiana e internazionale. Nel 2014 la struttura ospitò una mostra dedicata a Gianfranco Ferrè, mentre nel 2024 approfondì il percorso creativo di Walter Albini. Questa continuità nella scelta degli artisti sottolinea l’attenzione del museo per quei creativi che hanno innovato il design con tagli e tessuti unici e riconoscibili.
Un dialogo di arte e tecnica
Questa nuova esposizione non solo ricorda due figure fondamentali della moda francese, ma restituisce al pubblico la possibilità di comprendere attraverso oggetti materiali l’evoluzione e la complessità di una disciplina artistica molto tecnica. I documenti e i video d’archivio integrano il racconto visivo, rendendo l’esperienza immersiva e attenta ai dettagli. Prato conferma così il suo ruolo di nodo fondamentale per la cultura tessile e sartoriale in Italia e in Europa.