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Anzio limita rumori notturni e comportamenti a rischio con nuova ordinanza del sindaco Lo Fazio

Il comune di Anzio ha varato un’ordinanza che mette un freno a schiamazzi, rumori molesti e comportamenti che minano la sicurezza pubblica, soprattutto nel contesto della movida locale. Firmata dal sindaco Aurelio Lo Fazio, la norma mira a contenere le tensioni generate dagli intrattenimenti musicali e dagli assembramenti nei locali. La misura risponde alle lamentele dei residenti e ai frequenti interventi delle forze dell’ordine nel centro cittadino.

La genesi dell’ordinanza: episodi di degrado e disordine nella movida di anzio

L’ordinanza deriva da una serie di verifiche compiute negli ultimi mesi dalla polizia locale e dalle altre forze dell’ordine. I controlli hanno confermato la presenza di problematiche ben note: atti di inciviltà, risse e disturbo della quiete pubblica si verificano ripetutamente, soprattutto nei pressi dei locali che animano le serate della movida. Secondo quanto riferito dagli agenti, i giovani si radunano fin dal pomeriggio attorno a bar e punti vendita di bevande, in particolare alcoliche, favorendo situazioni di tensione.

Sottolineature del sindaco Lo Fazio

Il sindaco Lo Fazio ha sottolineato che nella città non sono mancati episodi di vandalismo e violenze collegati al fenomeno della movida notturna. Questi episodi mettono a rischio la sicurezza dei cittadini e aumentano il disagio di chi abita nelle zone interessate. La decisione di intervenire con un’ordinanza nasce proprio dall’urgenza di ripristinare un ambiente più sicuro e vivibile, soprattutto nelle ore serali e notturne.

Il disagio dei residenti per l’inquinamento acustico e la richiesta di rispetto del riposo

Gli abitanti di Anzio si sono fatti sentire più volte segnalando il problema dell’inquinamento acustico proveniente dalle attività legate alla movida. I rumori, in particolare quelli generati da schiamazzi e musica ad alto volume, disturbano la vita quotidiana e il riposo notturno di molte famiglie. Il malcontento si concentra soprattutto nelle zone con maggior concentrazione di locali pubblici.

La norma nasce per arginare questo fenomeno e tutelare un diritto riconosciuto da tutti: quello alla salute e alla quiete. Il Comune ha raccolto queste istanze e ha deciso di limitare le sorgenti sonore, intervenendo puntualmente sui momenti della giornata in cui si registra il maggiore disagio. I residenti chiedono, infatti, un equilibrio tra la voglia di svago e la necessità di vivere in un contesto abitativo sereno.

Restrizione alle emissioni sonore

I divieti e le restrizioni imposte dall’ordinanza per contenere gli schiamazzi

La nuova ordinanza impone ai locali pubblici di chiudere entro le 2 di notte. Bar, ristoranti, pub, pasticcerie e attività similari devono interrompere ogni attività entro quell’ora per evitare che la movida si protragga oltre limiti accettabili. Queste misure mirano a contenere gli assembramenti e le situazioni di tensione generate dalla presenza prolungata di gruppi di giovani.

Viene inoltre proibita la vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro tra le 21 e le 6, salvo pochissime eccezioni come il delivery o le enoteche che siano sigillate. La somministrazione sul posto è consentita solo tramite contenitori non frangibili e riciclabili, per evitare rischi e problemi legati a vetri rotti o pericolosi.

Disciplina per la musica dal vivo e le attività di intrattenimento nei locali

Gli spazi che propongono intrattenimenti musicali devono osservare orari più severi. Fino al 31 dicembre, la musica deve cessare alle 00,30 dal lunedì al giovedì e la domenica. I venerdì e i sabati, invece, è permesso proseguire fino all’1 di notte, mentre le discoteche riceveranno il permesso di continuare fino alle 3. Le norme tengono conto dell’esigenza di conciliare attività culturali e ricreative con la tutela della quiete pubblica.

Il provvedimento prevede sanzioni pesanti per chi non rispetta gli orari stabiliti. Le multe possono arrivare fino a 5mila euro e può essere adottata la sospensione dell’attività. Queste misure mostrano la volontà del Comune di monitorare e controllare con rigore il funzionamento delle attività nel centro cittadino, per evitare che degenerino in nuove situazioni di degrado o disordine.

Sanzioni per il mancato rispetto

Deroghe e controlli aggiuntivi per garantire maggiore sicurezza

L’ordinanza prevede alcune deroghe: i ristoranti, ad esempio, possono operare oltre il limite se adottano un sistema di sorveglianza dedicata. Questo consente di differenziare l’approccio in base alla tipologia di attività e ai livelli di rischio verificati.

Da Anzio arriva quindi un nuovo assetto nel modo di gestire la movida, con un’attenzione particolare sulla sicurezza e la convivenza tra chi lavora nella ristorazione, chi la frequenta e chi abita nei dintorni. Le misure saranno verificate nel tempo per valutarne l’efficacia e la necessità di eventuali aggiornamenti, lasciando emergere la concretezza delle norme sul campo.

Monica Ghilocci

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