L’operazione dei carabinieri ha portato all’arresto di 11 persone accusate di traffico di sostanze stupefacenti, estorsione e incendio doloso, con altre tre ancora ricercate. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, segue indagini partite nel 2022 e mostra una rete criminale attiva tra Roma, Rossano, Reggio Calabria, Cisterna di Latina e Bovalino. I dettagli confermano l’intensità delle attività illecite lungo l’asse Roma-Calabria e la presenza di sostanze stupefacenti in grandi quantità .
Il coordinamento e l’esecuzione dell’operazione
L’operazione è stata condotta dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Roma, con il supporto delle stazioni provinciali coinvolte. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale del Riesame di Roma, ha dato il via alle manette nei confronti di 11 persone ritenute coinvolte nell’associazione criminale. La richiesta è stata avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ha supervisionato l’indagine. Le località interessate mostrano la ramificazione territoriale della rete criminale, che si estende dal Lazio alla Calabria.
Le forze dell’ordine hanno agito simultaneamente in diverse zone, garantendo così il catturamento degli indagati. L’attività investigativa è durata mesi e si è basata su intercettazioni telefoniche e il monitoraggio di conversazioni via chat criptate, che hanno fornito elementi cruciali per la ricostruzione dei ruoli all’interno del gruppo.
Origine dell’indagine e collegamento con l’albanese elvis demce
L’indagine affonda le radici nel gennaio 2022, quando venne smantellato un gruppo dedito al narcotraffico guidato dall’albanese Elvis Demce. “Demce è stato condannato a 18 anni di carcere per la sua partecipazione in attività illecite.” Le successive ricerche hanno permesso di delineare chiaramente la divisione dei compiti tra i membri del sodalizio, evidenziando i ruoli precisi e il funzionamento interno dell’organizzazione.
In particolare, il gruppo avrebbe agito utilizzando contatti stabili in Calabria, dove si gestiva il traffico di cocaina sull’importante asse Roma-Reggio Calabria. Questo lega l’operazione attuale a un sistema più ampio ormai già monitorato da tempo dalle autorità , che hanno visto nel tempo come il narcotraffico si sviluppasse in modo organizzato e mirato.
Quantità di droga sequestrate e ambiti territoriali coinvolti
Le indagini hanno accertato che il gruppo criminale si occupava della vendita di cocaina, hashish e marijuana in modo massiccio nelle province di Roma e Latina. Tra maggio 2020 e marzo 2021 sono stati documentati oltre 300 chilogrammi di cocaina, circa 1500 chili di hashish e settanta di marijuana ceduti illegalmente. Questi volumi attestano l’ampiezza e la consistenza dell’attività di spaccio gestita dalla rete.
Il traffico avveniva con precisione e continuità , con i singoli membri incaricati di specifiche mansioni per garantire che le forniture di sostanze arrivassero regolarmente ai consumatori nei territori indicati. La connessione tra le diverse province conferma un coordinamento ben strutturato tra le varie aree geografiche.
Episodi di estorsione e incendio doloso collegati al narcotraffico
Tra i fatti ricostruiti dalle indagini, spicca un episodio di intimidazione legato a un debito contratto per l’acquisto di cocaina. Tre membri del gruppo, per estinguere questo debito, hanno incendiato una sala scommesse a Roma appartenente al debitore. Successivamente lo avrebbero minacciato di morte per spingerlo a saldare il conto.
Questo episodio testimonia come la rete criminale non abbia esitato a usare violenza e intimidazioni per imporre il proprio controllo e risolvere questioni interne al traffico di droga. Questi metodi fanno parte di un contesto in cui il rispetto delle regole dei gruppi criminali si mantiene con minacce e azioni punitive.
Impatto e sviluppi delle indagini nelle regioni coinvolte
L’arresto di 11 persone e la caccia a tre soggetti ancora latitanti segna un momento importante nella lotta contro il traffico di droga tra Lazio e Calabria. Le forze dell’ordine hanno agito su più fronti, sfruttando intercettazioni e analisi tecniche per interrompere una catena di spaccio che gestiva grandi quantità di stupefacenti.
Le province coinvolte, da Roma fino a Bovalino, hanno visto la presenza di attori criminali capaci di muoversi tra territori distanti, mantenendo connettività e rapporti. La durata e la profondità dell’indagine dimostrano come si riesca a smantellare strutture ben radicate che operano su più livelli.
Le operazioni seguite a questa fase potrebbero portare a ulteriori sviluppi e arresti, mentre gli inquirenti continuano a monitorare le possibili attività residue del gruppo. L’attenzione resta alta sulle rotte del narcotraffico e sulle forme di violenza collegate al controllo di queste attività illecite.