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Asta a milano porta all’incanto opere di de chirico e balla dalla collezione di monica vitti

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L’arte moderna e contemporanea torna protagonista a Milano con una vendita molto attesa, in programma il 2 luglio nella sede di Finarte. Tra i lotti in asta spiccano tre opere provenienti dalla collezione personale di Monica Vitti, che rivela così la passione per l’arte di un’attrice nota soprattutto per il suo ruolo nella commedia all’italiana e per i film di Michelangelo Antonioni. Il catalogo comprende anche dipinti e sculture di artisti importanti come Alberto Burri, Andy Warhol e Piero Dorazio.

La collezione di monica vitti tra de chirico e balla

Monica Vitti non è stata solo una protagonista del cinema italiano, ma anche un’appassionata collezionista d’arte. Tra le opere che appartenevano alla sua collezione spiccano tre capolavori che presto saranno messi in vendita: due dipinti di Giorgio de Chirico e una tempera di Giacomo Balla. Queste opere offrono uno spaccato della sua attenzione per l’arte moderna, in particolare per momenti significativi del primo Novecento.

Bagni misteriosi e altri capolavori

Il pezzo più significativo è “Bagni misteriosi”, un olio su tela realizzato da De Chirico nel 1935. L’opera riprende un tema già esplorato dall’artista, ispirato ai ricordi dell’infanzia passata in Grecia. L’immagine raffigura cabine su palafitte, con un personaggio che sembra un autoritratto dell’artista stesso, conferendo un’aura enigmatica e sospesa. Fabio Benzi, storico dell’arte, sottolinea che il quadro appartiene al periodo metafisico di De Chirico, quando l’artista si concentrava su elementi misteriosi e surreali, tipici della sua visione.

Accanto a questo, viene proposto “Niobe”, una tempera su tela del 1921, risalente al periodo fiorentino di De Chirico. La composizione richiama la scultura romana dei niobidi, segno dell’interesse per l’antichità e della sua ricerca sul ritorno alla figurazione classica. Questa opera fu esposta nel 1921 alla Galleria Arte di Milano e rappresenta un passaggio importante nella carriera del pittore, protagonista dell’arte metafisica e dello stile “ritorno all’ordine”.

Completa questo nucleo la tempera su carta “Compenetrazione iridescente – studio per penetrazione + spazio”, datata 1912 e firmata da Giacomo Balla. Quest’opera, di dimensioni contenute, si distingue per lo studio del colore e della luce tipico del futurismo, movimento di cui Balla è stato protagonista. Sul retro compare un disegno preparatorio a grafite, che conferma la cura per lo sviluppo formale dell’artista. Lo stimato valore è tra 65.000 e 80.000 euro, un prezzo che riflette l’importanza storica dell’opera.

Ricordi e passaggi personali legati alle opere di de chirico

Tra le storie legate alla collezione, spicca un ricordo di Fabio Benzi con Monica Vitti, risalente agli anni Novanta. L’esperto racconta di aver pranzato a Fregene con l’attrice, che a quel tempo era ancora in buona salute ma mostrava segni di confusione riguardo alla sua collezione privata. Vitti raccontò di un incendio avvenuto nella sua abitazione, che aveva compromesso l’integrità di alcuni quadri, forse anche quelli di de chirico. Questo episodio suggerisce l’inizio di un lento deterioramento fisico che avrebbe portato alla sua scomparsa nel febbraio 2022.

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Il passaggio emotivo è palpabile, perché oltre al valore economico le opere rappresentano un legame personale e intellettuale di Monica Vitti con l’arte e con i suoi ricordi. Questa dimensione umana arricchisce il significato delle tele e rende l’asta di luglio un momento di recupero di quella storia.

Le grandi opere in vendita a milano accanto alla collezione vitti

L’asta di Finarte proporrà circa 150 lotti, tra dipinti e sculture di rilievo storico e artistico. Tra questi c’è “Texas” di Alberto Burri, realizzato nel 1945. Questo dipinto segna l’esordio di Burri come pittore, nato all’interno di un campo di concentramento in Texas dove l’artista era detenuto come medico. Nel corso di quegli anni, Burri dipinse per evadere mentalmente da quel contesto e costruì così le basi della sua carriera artistica.

Risaltano anche le due serigrafie di Andy Warhol, datate 1972, dedicate a Mao Tse Tung. Le opere fanno parte della collezione di Lella e Fausto Bertinotti, che hanno anche messo all’asta diversi lavori di Piero Dorazio, artista noto per i suoi studi sul colore e sulla geometria. Dalla stessa collezione proviene una scultura in ceramica policroma di Giosetta Fioroni e un olio su tela di Titina Maselli intitolato “Camion”, datato 1976.

La varietà di artisti e correnti rappresentate rende l’evento un appuntamento significativo per chi segue l’arte moderna e contemporanea in Italia. Queste opere racchiudono pezzi di storia che si intrecciano con racconti personali e grandi movimenti artistici del Novecento. L’asta di luglio a Milano promette di restituire visibilità a questi lavori, offrendo l’opportunità di inserirli in nuovi contesti dopo anni di proprietà privata.

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