La campagna per la presidenza della regione Campania è già entrata nel vivo. Tra attacchi incrociati e prima definizione degli schieramenti, emergono nomi e strategie in vista del voto previsto entro fine novembre 2025. Mentre il centrodestra punta con decisione su Edmondo Cirielli, dal Partito democratico arrivano critiche serrate verso questa scelta, giudicata come l’espressione di un governo che vorrebbe dominare il Sud. Sul fronte centrosinistra, invece, il Movimento 5 stelle è ancora in fase di selezione del candidato, con Roberto Fico in pole position, ma con diverse incognite legate a Vincenzo De Luca e alle sue mosse.
Edmondo cirielli il possibile candidato governatore per il centrodestra in campania
Edmondo Cirielli, nato a Nocera Inferiore e attualmente viceministro agli Esteri nel governo guidato da Giorgia Meloni, si è mostrato disponibile sin da tempo a un impegno diretto nella sua regione. Il centrodestra sembra orientarsi verso di lui come candidato ufficiale per la presidenza della Campania, in un momento in cui sono ancora contemplate altre opzioni, come la candidatura di Antonio D’Amato, noto imprenditore campano.
Cirielli rappresenta per Fratelli d’Italia una figura in linea con le politiche nazionali, e la sua discesa in campo è vista dal partito come una possibilità concreta per introdurre un cambiamento rispetto alla gestione attuale della Regione. La sua esperienza parlamentare e il ruolo nel governo centrale ne fanno un profilo forte, in grado di rispondere alle esigenze di una coalizione che intende rafforzare la presenza del centrodestra nel Sud Italia, con particolare attenzione alle questioni economiche e istituzionali della Campania.
La candidatura di Cirielli, però, non è priva di contestazioni. Il Pd lo vede come simbolo dell’attuale governo centrale, che considererebbe l’area meridionale un “feudo” da conquistare, una definizione che influisce notevolmente sui toni della campagna elettorale.
Le critiche del pd e la risposta di fratelli d’italia sulla situazione politica campana
Marco Sarracino, deputato PD e membro della segreteria nazionale per il Sud e le aree interne, ha attaccato frontalmente la possibile candidatura di Cirielli. Secondo Sarracino, la premier Meloni vorrebbe utilizzare la Campania come banco di prova per estendere la sua influenza politica in tutto il Paese prima delle elezioni nazionali successive. L’esponente democratico ha definito questa strategia come “un tentativo di occupazione politica del territorio”, soprattutto perché Cirielli avrebbe incarnato fedelmente la linea governativa centrale.
Il Pd ha ribadito la necessità di formare una coalizione solida in poco tempo per contrastare quella che blocca definita come “la destra che ha abbandonato il Sud”. L’attacco del Pd si focalizza soprattutto sulla continuità tra il governo Meloni e l’eventuale nuova amministrazione regionale. Dall’altra parte, Antonio Iannone, senatore e commissario regionale di Fratelli d’Italia, ha risposto definendo Cirielli come “il vero cambiamento” per la Campania.
Iannone ha sottolineato la difficoltà del Pd a offrire un’alternativa credibile, descrivendo le lotte interne che frammentano il partito tra varie anime, tra cui i sostenitori di De Luca e quelli filo Schlein. Per Iannone la situazione del centrosinistra sarebbe confusa e lontana dalle esigenze reali dei cittadini, alle prese con emergenze nella sanità, nei trasporti, nella gestione ambientale e nelle risorse non impiegate.
Sulla stessa linea l’eurodeputato Sandro Ruotolo, capace di collegare la strategia dem al cosiddetto “modello Napoli”, a suo dire risorsa per il mantenimento della guida regionale da parte del centrosinistra.
La sfida interna al centrosinistra e la posizione di vincenzo de luca
Il Movimento 5 stelle è ancora impegnato nel trovare un candidato capace di guidare il centrosinistra per la Campania. Tra i nomi in corsa si distinguono Roberto Fico, Sergio Costa e l’ex magistrato Federico Cafiero De Raho, oggi parlamentare M5s. Al momento, Roberto Fico sembra favorito nei sondaggi e gode del consenso della leadership nazionale, cioè Giuseppe Conte e Elly Schlein.
Tuttavia, la candidatura di Fico non è ancora ufficializzata e deve fare i conti con il veto implicito dell’uscente governatore Vincenzo De Luca, che ha reiterato più volte il suo disappunto nel vedere Fico come possibile successore in coalizione. De Luca ha lasciato intendere l’eventualità di presentare liste autonome, con suoi uomini di fiducia come il vicepresidente Fulvio Bonavitacola oppure l’assessore Lucia Fortini, per provare a mantenere un ruolo diretto anche fuori dallo schieramento di centrosinistra.
Recentemente, De Luca ha evidenziato difficoltà legate alle scadenze istituzionali, affermando che, nei tempi fissati, alcune regioni tra cui la Campania non riusciranno a completare l’approvazione dei bilanci di previsione. La sua critica è stata raccolta in modo immediato dal segretario regionale di Forza Italia, Fulvio Martusciello, che ha invitato a rispettare le scadenze per non ostacolare la gestione amministrativa.
La contesa tra De Luca e il centrosinistra ufficiale aggiunge complessità all’assetto politico regionale e potrebbe condizionare in modo decisivo modalità e risultati delle elezioni.
Scenari e interrogativi in vista delle elezioni regionali in campania
L’avvicinarsi della scadenza elettorale in Campania apre molte incognite nell’ambito politico e amministrativo locale. La decisione del centrodestra pone subito la questione della rappresentanza territoriale di un esponente legato al governo centrale. Allo stesso tempo, il centrosinistra tratta con difficoltà la questione delle candidature, con un partito e una coalizione divisi nei dirigenti e lontani dall’unità.
Il complicato rapporto con Vincenzo De Luca contribuisce a sollevare dubbi sulla compattezza e l’efficacia dello schieramento che ha governato la regione fino a oggi. Il tema dei bilanci di previsione, fondamentale per la gestione pubblica regionale, aggiunge un elemento di urgenza e pressione sulle forze politiche.
I cittadini campani si trovano così di fronte a un confronto non solo tra personalità e schieramenti, ma anche tra visioni diverse della gestione delle risorse, dei servizi pubblici e della direzione futura della regione. Le ultime settimane prima del voto saranno decisive per chiarire alleanze e candidati, in modo da delineare con più precisione il futuro assetto politico della Campania.