L’attenzione verso la mela annurca campana si rafforza grazie a oltre sessanta studi clinici che ne evidenziano benefici salutari importanti. Il frutto, tipico della Campania, non solo impatta sulla riduzione di colesterolo LDL e sull’aumento di colesterolo HDL, ma sembra svolgere un ruolo sorprendente anche nella cura dei capelli. La ricerca e le innovazioni colturali si sono approfondite in un recente congresso tenutosi nella Reggia di Portici, dove università, enti agricoli e consorzi hanno presentato dati e prodotti made in Italy di spicco.
I risultati emersi dai trial clinici esaminati dal professor Ettore Novellino dell’università cattolica del Sacro Cuore di Roma mostrano come l’estratto concentrato di mela annurca campana abbassi in media il colesterolo totale del 25%. La diminuzione delle LDL, conosciute come lipoproteine a bassa densità, arriva al 37%, mentre le HDL, cioè lipoproteine ad alta densità, aumentano del 45%. Questi effetti sono attribuiti soprattutto all’elevato contenuto di procianidine, composti naturali presenti nella mela.
I dati si basano su una sintesi di sessanta studi clinici che dettagliano il contributo del frutto nel miglioramento del profilo lipidico. Un miglioramento simile favorisce la prevenzione di patologie cardiovascolari legate al colesterolo alto. Questo dettaglio è emerso con forza durante il congresso nazionale tenutosi nella storica sede della Reggia di Portici, patria del dipartimento di agraria dell’università federico II di Napoli, organizzato con la partecipazione di enti istituzionali e di ricerca. L’evento ha evidenziato il ruolo cruciale della mela annurca campana come prodotto capace di influire su parametri chiave della salute umana.
Novellino ha spiegato come i benefici della mela annurca non si limitino al colesterolo. Il primo studio osservazionale ha rivelato che molti partecipanti percepivano un miglioramento nella salute del capello. Approfondimenti scientifici successivi hanno confermato che l’estratto prolunga la fase anagen del follicolo pilifero, fase cruciale della crescita dei capelli. L’estratto stimola inoltre la produzione di cheratina e melanina, sostanze centrali per il rinfoltimento e la repigmentazione del capello.
Particolarmente significativi sono i risultati su pazienti oncologiche trattate con inibitori delle aromatasi, farmaci che spesso causano alopecia. In questi casi, l’impiego di prodotti a base di mela annurca ha limitato la caduta dei capelli, migliorando anche l’aspetto fisico. Questo dato apre nuove strade per l’uso dei nutraceutici derivati dalla mela annurca in contesti medici complessi, dove la qualità della vita è elemento importante. La ricerca ha così legato elementi tradizionali del territorio campano a necessità cliniche contemporanee.
La mela annurca campana IGP, frutto storicamente radicato nella tradizione agricola campana, ha attraversato un percorso significativo di rinnovamento. Negli ultimi vent’anni il dipartimento di agraria della federico II ha accompagnato questo progresso, studiando metodi per aumentare la produttività e migliorare la qualità dei frutti. Tra le attività più recenti, c’è la ricerca su portainnesti alternativi capaci di resistere meglio alla stanchezza del terreno e a malattie fungine.
Il professor Claudio Di Vaio ha illustrato come l’uso di biostimolanti composti da idrolizzati proteici, microalghe e macroalghe abbia favorito la colorazione e la qualità del frutto direttamente sulla pianta. Questi trattamenti biologici migliorano l’aspetto e le proprietà della mela annurca senza compromettere l’ambiente agricolo. Il lavoro scientifico unisce tradizione e metodo sperimentale per sostenere la produzione campana e mantenere alto il valore del prodotto.
La mela annurca campana IGP si sta imponendo anche sul mercato internazionale, come testimoniato dalla partecipazione all’ultimo “summer fancy food” di New York, la più grande fiera alimentare degli Stati Uniti. L’evento ha contato l’Italia come paese partner e ha visto la mela annurca rappresentare l’alta qualità dei cibi made in Italy. Il consorzio di tutela del prodotto si occupa non solo della commercializzazione della mela fresca, ma anche di numerose trasformazioni di pregio esportate con successo.
Il presidente Giuseppe Giaccio ha sottolineato la crescita costante degli impianti di meleti, oggi certificati IGP su circa 600 ettari. Questo ampliamento testimonia un interesse crescente verso prodotti autentici e genuini, oltre che un riconoscimento del lavoro fatto da agricoltori e ricercatori campani. La mela annurca, insomma, mantiene un legame forte con la terra ma si affaccia con decisione a mercati globali, portando avanti la tradizione campana con metodi e risultati concreti.
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