La fotografa napoletana federica gioffredi presenta a napoli una mostra fotografica che celebra l’architetto ferdinando sanfelice, protagonista dell’architettura settecentesca napoletana. Lo spazio espositivo è nella chiesa di santa maria delle grazie e l’evento, curato dalla storica dell’arte bianca stranieri, resterà aperto fino alla fine di settembre 2025. Questa rassegna restituisce l’importanza di sanfelice durante il lungo periodo della dominazione austriaca, concentrandosi sulle sue idee e opere che hanno dato nuovo volto alla città.
Il contesto storico e sociale dell’attività di sanfelice a napoli
Tra il 1704 e il 1734, sotto il governo dei viceré austriaci, napoli attraversò una fase intensa di costruzioni e riorganizzazioni urbane. Le istituzioni spingevano per affermare il proprio potere anche attraverso la monumentalità degli edifici pubblici e privati. In questo clima si inserisce la figura di ferdinando sanfelice, architetto e innovatore la cui creatività si espresse nella trasformazione profonda del tessuto cittadino.
La città divenne laboratorio di forme nuove, capaci di dialogare con uno stile barocco ma allo stesso tempo di avanzare verso un linguaggio architettonico personale. Sanfelice rispose alle richieste di quell’epoca con strutture che misuravano la scala del potere in palazzi dagli ingressi maestosi e di rara originalità. Le sue “ardite invenzioni” si tradussero in interventi che spezzavano la monotonia delle facciate, inserendo elementi inattesi e geometrie complesse.
Federica gioffredi e la rappresentazione fotografica di sanfelice
L’obiettivo della mostra vede federica gioffredi affrontare il tema con uno sguardo attento ai dettagli e alle atmosfere. Le fotografie in bianco e nero colgono angoli insoliti, scale sospese, giochi di trasparenze e scorci che rivelano la complessità delle costruzioni di sanfelice. La fotografa non si limita a documentare, ma restituisce sensazioni che invitano a un’osservazione profonda delle architetture.
Le immagini mettono in luce la capacità di sanfelice di creare spazi che diventano quasi sculture, con forme che si intrecciano e si moltiplicano attraverso prospettive multiple. L’uso della luce e dell’ombra accentua la tridimensionalità delle scale e le trasparenze che caratterizzano alcuni dei suoi lavori più noti, facendo emergere così la genialità e il coraggio progettuale dell’architetto.
Le opere più significative di ferdinando sanfelice fra palazzi e chiese
Palazzo pignatelli di monteleone rappresenta un esempio evidente del linguaggio di sanfelice: colonne decorate con capitelli che mostrano mascheroni apotropaici richiamano una tradizione antica, ma reinterpretata con originalità. Il palazzo sanfelice è invece celebre per le sue scale traforate che creano un dialogo diretto con l’ambiente, lasciando intravedere i giardini retrostanti e modificando la percezione di luoghi interni ed esterni.
Queste strutture hanno ispirato la definizione dello stile “sanfeliciano”, noto per la leggerezza e la trasparenza che le scale trasmettono. Un altro esempio è la scalinata di palazzo cassano ayerbo d’aragona, dove convivono geometrie semplici e una gestione dello spazio che gioca con simmetrie e asimmetrie, dando vita a una composizione viva e mutevole.
L’impegno nell’ambito sacro
Nel campo sacro, sanfelice ha lasciato tracce importanti nella chiesa di santa maria delle grazie a mondragone. Qui si concentrò soprattutto sulla realizzazione degli altari. Il legame con questi luoghi fu anche personale: la sorella anna, badessa del rito mondragone fino al 1747, e il fratello antonio, vescovo di nardò, collaborarono con lui in modo stretto.
L’apparato liturgico realizzato, arricchito da ricami di seta, è stato recentemente restaurato ed esposto nella mostra, come a sottolineare la relazione tra l’arte sacra e l’architettura di sanfelice. Questi elementi testimoniano un aspetto meno noto ma significativo della sua attività, che non si limitò alla progettazione ma si intrecciò con relazioni familiari e comunitarie.
La risonanza culturale dell’eredità di sanfelice oggi a napoli
La mostra conferma la cifra artistica di ferdinando sanfelice come un capitolo fondamentale della storia napoletana. Nel 2025, il suo lavoro continua a essere fonte di ispirazione e studio per artisti, architetti e storici. Le immagini di federica gioffredi, insieme al contesto storico fornito, fanno emergere una napoli viva attraverso la struttura urbana settecentesca.
L’allestimento nella chiesa di santa maria delle grazie si presta come spazio culturale che favorisce sia la riflessione estetica sia il dialogo sul valore del patrimonio storico. Ecco che l’esperienza visiva proposta permette di vedere sotto una luce nuova luoghi e dettagli spesso trascurati, mantenendo accesa la memoria di un’epoca che ha definito la fisionomia della città.
Questi scatti rappresentano non solo un omaggio a un architetto noto in tutta Europa, ma anche un modo per mantenere vive le radici locali, raccontando l’intreccio tra arte, famiglia e società nel cuore di napoli. La mostra resterà visitabile fino al 30 settembre, offrendo uno spazio unico per chi vuole avvicinarsi alla complessità e alla bellezza delle architetture sanfeliciane.