Un ragazzo di 24 anni è finito nei guai dopo aver raccontato di essere vittima di un furto d’auto a cisterna di latina. Le indagini dei carabinieri hanno smascherato una versione falsa dietro la quale si celava un piano più complesso. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, ha denunciato un furto che in realtà non è mai avvenuto, mentre il veicolo preso a noleggio è stato portato fuori dai confini nazionali.
La denuncia di furto che non convince i carabinieri
Il 24enne si è presentato dai carabinieri della stazione di cisterna di latina raccontando che l’auto affidatagli era stata rubata. La vettura era in realtà noleggiata, intestata a una società del settore e non di sua proprietà. Fin da subito la storia del furto ha destato serie perplessità. I militari si sono messi a verificare nel dettaglio le informazioni fornite, controllando documenti, tracciamenti gps e tutti i movimenti del mezzo. Gli investigatori hanno cercato riscontri precisi per capire se davvero l’auto fosse stata sottratta senza permesso.
Verifiche e risultati
La diagnosi è arrivata tramite incroci tra banca dati noleggi, telecamere e testimonianze: nessun segno di un furto improvviso, nessun evento che potesse far pensare a un episodio criminale in corso. Le discrepanze nelle date, orari e spostamenti del veicolo hanno fatto scattare il campanello d’allarme ai carabinieri.
Scoperta la movimentazione dell’auto fino alla costa pugliese e oltre
Le verifiche hanno dato origine a un quadro completamente diverso da quello raccontato dal giovane. Dalle tracce ricavate dai sistemi di localizzazione satellitare è emerso che l’auto era stata guidata nell’arco di alcune ore fino in puglia, in modo del tutto volontario. Non si trattava affatto di un furto o di una sottrazione forzata, ma di uno spostamento pianificato e controllato.
La fase successiva ha mostrato dettagli ancora più chiari: il veicolo, una volta giunto in puglia, è stato imbarcato su un traghetto con destinazione la bulgaria. Questo spostamento internazionale, molto distante dalla dinamica di un furto improvviso, ha confermato le ipotesi investigative. I carabinieri hanno dunque escluso la presenza di un reato esterno e ipotizzato una messa in scena ai danni della società di noleggio.
La proposta dell’accusa
Accuse di simulazione di reato e appropriazione indebita
Alla luce delle prove raccolte, la procura ha aperto un fascicolo per simulazione di reato e appropriazione indebita a carico del 24enne. La simulazione deriva dalla denuncia falsa di furto presentata, che ha fatto partire inutili indagini. L’appropriazione indebita riguarda il possesso illecito dell’auto, strappata alla società che ne deteneva il reale titolo.
Il giovane è stato denunciato in stato di libertà, rimanendo libero ma con l’accusa ufficiale che gravita su di lui. Il caso evidenzia come, nonostante tentativi di occultare azioni illegali dietro a menzogne, il lavoro investigativo mirato e accurato sappia ricostruire i fatti in modo nitido. L’esito delle indagini ha permesso di smascherare una frode ai danni di qualcuno che aveva affidato un bene a terzi in buona fede.
Il caso sarà seguito con attenzione dagli uomini della procura e dei carabinieri, non solo per definire gli aspetti giudiziari ma anche per evitare che simili eventi si ripetano. Dallo smarrimento di un’auto al tentativo di esportarla illegalmente, questa vicenda mette in luce rischi e responsabilità legate alla gestione di veicoli noleggiati.