Il giornalista Giuseppe Cruciani torna a far parlare di sé con un libro uscito il primo luglio 2025 per Cairo editore. Con il titolo “Ipocriti!”, l’autore affronta senza riserve il tema dell’ipocrisia che impregna la società italiana, dalla politica alla cultura, passando per i media e i comportamenti quotidiani. Cruciani, noto per il suo programma radiofonico “La Zanzara” su Radio24, ripropone il suo stile diretto e scandaglia i molteplici volti della contraddizione che spesso accompagna le posizioni pubbliche e private di cittadini e personaggi pubblici.
Il punto di partenza del libro è l’osservazione di come certi fenomeni vengano giudicati in modo differente a seconda dell’appartenenza politica o dell’interesse del momento. Cruciani indica come la sinistra e la destra vengano trattate con misure opposte, ad esempio quando si parla dell’occupazione della Rai o di eventi pubblici. Mentre la presenza di una fazione nei luoghi istituzionali può essere definita legittima e democratica, quella dell’opposizione è rapidamente bollata come _“fascista”_ o intollerabile.
Il libro evidenzia anche la contraddizione tra ciò che viene predicato e ciò che si pratica nei media, dove si esaltano valori come la tolleranza e la libertà di espressione solo se convenienti al messaggio dominante. L’autore riporta eventi precisi e dichiarazioni che dimostrano come la narrativa pubblica sia spesso selettiva, incidendo sulla credibilità degli attori politici e ritagliandosi spazi di manovra a seconda della pressione dell’opinione pubblica o degli interessi di parte. Nel racconto di Cruciani emergono figure che condannano atti di violenza o intimidazioni, ma solo quando vengono compiuti da avversari politici, mentre tollerano o giustificano gli stessi comportamenti se di segno opposto.
Questo doppio standard si riflette anche in iniziative apparentemente neutre, come la clausola antifascista che vieta l’uso di spazi pubblici a gruppi definiti _“incompatibili”_. Il libro sottolinea la contraddizione di chi difende la libertà ma poi limita certi discorsi, mostrando un atteggiamento selettivo e influenzato dal proprio schieramento.
Cruciani non si limita a punzecchiare solo la politica o i grandi media. La sua analisi include il comportamento delle persone comuni, spinte a mantenere un’immagine di sé conforme alle mode e alle aspettative collettive. Molti adottano comportamenti che risultano paradossali e contraddittori, dettati dalla voglia di apparire migliori o più coerenti con certi valori, ma senza un reale impegno.
Il libro passa in rassegna casi precisi: chi grida al fascismo in un paese dove quel regime è tramontato da decenni, chi critica le forze dell’ordine quando operano nel quadro della legge, oppure chi condanna piattaforme come OnlyFans ma ne fa uso in privato. Lo stesso fenomeno riguarda l’accoglienza: si predica spesso il rispetto e la solidarietà, ma poi si vuole _“l’accoglienza”_ solo _“a casa degli altri”_.
La critica investe anche i leader politici, che fanno promesse in campagna elettorale senza mantenere gli impegni in modo sistematico. Cruciani dipinge così uno scenario dove, a ogni livello della società, la coerenza è spesso sacrificata davanti alla convenienza o alla necessità di seguire l’umore pubblico. Il doppiopesismo si intreccia quindi con una sorta di _“iper-giustizialismo”_ che si attiva solo in certe occasioni.
Nel suo libro, Cruciani propone uno specchio critico ma senza cedimenti al buonismo. L’auspicio è che il lettore possa riconoscere forme di ipocrisia anche dentro le proprie convinzioni, sottrarsi alle narrazioni confezionate e riflettere con più attenzione prima di aderire a etichette e schemi di pensiero.
Le pagine invitano a interrogarsi sul valore reale della tolleranza, della libertà e del rispetto nei discorsi pubblici, ma anche nei gesti di ogni giorno. L’analisi punta a mostrare come il doppiopesismo abbia preso piede quasi ovunque, senza esclusione di campo.
“Ipocriti!” si presenta così come un testo pensato per chi vuole confrontarsi con le contraddizioni del presente italiano, sfidando le sicurezze del pensiero unico. Il libro ha già attirato l’attenzione per la sua capacità di smascherare atteggiamenti diffusi in politica, cultura e vita quotidiana, spingendo verso un confronto più franco e senza pregiudizi.
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