La provincia di pescara vive un momento delicato per la sicurezza pubblica. Il sindacato autonomo di polizia denuncia l’esigua presenza di agenti fissi, che non copre i bisogni di una città a forte afflusso turistico. I poliziotti stagionali, arrivati in estate, lasceranno il servizio a settembre, aggravando ulteriormente la situazione già critica. Questa difficoltà nella gestione del personale ha effetti concreti sul territorio. L’allarme riguarda la capacità delle forze dell’ordine di affrontare efficacemente le esigenze di una realtà che si trasforma rapidamente, sia dal punto di vista demografico sia sociale.
le pensioni stanno svuotando le fila della polizia nella provincia di pescara. diversi operatori vanno in pensione per limiti di età dopo anni di servizio duro e fondamentale. questi pensionamenti non trovano un adeguato ricambio con nuovi arrivi stabili. il sap segnala che il personale rimasto è sempre più anziano, rischiando di non riuscire a coprire tutte le necessità della sicurezza urbana. una carenza che si fa sentire soprattutto in una città destinata a diventare area metropolitana, con aumenti di popolazione e flussi turistici rilevanti. la mancanza di agenti fissi mette in discussione la capacità di garantire presenza e interventi tempestivi in situazioni di emergenza o di controllo.
oltre a pesare sulla qualità del servizio, questa riduzione crea tensione all’interno della stessa polizia. i colleghi più giovani chiamati a integrare temporaneamente il personale non bastano, e quelli più anziani devono sopportare un carico di lavoro maggiore, con il rischio di usura precoce. il sap lamenta l’assenza di un piano preciso per reintegrare la pianta organica con forze motivate e più numerose.
il sovraccarico di lavoro coinvolge direttamente lo stato fisico e psicologico degli agenti. turni doppi, spostamenti frequenti e pressioni continue stanno minacciando il benessere dei poliziotti. questi turni intensi non lasciano spazio a pause rigeneranti o a specializzazioni operative. la mancanza di personale stabile costringe spesso a spostare agenti da servizi specialistici, come investigazioni o controllo del territorio, verso compiti di routine o intervento diretto. questo indebolisce la capacità di risposta qualificata davanti a fenomeni complessi.
l’impatto sul morale è evidente. lavorare sotto stress prolungato senza prospettive di sollievo o miglioramento della situazione rischia di compromettere la tenuta stessa della polizia. la sicurezza della collettività, a sua volta, viene ridotta a una presenza minima, incapace di prevenire eventi critici o gestire con rapidità crisi improvvise. in una città che vive stagioni turistiche intense, questa fragilità lascia spazi scoperti.
il sindacato autonomo di polizia si prepara a portare all’attenzione pubblica e istituzionale questa condizione. attraverso ogni strumento legale a disposizione, il sap intende denunciare in modo chiaro e pacato le difficoltà che affliggono la sicurezza nella provincia di pescara. l’obiettivo è chiamare in causa autorità locali e nazionali, mettendo sotto pressione chi deve intervenire per rimpinguare la pianta organica e migliorare le condizioni di lavoro.
questa iniziativa mira a dare voce ai poliziotti e a richiamare l’attenzione su un problema che riguarda la sicurezza di tutti. con l’arrivo di settembre e la partenza dei colleghi stagionali, la città rischia di trovarsi con ancora meno agenti. il sap sottolinea che la situazione richiede risposte immediate e concrete, non solo per garantire l’ordine pubblico, ma anche per tutelare il lavoro e la salute degli operatori. la questione resta aperta e attende sviluppi che diano respiro a una realtà difficile.
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