Il museo archeologico regionale Pietro Griffo di Agrigento si è dotato di strumenti e soluzioni pensate per superare le barriere fisiche e cognitive. Il progetto, finanziato dal Ministero della Cultura con fondi Pnrr Cultura, vuole rendere più semplice e coinvolgente la visita per tutte le categorie di pubblico, incluse persone con disabilità. Al centro di questa trasformazione c’è la tecnologia che supporta il visitatore attraverso un’app, totem interattivi e strumenti tattili che connettono il mondo antico a quello digitale.
Un’app dedicata per guidare i visitatori dentro il museo
La novità principale è l’app per smartphone chiamata MYGRIFFO. Questa applicazione funge da guida digitale, offrendo informazioni su misura e un sistema di orientamento per muoversi agevolmente nei vari ambienti del museo. La funzione più utile è il tasto Sos pensato per gestire emergenze, un complemento fondamentale per chi può necessitare assistenza rapida. L’app consente anche di partecipare ad attività ludiche che valorizzano i reperti archeologici, trasformando la visita in un’esperienza più interattiva e personale.
Un’app per tutti
MYGRIFFO si rivolge quindi a un pubblico ampio, non solo a chi ha disabilità motorie o sensoriali, ma anche a chi cerca un supporto semplice per esplorare il patrimonio con maggiore autonomia. Le funzionalità di orientamento aiutano a superare i problemi di segnaletica e di percorsi complessi presenti in molti musei tradizionali. Connettendo ogni visitatore al contenuto del museo in modo diretto, questa app diventa un vero alleato per vivere il patrimonio con meno ostacoli.
Totem con avatar AI e pannelli tattili: l’incontro tra tecnologia e patrimonio
All’ingresso della valle dei Templi, vicino alla biglietteria di Giunone, è stato installato un totem con un display touch da 55 pollici. Al suo interno opera un avatar dotato di intelligenza artificiale che risponde alle richieste dei visitatori. Informazioni sui percorsi da seguire, aggiornamenti sulle mostre attive o le opzioni di biglietteria vengono fornite con rapidità e chiarezza. Questo sistema evita le code allo sportello e rende facile orientarsi anche a chi non conosce bene l’area museale.
Pannelli tattili per un museo inclusivo
Nella struttura, sei punti chiave sono stati dotati di pannelli tattili in rilievo. Ogni pannello è equipaggiato con sensori Nfc, così i visitatori possono accedere a contenuti multimediali direttamente dal proprio smartphone. Questi pannelli sono pensati per rappresentare fisicamente alcuni reperti archeologici, accompagnando il tatto con spiegazioni audio, video in Lis e testi semplificati. Il risultato è una fruizione adatta alle persone con diverse esigenze cognitive e sensoriali, permettendo a chiunque di comprendere il valore e la storia degli oggetti esposti.
Mappe tattili e repliche 3d per un’esperienza sensoriale concreta
Per aiutare l’orientamento durante la visita, il museo offre anche mappe tattili interattive. Questi strumenti indirizzano il pubblico lungo il percorso espositivo, dando un riferimento tangibile ai luoghi e alle opere presenti. Ogni pannello tattile è corredato da riproduzioni 3D dei reperti archeologici, realizzate con stampa tridimensionale. Questi modelli permettono ai visitatori di esplorare forme, particolari e dimensioni semplicemente toccandoli.
Un’esperienza per tutti
Questa soluzione non è pensata solo per persone con problemi visivi o motori, ma per chiunque voglia approfondire la conoscenza del materiale archeologico in modo diretto e concreto. La combinazione di tocco e vista arricchisce la comprensione dei dettagli e della lavorazione degli oggetti, offrendo un’esperienza che supera la tradizionale osservazione visiva.
Smart ring e infrastruttura wifi per personalizzare la visita e aumentare il coinvolgimento
Tra le novità più tecnologiche ci sono gli smart ring Nfc distribuiti ai visitatori. Si tratta di anelli configurabili tramite un’app specifica che, una volta attivati in corrispondenza delle installazioni, forniscono contenuti adattati al profilo di chi li indossa. Questa soluzione permette di superare la staticità della visita standard, introducendo giochi e modalità di interazione che aiutano a mantenere alta l’attenzione.
Accanto a questo dispositivo c’è una rete wifi potenziata per assicurare la connessione continua a tutti i punti del museo. Il sistema digitale, grazie a questa infrastruttura, funziona senza interruzioni e permette anche di aggiornare le informazioni in tempo reale. La società Bbs, incaricata dell’intervento, curerà inoltre la formazione del personale del museo per assicurare un supporto qualificato e un’accoglienza che rispetti le nuove esigenze.
Intervento e commenti delle autorità su un progetto di accessibilità culturale
L’assessore ai beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha parlato chiaramente della sfida che rappresenta coniugare tecnologia e patrimonio archeologico. Ha evidenziato come “la sperimentazione di strumenti digitali vada intesa come un modo per valorizzare i beni e non sostituirli.” Nel suo discorso ha sottolineato anche l’importanza degli investimenti per ampliare l’accesso attraverso soluzioni 3D e digitalizzazione.
Il direttore del parco archeologico della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta, ha ricordato che il sito ha già fatto passi avanti importanti nel rendere accessibile un patrimonio Unesco. Questo nuovo progetto per il museo Griffo si inserisce in un percorso più ampio, che punta a includere sempre più visitatori e a trasformare le collezioni in un patrimonio comune. Ha quindi definito l’intervento come “un investimento che arricchisce un lavoro già avviato.”
Infine, il ceo di Bbs, Bruno Bottini, ha evidenziato la tempistica del progetto, realizzato a ridosso dell’entrata in vigore della direttiva europea sull’accessibilità digitale. Per Bottini questa coincidenza rappresenta la conferma di una visione lungimirante e di un’attenzione particolare verso le tecnologie digitali applicate alla cultura. Il suo intervento ha messo in luce “la capacità di innovare mantenendo il rispetto per il valore storico e la funzione educativa del museo.”