Lo spettacolo viola’s room apre nuove strade nel teatro immersivo a new york, firmato dalla compagnia inglese punchdrunk. Dopo il grande successo di sleep no more, durato 14 anni al mckittrick hotel, punchdrunk porta ora questa esperienza di narrazione coinvolgente in un ambiente intimo e misterioso al shed di hudson yards. L’opera porta lo spettatore dentro una storia intricata, raccontata attraverso percorsi sensoriali che coinvolgono corpo, mente e spazio, offrendo un’immersione completa nel racconto.
La trama e il percorso sensoriale nello spettacolo
Viola’s room, ospitato al Shed di Hudson Yards fino al 19 ottobre, è scritto da Daisy Johnson e accompagnato dalla voce di Helena Bonham Carter, attrice di spicco con due nomination agli Oscar e un premio Bafta. La drammaturgia riprende il racconto gotico “The Moon-Slave” di Barry Pain, proponendo parallelamente due vite: quella di un’adolescente moderna e quella di una principessa.
Solo sei persone per volta possono partecipare al percorso. Lo spettacolo inizia in una stanza da letto, da dove si muove attraverso un labirinto di ambienti bui e stretti che possono dare la sensazione di essere quasi schiacciati. Il percorso si snoda su pavimenti di legno, moquette, erba, cuscini e superfici naturali. Camminare a piedi nudi permette di entrare in contatto diretto con diversi materiali e stimoli tattili. Il buio domina gran parte del viaggio, interrotto solo da luci deboli che guidano, a volte fuorviano, i partecipanti.
Durante l’esperienza, i visitatori ascoltano la narrazione tramite cuffie, mentre restano in silenzio e vengono influenzati da profumi e sensazioni che rendono la storia ancora più intensa. La confusione e il senso del non vedere spingono a vivere ogni tappa come se fosse un sogno ad occhi aperti.
La genesi di viola’s room e l’eredità di punchdrunk a new york
Viola’s room nasce dalla creatività di Felix Barrett, fondatore e direttore artistico di Punchdrunk, pioniere del teatro immersivo. La compagnia ha rivoluzionato il rapporto tra pubblico e spettacolo creando ambienti in cui ogni partecipante vive un’esperienza unica e personale. Dopo la lunga esperienza di Sleep No More, celebre show che ha chiuso a New York nel 2025 dopo 14 anni, punchdrunk porta la sua visione a un nuovo livello.
Felix Barrett ha ricordato come New York sia diventata una seconda casa fin dal 2011 grazie a Sleep No More. Viola’s room rappresenta un passo diverso, segnato da intimità e essenzialità. Lo spettacolo è pensato per essere un invito a immergersi in un mondo onirico, attraversando una storia che mescola realtà e sogno. L’esperienza punta a catturare il senso dell’abbandono e del mistero, sfidando lo spettatore a lasciare andare le proprie certezze.
Il percorso storico e le tappe di viola’s room a londra e new york
Viola’s room nasce come progetto londinese e ha debuttato nel 2004 nella sede di Punchdrunk a Woolwich, dove è rimasto in cartellone fino a dicembre di quell’anno. Il lavoro ha rappresentato un ritorno alle origini del teatro immersivo per la compagnia, con un impianto centrato sul coinvolgimento diretto e sull’esperienza sensoriale.
La riproposta a New York ne rappresenta un rilancio internazionale, con adattamenti pensati per lo spazio e il pubblico di Hudson Yards. La scelta di Helena Bonham Carter come voce narrante aggiunge un valore importante, grazie al suo timbro riconoscibile e alla capacità di evocare atmosfere cariche di tensione e mistero.
La formula dello spettacolo, con piccoli gruppi di partecipanti e un percorso che cambia a seconda degli spostamenti e delle scelte, ribadisce la volontà di rendere ogni esperienza diversa e personale, mantenendo però un filo narrativo solido. L’esplorazione del racconto gotico si intreccia con temi moderni, come l’adolescenza e il sogno, creando una dimensione sospesa tra passato e presente.
Il shed di hudson yards e la cornice dello spettacolo
Il Shed, teatro e spazio culturale al centro di Hudson Yards, offre da qualche anno una casa ideale per spettacoli che vogliono rompere con la tradizione. Meredith “Max” Hodges, amministratrice delegata, ha sottolineato come il suo ruolo sia creare luoghi flessibili, capaci di ospitare esperienze sia intime sia di grande scala. Viola’s room incarna questo spirito con la sua natura ristretta e immersiva.
Hodges ha ricordato alcune produzioni recenti ospitate al Shed, come Luna Luna, il luna park artistico creato da André Heller, e l’installazione di Tomás Saraceno con una gigantesca ragnatela dotata di sensori lunga 30 metri. Questi esempi mostrano la volontà di proporre eventi che parlano a più sensi e coinvolgono il pubblico in modo diretto.
Il Shed si conferma così un punto di riferimento importante per progetti artistici contemporanei, capaci di portare in scena forme narrative non convenzionali e nuove tecnologie.