La Paris Fashion Week del 2025 ha scoperto la collezione Dior Uomo primavera/estate 2026 firmata dal nuovo direttore creativo Jonathan Anderson. Questo debutto segna un passo importante per il celebre marchio francese, atteso da addetti ai lavori e appassionati di moda. Anderson non ha stravolto l’eredità di Dior ma l’ha riletto con dettagli precisi e riferimenti culturali che aprono una nuova stagione per lo stile maschile della maison.
L’esordio di jonathan anderson alla direzione creativa di dior
Jonathan Anderson ha presentato il suo primo lavoro alla guida di Dior uomini al Musée Rodin di Parigi, un luogo scelto con cura per sottolineare la portata artistica e sartoriale della collezione. Lo stilista ha chiarito sin dall’inizio la propria impronta: “non un abbandono del passato ma una reinterpretazione profonda”, in cui la tradizione sartoriale classica incontra influenze personali e culturali. Prima della sfilata, sono circolate immagini sui social che mostravano i riferimenti di Anderson: le fotografie di Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat, insieme ai ritratti di Lee Radziwill. Questi elementi hanno anticipato la fusione tra arte e moda, un modo di raccontare la collezione che si vede nei dettagli e nelle forme. L’attenzione ai tessuti e alla costruzione scultorea, tipica dell’estetica Dior, è rimasta al centro, ma ora con una nuova energia.
Ospiti e volti celebri alla paris fashion week per dior uomo
L’evento ha raccolto un pubblico di nomi noti del cinema, sport e moda, in prima fila per ammirare il debutto di Anderson. Tra questi, Robert Pattinson, Daniel Craig e Louis Garrel hanno assistito alla sfilata in un’atmosfera carica di aspettative. Non sono mancati volti del mondo musicale come Rihanna e A$AP Rocky, quest’ultimo noto per il suo stretto legame con il mondo della moda. Il calcio era rappresentato dal giovane campione Kylian Mbappé, mentre da Cannes è arrivato il regista Luca Guadagnino. Roger Federer, con la moglie Mirka, ha aggiunto un tocco elegante allo spettacolo, insieme ai giovani attori Josh O’Connor, Drew Starkey, Felix Mallard e a personalità emergenti come Oliver Sim e Sabrina Carpenter. L’evento ha richiamato anche giganti della moda come Pharrell Williams, Pierpaolo Piccioli e Donatella Versace, segno che il debutto di Anderson è stato guardato con particolare attenzione dall’intero mondo fashion.
Lo stile scultoreo e i riferimenti culturali nella collezione
La sfilata ha messo subito in mostra la nuova direzione della casa: capi costruiti con attenzione rigorosa e ispirazioni tratte dal passato ma rivisitate. La prima uscita ha mostrato un blazer in tweed verde bosco, sagomato secondo il modello Bar femminile, noto per vita stretta e fianchi arrotondati, abbinato a una gonna pantaloni larga e svasata fino al ginocchio. Questa combinazione ha reso l’idea di un’eleganza inedita, lontana da ogni rigidità maschile tradizionale. Le giacche frac con jeans hanno saputo donare un tocco informale a un capo tipicamente formale. Gli abbinamenti prevedevano anche gilet rosa intenso su camicie bianche, spaziando dal classico a dettagli di rottura. Cappotti in tweed plissettato, giacche con alamari richiamanti divise napoleoniche e maglie lavorate a trecce sono entrati tra gli elementi chiave. Le mantelle da college, il knitwear, i boleri corti e i bermuda sono stati invece combinati con sneakers, loafers e scarpe allacciate, generando contrasti che rendono la collezione ricca e complessa.
Colori e accessori: la nuova eleganza secondo dior
La palette cromatica ha scelto tinte delicate e qualche accento acceso in equilibrio. Il verde menta, il rosa confetto e il color geranio convivono con basi neutre come nero, grigio, beige e azzurro. Questo mix evita monotonia e punta su una raffinata semplicità. Gli accessori mirano a differenziare la nuova eleganza maschile. Cravatte regimental, sciarpe bordate di frange lunghe e colletti con papillon aggiungono un tocco di dandismo aggiornato. Questi dettagli completano la collezione rendendola elegante ma lontana da ogni formalismo canonico. Lo stile vola alto ma resta accessibile. Così Dior, con Anderson, mostra una strada nuova che punta a rinnovare senza cancellare le sue radici più profonde.