Il sunflowers european tour, promosso dalla cooperativa sociale italiana utopia 2000, attraversa l’Europa in bicicletta per esplorare le realtà dell’economia sociale. Partito il 3 giugno da Lisbona, il viaggio ha già toccato Spagna, Francia e Italia, offrendo uno sguardo diretto su progetti che mettono al centro comunità, lavoro dignitoso e sostenibilità ambientale. In queste settimane, il tour ha raggiunto Slovenia e Croazia, territori in cui si sono incontrate esperienze capaci di trasformare modelli economici tradizionali. Le tappe visitate raccontano storie di inclusione, innovazione sociale e rispetto per la natura, offrendo una fotografia concreta di un’economia che si fonda sulle relazioni e sulla cura.
L’esperienza della fattoria veles tra agricoltura biologica e bioedilizia in slovenia
In Slovenia, il sunflowers european tour ha fatto tappa alla fattoria veles, un progetto che unisce agricoltura biologica, tutela della biodiversità e tecniche di bioedilizia. La fattoria non è solo un’azienda agricola ma un laboratorio attivo dove si coltiva nel rispetto degli equilibri naturali. Qui si usano materiali come argilla e paglia per costruire edifici sostenibili, puntando a ridurre l’impatto ambientale e offrire modelli di abitare più naturali. La fattoria ospita giovani volontari da tutta Europa, favorendo uno scambio culturale basato sull’educazione ambientale e sulla vita in comunità. Questo approccio mette al centro l’equilibrio tra uomo e natura, stimolando pratiche agricole rigenerative capaci di conservare il territorio e promuovere nuove forme di convivenza.
Vivere l’agricoltura rigenerativa
La presenza di volontari internazionali rende la fattoria un punto di riferimento per chi desidera vivere un’esperienza immersa nei cicli naturali, imparando tecniche di coltivazione biologica e partecipando a progetti di bioedilizia. Le costruzioni in materiali naturali, inoltre, diventano una testimonianza concreta di come si possano ridurre sprechi e danni ecologici senza rinunciare a comfort e funzionalità. La fattoria veles si mostra così come un esempio concreto di economia sociale che prende forma attraverso la pratica quotidiana, basata su inclusione, qualità del lavoro e cura dell’ambiente.
Cooperativa sociale humana nova a čakovec: recupero tessile e inclusione sociale
A Čakovec, in Croazia, il percorso del sunflowers european tour ha portato a conoscere la cooperativa sociale humana nova. Questa realtà dimostra che il riuso degli scarti tessili può diventare un’attività produttiva e inclusiva. La cooperativa recupera tessuti destinati alla discarica, trasformandoli in nuovi materiali da utilizzare nei propri prodotti. Il processo apre spazi di lavoro per persone con disabilità e gruppi in condizioni di svantaggio, creando un ciclo virtuoso in cui giustizia sociale, economia circolare e orgoglio professionale si intrecciano.
Creare valore attraverso il riciclo
humana nova non si limita a offrire occupazione, ma costruisce una rete di solidarietà che rafforza i legami all’interno della comunità. Il progetto dimostra come un’attività artigianale legata al recupero possa conservare un valore etico e sociale importante, favorendo la partecipazione attiva e la riabilitazione sociale di persone spesso escluse dal mercato del lavoro. Il riciclo dei tessuti si trasforma così in simbolo di un’economia che combatte lo spreco ma soprattutto sostiene chi ha bisogno di opportunità concrete per riscattarsi.
Questa esperienza croata offre anche un esempio pratico di come si possa integrare la sostenibilità ambientale e la dimensione sociale all’interno di un modello produttivo, contribuendo ad allargare il concetto di lavoro dignitoso e inclusivo. Lo sforzo della cooperativa di creare valore condiviso passa dalle mani di operatori che vivono concretamente la trasformazione, dimostrando che l’economia sociale nasce da progetti capaci di legare persone e natura in modi nuovi.
Hedona a krizevci: inclusione e qualità nella produzione di cioccolato
Nel cuore di Krizevci, Croazia, la cioccolateria hedona si distingue per la sua capacità di conciliare elevata qualità nel prodotto con un modello di lavoro inclusivo. Fondata per dare opportunità ad persone con disabilità, hedona impiega dipendenti con varie fragilità in un ambiente che valorizza dignità e competenza. Metà del personale vive condizioni che normalmente escluderebbero l’accesso al mondo del lavoro, eppure l’azienda si propone come una realtà solida e riconosciuta.
Un modello di empowerment nel lavoro
Il valore aggiunto di hedona nasce dall’unione tra artigianato di qualità e un’organizzazione interna che lavora per l’empowerment dei lavoratori. Coniugare sostenibilità economica e inclusione sociale è la sfida affrontata con risultati evidenti, trasformando il cioccolato in uno strumento di crescita personale e collettiva. La scelta di mantenere alti standard produttivi dimostra come sia possibile costruire un’attività che non scende a compromessi sulla qualità, pur essendo ancorata a principi di responsabilità sociale.
L’esempio di hedona evidenzia come imprese di piccole dimensioni possano fare la differenza nel tessuto produttivo locale, proponendo modelli che rifuggono da logiche esclusivamente mercantili. Questo tipo di impresa mette in primo piano il lavoro come elemento di inclusione sociale, mostrando nelle pratiche concrete come il rispetto delle persone porti a risultati di eccellenza riconosciuti dai consumatori e dalla comunità.
Green tools tech e l’agricoltura rigenerativa: strumenti open-source per la campagna croata
In una zona rurale della Croazia, il progetto green tools tech sottolinea un approccio alternativo all’agricoltura. Creato da Bruno Motik, questo progetto sviluppa e diffonde strumenti open-source per la coltivazione rigenerativa. I dispositivi realizzati mirano a proteggere il suolo e aiutano piccoli agricoltori a lavorare senza dipendere dalle grandi aziende agricole o da tecnologie proprietarie.
Tecnologia aperta per l’agricoltura sostenibile
green tools tech si basa su una logica condivisa, nella quale la tecnologia serve a riparare ecosistemi compromessi e a restituire autonomia ai coltivatori. L’obiettivo è permettere a chi lavora la terra di tornare a gestire il proprio sapere, usando strumenti costruiti con materiali semplici, facilmente replicabili e adeguati alle condizioni locali. Questa metodologia dimostra che la tecnologia può svolgere la sua funzione più utile quando è aperta e accessibile a tutti, invece che imposta da pochi.
La coltivazione rigenerativa proposta dalla cooperativa affronta la sfida dell’agricoltura industriale segnando un’alternativa che punta a salvaguardare habitat e biodiversità. Gli agricoltori coinvolti sperimentano metodi capaci di rigenerare il terreno e migliorare la resa senza compromettere la salute dell’ambiente. Il progetto rappresenta così un punto di riferimento per pratiche agricole sostenibili in Europa orientale e un esempio di come la tecnologia possa sostenere non solo l’efficienza produttiva ma la cura del territorio.
Un filo conduttore comune tra slovenia e croazia: economia sociale come rete di relazioni
Attraverso la visita a queste realtà in Slovenia e Croazia, il sunflowers european tour ha messo in luce un comune denominatore: l’economia sociale si costruisce sulle relazioni tra persone e comunità, non solo su numeri o statistiche. Massimiliano Porcelli, presidente della cooperativa utopia 2000, sottolinea come questi progetti raccontino una visione dello sviluppo centrata su lavoro dignitoso, inclusione e sostenibilità, capace di generare impatto sociale tangibile.
Attraversare a pedali il confine tra Slovenia e Croazia – aperture attuali nascoste dietro anni segnati da divisioni e tensioni – simbolizza la capacità dell’economia sociale di abbattere barriere di vario tipo. I progetti visitati mostrano come costruire reti solidali possa essere un antidoto alla chiusura, creando spazi di partecipazione e confronto che tagliano distanze culturali, fisiche e simboliche.
Il viaggio promosso da utopia 2000 non si limita a raccogliere testimonianze, ma compone un mosaico di esperienze capaci di raccontare il presente di un’Europa impegnata a costruire pace, giustizia e senso di comunità. Le tappe in Slovenia e Croazia costituiscono solo un pezzo di questa narrazione in movimento, che continuerà ad approfondire il legame fra economia, persone e territori in tutto il continente.