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Imprese della moda in campania in difficoltà per i dazi esteri e la pressione fiscale

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Nel contesto attuale dell’economia globale, le imprese italiane della moda si confrontano con sfide legate ai dazi imposti da altri paesi. Le aziende campane, particolarmente attive nell’export, denunciano la pressione fiscale che limita la loro competitività sui mercati internazionali. Questi temi sono stati al centro di un incontro promosso da Confesercenti Napoli e Campania dove si è parlato delle misure necessarie per tutelare il comparto.

Il peso dei dazi esteri e l’appello per la defiscalizzazione

Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Napoli e Campania e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno, ha espresso la preoccupazione degli imprenditori locali per i dazi imposti da paesi esteri sulle esportazioni italiane. Secondo lui, queste misure doganali rappresentano un ostacolo concreto per le imprese della moda, rendendo il prodotto italiano meno competitivo. Schiavo ha spiegato che gli oneri fiscali derivanti dai dazi esteri dovrebbero essere bilanciati da una defiscalizzazione applicata dal governo italiano, dall’Unione Europea e dalla Regione Campania​.

Proposta di sgravio fiscale

L’idea avanzata è quella di stabilire una misura di sgravio fiscale equivalente all’ammontare dei dazi esteri, così da permettere agli imprenditori di non subire un doppio peso fiscale. Schiavo ha sottolineato che senza questa difesa, le aziende rischiano di perdere terreno sui mercati internazionali. Non a caso, ha invitato gli enti pubblici a prendere in carico questa esigenza per evitare un danno all’intero comparto, specie in un’area come Napoli dove la moda rappresenta un settore chiave per l’economia locale e l’export​.

Le necessità finanziarie delle imprese della moda in campania

Durante l’incontro è stata ribadita una forte esigenza in termini di liquidità per le aziende del settore moda. Schiavo ha evidenziato che queste imprese hanno bisogno di disponibilità di cassa, il cosiddetto “cash flow”, che permette loro di acquistare nuovi tessuti e capi da proporre sul mercato. Per sostenerle, Confesercenti Campania ha attivato la cassa del Microcredito, uno strumento che offre un supporto economico immediato e accessibile per piccole e medie aziende.

Ruolo del microcredito

Il microcredito rappresenta dunque una risposta concreta alle difficoltà finanziarie, favorendo la continuità produttiva e commerciale. Le imprese possono così garantirsi forniture tempestive e mantenere gli standard qualitativi che contraddistinguono il Made in Italy. Questa forma di sostegno economico assume un valore strategico in un momento in cui il credito bancario tradizionale spesso risulta limitato, soprattutto per le aziende più piccole che operano in contesti complessi come quello campano​.

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Concorrenza sleale e disparità tra commercio tradizionale e online

Un altro tema aperto riguarda la concorrenza irregolare dentro e fuori i confini nazionali. Schiavo ha denunciato come nei centri all’ingrosso spesso si vendano prodotti anche al dettaglio e non solo alle aziende. Questa pratica crea uno squilibrio competitivo nei confronti di chi opera esclusivamente come rivenditore al dettaglio. Il fenomeno configura perciò una forma di concorrenza sleale che andrebbe monitorata e sanzionata per tutelare le imprese più corrette.

Disparità tra canali di vendita

Allo stesso modo Schiavo ha segnalato la disparità tra i negozi tradizionali e la vendita online. Qui i sistemi di incasso e le modalità di vendita risultano spesso diverse, creando un vantaggio per il commercio digitale. La richiesta è di una regolamentazione chiara che stabilisca regole uniformi tra i due canali di vendita, così da garantire condizioni di concorrenza paritarie. Il nodo è complesso ma fondamentale per difendere il tessuto economico locale e valorizzare le imprese che operano sul territorio napoletano e campano​.

Le difficoltà connesse a dazi esteri, pressione fiscale, problemi di liquidità e concorrenza distorta segnano dunque il momento delle aziende della moda in Campania. Sono richieste azioni coordinate da parte delle istituzioni per offrire un sostegno concreto e permette al settore di confrontarsi con il mercato globale senza svantaggi.

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