La chirurgia bariatrica all’ospedale San Salvatore di l’aquila ha registrato un aumento significativo degli interventi grazie all’introduzione dell’uso del robot chirurgico. Questa tecnologia ha cambiato il modo di operare sui pazienti obesi, portando a numeri più alti di operazioni e a un afflusso di persone da fuori regione. Nel corso dell’ultimo anno e mezzo, la struttura ha eseguito 40 interventi con il supporto robotico, quasi la metà delle 95 procedure totali in chirurgia bariatrica svolte nel presidio. Il risultato rafforza il ruolo di primo piano che l’aquila mantiene nella sanità abruzzese, sotto la guida del dottor Giovanni Cianca e la direzione del professor Fabio Vistoli.
L’aquila punto di riferimento per la chirurgia bariatrica con il robot
Il reparto dove si effettua la chirurgia bariatrica è l’unico in abruzzo a contare su un riconoscimento ufficiale dalla società italiana di chirurgia dell’obesità e malattie metaboliche . Inoltre è la sola struttura sanitaria pubblica regionale che usa il robot come strumento per operare pazienti obesi. Questa tecnologia, integrata in un percorso terapeutico che coinvolge più specialisti, rispetta linee guida nazionali e internazionali pensate per costruire trattamenti personalizzati a seconda della situazione del singolo paziente.
L’uso del robot permette un approccio preciso e poco invasivo, migliorando la sicurezza degli interventi e il post-operatorio. Il percorso multidisciplinare prevede infatti non solo l’operazione primaria, ma anche tutta una serie di cure e controlli successivi, compresa la gestione di eventuali complicazioni o trattamenti aggiuntivi collegati all’intervento bariatrico.
La crescita degli interventi e la mobilità attiva da altre regioni
In meno di due anni dall’introduzione del robot, il reparto di chirurgia bariatrica dell’ospedale San Salvatore ha raggiunto standard elevati che hanno attirato pazienti da tutto il territorio abruzzese e regioni limitrofe. Oggi, circa la metà dei pazienti operati proviene da fuori provincia o dalla mobilità extraregionale. Questo traffico di persone fa capire la capacità del reparto di soddisfare necessità oltre i confini locali.
L’offerta non si limita solo all’intervento chirurgico in sé, ma include tutta una gamma di procedure complementari, come addominoplastiche, rimozione di bendaggi e controlli periodici. Questa completezza del servizio rafforza la scelta di molte persone di rivolgersi all’aquila, creando una mobilità attiva che contribuisce a valorizzare l’ospedale. Il dottor Cianca e i suoi colleghi coordinano un lavoro di squadra che coinvolge anestesisti, personale del blocco operatorio, infermieri e figure della preospedalizzazione, essenziali per la riuscita di questi percorsi complessi.
La robotica chirurgica: un investimento strategico della asl abruzzese
La Asl 1 abruzzo si è mossa da tempo sul campo della robotica chirurgica, introducendo questa tecnologia prima di molte altre strutture regionali e nazionali. Il direttore sanitario facente funzioni, Carmine Viola, ha sottolineato che l’azienda ha creduto in questa linea, investendo risorse per affidarsi a sistemi di precisione e ridurre i rischi operatori per pazienti con condizioni complesse come l’obesità grave.
Il robot, utilizzato insieme agli interventi tradizionali manuali, offre al chirurgo una visione tridimensionale dell’area da operare e consente di compiere movimenti molto più precisi rispetto al passato. Questo si traduce in incisioni più piccole, minor trauma per i tessuti e tempi di recupero più rapidi per chi si sottopone all’intervento. Il lavoro degli operatori risulta supportato da una tecnologia che non sostituisce l’esperienza umana, ma ne aumenta la precisione e sicurezza.
Il ruolo dell’equipe medica nel successo delle operazioni robotiche
A guidare il reparto di chirurgia generale universitaria c’è il professor Fabio Vistoli, che evidenzia come i risultati raggiunti siano frutto di una collaborazione stretta tra diverse figure professionali. Trauma, anestesia, sala operatoria, assistenza infermieristica e processi di preospedalizzazione collaborano da vicino per garantire un percorso senza intoppi e ben seguito.
Il robot diventa così uno strumento nelle mani di un’intera squadra che ha studiato i protocolli e saputo adattarli alla tecnologia. Sono stati necessari mesi di rodaggio e di coordinamento per arrivare a un livello dove si effettuano interventi complessi con una buona percentuale di successo e un impatto positivo sull’esperienza del paziente. Lo sviluppo di questa attività si riflette sulla reputazione del centro di l’aquila, che si posiziona come punto di riferimento non solo per l’abruzzo, ma anche per zone limitrofe che prima inviavano pazienti altrove.
L’uso del robot, unito a un approccio clinico dettagliato e un supporto clinico continuativo, ha portato a un numero crescente di operazioni portate a termine, segnando un cambiamento importante nel modo di trattare l’obesità in ambito pubblico regionale.