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Matteo fato torna a pescara con una mostra diffusa che attraversa la città e il suo territorio fino a settembre 2025

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Matteo fato, artista nato e residente a pescara, presenta dal 1 luglio al 27 settembre 2025 una mostra diffusa intitolata “Il difficile è dimenticare ciò che si è visto per casa “. Questo progetto espande le forme tradizionali dell’esposizione, coinvolgendo spazi espositivi e luoghi pubblici della città abruzzese e territori limitrofi. La mostra riflette sul legame tra arte e territorio, sul rapporto tra memoria, paesaggio e identità locale, mostrando come le opere possano dialogare con ambienti diversi e toccare temi profondi legati a pescara.

Un ritorno importante: da 16 anni palco pescarese per fato

A distanza di sedici anni dalla sua ultima personale nel capoluogo adriatico, fato torna con un progetto che non si limita a una semplice esposizione, ma crea un percorso diffuso e articolato. Il titolo della mostra riprende parole dello scrittore pescarese ennio flaiano, a sottolineare il filo che unisce l’artista alla città e alla sua storia. “Il difficile è dimenticare ciò che si è visto per casa” indica il peso delle immagini e dei luoghi familiari nel processo creativo di fato.

Questo evento è promosso e prodotto dalla fondazione la rocca, che mette a disposizione diversi spazi per dare forma a un racconto fecondo, lontano da un omaggio scontato. L’obiettivo è mostrare pescara come un luogo mutevole, con contraddizioni e bellezze, dove passato e presente si intrecciano e si riflettono negli occhi dell’artista. La mostra sarà inaugurata il weekend tra il 28 e 29 giugno 2025.

Spazi espositivi e opere: un itinerario tra tradizione e contemporaneità

Il percorso espositivo si apre e si conclude negli ambienti della fondazione la rocca, dove sono esposte opere inedite, pensate proprio per questa occasione. Al lavoro recente si affiancano lavori del passato per sottolineare continuità e cambiamenti nella ricerca di fato. Il pubblico potrà così ammirare ritratti, paesaggi e nature morte, oltre a opere d’après, ovvero rifacimenti e interpretazioni di immagini celebri del passato artistico.

Non si tratta solo di pittura. L’artista usa diversi mezzi: installazioni, video, incisioni e sculture, a conferma della varietà delle sue tecniche. Nello spazio project space/flr, un’ex rimessa legata alla cooperativa pescatori accanto alla sede principale della fondazione, si trova un’installazione immersiva che funziona come una wunderkammer, una camera delle meraviglie. Questa raccolta raccoglie materiali sparsi: opere pittoriche e scultoree ma anche video di documentazione e oggetti di studio, offrendo così una visione d’insieme della sua ricerca.

Dialogo con storia e cultura tra musei e testimonianze

Il museo dell’ottocento ospita dal 25 luglio diverse opere d’après nate dal confronto di fato con i dipinti e le sculture conservati in questa istituzione. Qui l’artista si misura con la storia dell’arte ottocentesca grazie all’eredità lasciata dai coniugi venceslao di persio e rosanna pallotta. Quest’area mette in luce la capacità di fato di rileggere modelli tradizionali e di farli dialogare con il presente.

Al museo delle genti d’abruzzo, invece, le opere toccano temi legati all’etnia, alla cultura pastorale, all’economia agricola e alla vita domestica della regione. In questo spazio fato interseca il suo lavoro con le storie e le tradizioni raccontate dalle sale museali: una risonanza che evidenzia i legami profondi tra persona, comunità e territorio.

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Il 29 giugno, presso lo spazio zerozerosullivellodelmare diretto dall’architetto lucio rosato, saranno esposte alcune opere danneggiate dall’allagamento che ha colpito lo studio dell’artista nel 2019. Questa presentazione inédita aggiunge un elemento di fragilità e testimonianza personale al progetto, sottolineando la materialità del lavoro artistico e le tracce del tempo.

Interventi urbani e performativi nella città di pescara

Il progetto non si limita agli spazi chiusi. Alcuni appuntamenti coinvolgono l’intero tessuto urbano di pescara. Sono previste affissioni di manifesti/opere in vari punti della città, e una scultura in pietra della maiella posta nel porto canale. Questa scultura, realizzata per l’occasione, punta il suo cavalletto verso il mare, creando un elemento di dialogo con il paesaggio naturale e con la vita cittadina.

Una scritta al neon dedicata a ennio flaiano illuminerà temporaneamente la facciata della casa natale dello scrittore a pescara vecchia, connettendo arte, letteratura e memoria storica. Altre azioni artistiche si svolgeranno in luoghi meno convenzionali, come edicole, tabaccherie e il convento michetti di francavilla al mare.

Il momento clou sarà il 28 e 29 giugno, quando una paranza attraverserà il fiume pescara proprio davanti alla fondazione la rocca. A bordo verrà trasportata una vela di sette metri confezionata cucendo insieme stracci usati da fato per pulire i pennelli negli ultimi dieci anni. Questo gesto combina la pratica quotidiana dell’artista con la città, rendendone visibile un simbolo di memoria e creatività.

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