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indagini a Napoli dopo l’esplosione in via Peppino De Filippo: un morto e quattro feriti

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La tragedia avvenuta a Napoli il 25 aprile 2025, con un’esplosione in via Peppino De Filippo, ha lasciato un uomo morto e quattro persone ferite. La procura di Napoli ha incaricato la polizia giudiziaria di acquisire licenze edilizie e documenti sulla stabilità degli edifici coinvolti, oltre a raccogliere testimonianze per fare luce sulle cause dell’accaduto. Le autorità sono al lavoro per chiarire se l’esplosione sia causata da una fuga di gas o da altro.

Attività della procura e acquisizione documenti tecnici

La procura di Napoli, guidata dal sostituto procuratore Federica D’Amodio, ha avviato le indagini sulla deflagrazione con l’obiettivo di esaminare ogni aspetto tecnico e legale. Tra i primi passi, si prevede l’acquisizione delle licenze edilizie relative agli immobili coinvolti. Questi documenti permetteranno di verificare se gli edifici rispettassero le norme di sicurezza e se fossero stati autorizzati eventuali lavori di ristrutturazione recenti.

Si sta inoltre raccogliendo tutta la documentazione riguardante la stabilità degli edifici, fondamentale per capire se eventuali difetti strutturali abbiano contribuito al crollo. Anche le dichiarazioni delle persone informate sui fatti saranno parte integrante del fascicolo, in modo da costruire un quadro completo della situazione prima dell’esplosione. La polizia giudiziaria, delegata a queste acquisizioni, lavorerà insieme agli esperti per interpretare ogni documento e testimonianza in modo accurato.

Priorità dell’indagine

L’indagine ha come priorità far emergere eventuali omissioni o irregolarità nelle procedure edilizie, che potrebbero aver generato condizioni pericolose. Ogni dettaglio sarà esaminato con cura, perché si tratta di capire se chi ha gestito l’immobile abbia rispettato le norme.

Sopralluoghi dei vigili del fuoco e analisi sulle cause dell’esplosione

I vigili del fuoco hanno iniziato immediatamente le loro verifiche dopo lo scoppio, concentrandosi sull’identificazione dell’origine della deflagrazione. L’attenzione principale è rivolta alla possibile fuga di gas, ipotesi ritenuta più probabile. Tuttavia, non è ancora chiaro se la perdita di gas provenga da una bombola o da un impianto più esteso.

Le operazioni di sopralluogo si svolgono tra le macerie delle due abitazioni coinvolte, in via Peppino De Filippo. Sono stati raccolti campioni di materiali e registrate le immagini necessarie per ricostruire la dinamica dell’evento. I vigili esaminano tutte le fonti di possibile dispersione del gas, dalle tubature agli apparecchi a combustibile, per risalire al punto di origine del guasto.

Valutazioni tecniche e dispositivi controllati

In parallelo, si valutano eventuali segni di negligenza o malfunzionamenti. I rilevatori di gas, i contatori e le valvole degli impianti saranno controllati per capire se l’esplosione poteva essere evitata o prevista. Il lavoro tecnico procede con calma, perché i risultati dei rilievi saranno fondamentali per strutturare l’accusa o escludere determinate cause.

Vittime, feriti e raccolta testimonianze in ospedale e sul posto

La deflagrazione ha provocato la morte di Giovanni Scala, 57 anni, mentre altre quattro persone hanno riportato lesioni di varia gravità. Tra queste, una donna è ricoverata in condizioni gravi in ospedale. La salma del defunto è stata sottoposta a sequestro per consentire l’autopsia, passaggio necessario per capire esattamente le cause del decesso.

Gli investigatori della questura di Napoli hanno iniziato nelle ore successive a raccogliere le testimonianze dei primi testimoni presenti nei pressi delle abitazioni lorscostate. “Si tratta di una fase delicata e lunga, poiché è fondamentale ascoltare con attenzione ogni dettaglio per ricostruire gli attimi precedenti e successivi all’esplosione.”

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I racconti raccolti, anche se frammentari, potranno aiutare a comprendere se vi fossero segnali premonitori, come odori di gas o rumori strani, e se siano state adottate misure di sicurezza prima del disastro. La ricostruzione dei fatti passa anche per la descrizione delle condizioni degli impianti e delle abitudini degli abitanti degli appartamenti.

Proseguono le indagini sul campo

Il lavoro della polizia proseguirà nei prossimi giorni, coinvolgendo nuovi testimoni e verificando i racconti già esaminati. Questi approfondimenti serviranno a confermare o escludere ipotesi che si stanno delineando sulle cause dell’incidente.

Iter previsto per le verifiche e passi successivi dell’indagine

Dopo le prime fasi di sopralluogo e raccolta di documenti, la procura continuerà a seguire ogni sviluppo tecnico e legale con attenzione. L’esame autoptico sulla salma di Giovanni Scala è previsto a breve, e preceduto dalle notifiche di rito ai familiari e ai legali coinvolti.

Parallelamente, la raccolta delle licenze edilizie e delle eventuali autorizzazioni per lavori di ristrutturazione proseguirà con la collaborazione degli uffici comunali competenti. Le verifiche puntano a chiarire se nelle settimane precedenti l’esplosione siano stati svolti interventi sugli immobili e se questi abbiano inciso sulla stabilità o sulla sicurezza degli impianti.

Le dichiarazioni raccolte dalle persone presenti serviranno a comporre un quadro più chiaro della situazione prima, durante e dopo la deflagrazione. L’indagine ha bisogno di tempo per svilupparsi correttamente, poiché ogni dettaglio rilevante va confermato con prove o riscontri precisi.

La realtà dei fatti, ricostruita passo dopo passo, permetterà alla procura di avviare eventuali provvedimenti giudiziari. Fino a quel momento, la magistratura si muove seguendo i riscontri tecnici e le testimonianze ascoltate.

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