La frick collection di new york ha riaperto la sua storica sede il 17 aprile 2025, presentando una nuova ala dedicata alle esposizioni temporanee. Per segnare questo momento importante è stata allestita una mostra dedicata a vermeer, che per la prima volta da più di due decenni torna a new york con un focus specifico sulle lettere d’amore nei suoi dipinti. L’evento mette al centro una selezione di opere particolarmente rare e intense, tra cui il capolavoro “Mistress and Maid”, custodito proprio alla frick.
La riapertura della frick collection tra restauro e novità espositive
Dopo anni di chiusura per restauri, la frick collection ha riaperto al pubblico con una nuova sezione destinata alle mostre temporanee. La riqualificazione ha interessato soprattutto gli spazi che ora offrono la possibilità di ospitare esposizioni con opere prestiti da musei internazionali. Questa mostra su vermeer inaugura ufficialmente l’ala rinnovata.
Il direttore Axel Rüger, proveniente dalla royal academy di londra e con una formazione da storico dell’arte olandese, ha definito questo appuntamento come l’inizio di una nuova fase per l’istituzione. La scelta di mettere in evidenza un artista come vermeer riflette anche la volontà di attrarre un pubblico ampio e offrire occasioni di approfondimento su tematiche molto particolari, come la comunicazione amorosa nel secolo diciassettesimo.
La frick collection, fondata da Henry Clay Frick e situata nel centro di manhattan, è uno dei musei più raffinati della città, nota per il suo equilibrio tra arte e architettura storica. Il rinnovo ha voluto conservare questo spirito, aggiungendo gli strumenti necessari per sostenere esposizioni di rilievo internazionale.
Una mostra rarissima con opere prestiti da amsterdam e dublino
Al centro della rassegna c’è “Mistress and Maid”, il dipinto di vermeer che Henry Clay Frick acquistò nel 1919 poco prima di morire. L’opera è nota per la sua composizione raffinata e il soggetto carico di tensione emotiva. Per questa mostra, sono affiancati due dipinti simili, entrambi provenienti da musei europei: il rijksmuseum di amsterdam e la national gallery of ireland di dublino, che presteranno le opere fino al 31 agosto.
Questi tre dipinti costituiscono una parte significativa della produzione di vermeer dedicata alle lettere d’amore, un tema che combina momenti intimi e tensioni narrative. La vicinanza delle opere permette di osservare le differenze nella tecnica e nella rappresentazione psicologica dei personaggi, in particolare del ruolo della cameriera, figura centrale nelle diverse scene.
La mostra è frutto della collaborazione tra la curatrice interna Aimee Ng e il guest curator Robert Fucci, docente all’università di amsterdam. Fucci ha sottolineato come questi dipinti mostrino “un teatro dell’animo” fatto di attese, sospetti e dolci incertezze, trasformando la scrittura e lettura della lettera in un momento carico di emozioni.
Il ruolo della domestica tra complicità e distanza nei dipinti
In ciascuno dei dipinti esposti la figura della cameriera non è solo un semplice tramite per la consegna della lettera, ma assume un ruolo narrativo e psicologico complesso. Spesso agisce come confidente dell’amante o l’amata, creando una sorta di complicità che aggiunge tensione alla scena. Spetta a lei mediare, mantenere segretezza e talvolta suggerire dubbi o sospetti che animano la trama.
Nel dipinto di amsterdam, si vede un osservatore nascosto in un corridoio buio, quasi a rendere lo spettatore partecipe di uno sguardo furtivo. Nel capolavoro della frick, invece, si entra nella scena, sentendo la tensione tra le figure nel quadro. La cameriera qui legata al messaggio d’amore amplifica l’effetto teatrale, quasi come se fosse il collante invisibile che regola la relazione.
Queste sfumature aumentano la profondità emotiva delle opere e offrono spunti per riflettere sulla società olandese del XVII secolo, dove il ruolo dei domestici era spesso complicato e ambivalente, a metà tra fedeltà e interesse personale.
Una storia curiosa dietro il dipinto proveniente da dublino
Il quadro in prestito dalla national gallery d’ireland ha una storia singolare. Dopo la morte di vermeer, la vedova catharina bolmes si trovò a dover saldare un debito cospicuo con un fornaio di delft, ricco collezionista d’arte. Per questa ragione cedette due tele, tra cui quella ora esposta, con un contratto che però prevedeva la possibilità di riacquistarle.
Questo particolare viene descritto in documenti d’epoca e mostra quanto quei dipinti fossero importanti per la sfera privata dell’artista e della sua famiglia. La cifra del debito è stata paragonata a “tre anni di pane per una famiglia numerosa”, sottolineando la realtà quotidiana economica dietro alle opere, oggi di valore inestimabile.
Questa vicenda restituisce un’immagine meno romantica ma più umana dell’artista e delle difficoltà che interessarono la sua famiglia dopo la sua morte. Serve anche a spiegare perché alcune opere si muovano tra collezioni pubbliche e private, raccontando storie di scambi, vendite e salvataggi.
Vermeer protagonista nella new york del 2025 con dieci opere in mostra
Con questi tre dipinti riuniti, la frick collection possiede ora cinque tele di vermeer sotto lo stesso tetto. Solo pochi isolati più lontano, al metropolitan museum of art, se ne trovano altri cinque in esposizione. In totale, tra i due musei, dieci opere dell’artista olandese mostrano al pubblico newyorkese uno dei corpus più alti dell’artista in un unico momento.
Questa concentrazione è rara e segna un’occasione unica per appassionati e studiosi di osservare da vicino le sfumature degli ultimi anni di vermeer, concentrandosi su temi come l’intimità domestica, la comunicazione e i ruoli sociali.
new york si conferma così punto di riferimento mondiale per chi vuole approfondire la pittura del Seicento e per scoprire aspetti meno noti della vita degli artisti. La mostra alla frick collection interessa fino al termine di agosto 2025, con l’auspicio che questa nuova ala possa ospitare presto altre iniziative simili con opere rare e ricercate.