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La navigazione medievale nel mediterraneo: una mostra tra storia e mito al castello gaetani di fondi

La mostra “La navigazione nel Mediterraneo” ha aperto al pubblico al castello Gaetani di Fondi, attirando l’interesse di appassionati di storia e cultura. L’evento, promosso dall’associazione Aipu con il patrocinio del comune di Fondi e del Parco Monti Ausoni e Lago di Fondi, ripercorre le tecniche di navigazione usate nel passato, illustrando mappe antiche e strumenti che hanno permesso di attraversare il mare con maggiore sicurezza. L’iniziativa si tiene fino al 30 luglio e permette di scoprire anche reperti trovati sul territorio locale.

Il contesto della mostra e il patrocinio locale

La mostra si svolge all’interno del castello Gaetani, un luogo dal forte valore storico nel comune di Fondi, che ha messo a disposizione spazi e supporto per valorizzare questa iniziativa. L’associazione Aipu ha ottenuto il patrocinio del comune e del parco Monti Ausoni e Lago di Fondi, realtà che promuovono la cultura e la tutela del territorio. Il contributo operativo dell’associazione Icarus di Fondi è stato decisivo per organizzare l’esposizione e gestire la logistica.

L’inaugurazione ha visto i saluti delle autorità locali, che hanno sottolineato il ruolo della cultura come strumento di conoscenza e valorizzazione del patrimonio locale e mediterraneo. La mostra propone una riflessione sulle tecniche che hanno permesso a uomini e donne nel passato di affrontare il mare aperto, una sfida storica che ha segnato lo sviluppo dei popoli intorno al Mediterraneo.

Mappe antiche e strumenti di navigazione: il valore delle invenzioni umane

La vera attrattiva della mostra sono i cartelloni didattici che spiegano l’evoluzione delle mappe nel Mediterraneo, da quelle dell’antichità a quelle del Medioevo. Le mappe non erano solo disegni, ma strumenti indispensabili per orientarsi nelle acque profonde, individuare gli approdi sicuri e scoprire rotte commerciali o militari.

Il professor Luigi de Francesco, docente e studioso di Storia, ha accompagnato i visitatori attraverso la narrazione delle tecniche di orientamento sviluppate nel tempo. Ha mostrato come la bussola e l’astrolabio abbiano rivoluzionato la navigazione, consentendo una maggiore precisione nella determinazione della posizione e della rotta da seguire. Le mappe si sono trasformate da semplici rappresentazioni a veri e propri strumenti di conoscenza geografica, raccontando dettagli sui territori e le coste che permettevano ai marinai di muoversi con sicurezza.

Questi strumenti hanno accompagnato i viaggiatori e i mercanti nelle traversate che hanno unito culture, scambiato merci e segnato la storia del Mediterraneo.

Tra mito e realtà: il racconto di Ulisse, l’eroe dei viaggi

Un momento particolare della conferenza è stato dedicato al mito di Ulisse, o Odisseo, uno dei simboli della navigazione mediterranea. Il professor Renzo Scasseddu ha raccontato l’epopea del celebre viaggiatore, sottolineando la sua importanza nella letteratura e nella cultura di tutto il mondo.

Ulisse rappresenta il desiderio umano di esplorare, di affrontare l’ignoto e di tornare a casa dopo lunghe avventure. La sua figura ha affascinato poeti e scrittori di epoche diverse, da Dante fino a James Joyce. La storia di Ulisse riflette la complessità del viaggio come esperienza fisica e simbolica, che attraversa tempi e culture, offrendo una chiave per capire la relazione tra uomo e mare.

La mostra permette di collegare le tecniche reali di navigazione con l’immaginario che il Mediterraneo ha prodotto nel corso dei secoli.

L’esposizione e i reperti: un viaggio tra storia visibile e oggetti ritrovati

Il castello Gaetani ospita la mostra fino al 30 luglio, offrendo un’occasione per immergersi nella storia della navigazione mediterranea. Tra gli oggetti esposti spicca il busto rinvenuto quindici anni fa sulla spiaggia di Sant’Anastasia, nei pressi di Fondi. Questo reperto aggiunge un elemento concreto, tangibile dell’eredità storica della zona.

I visitatori possono vedere le mappe antiche, confrontare strumenti come bussola e astrolabio, e approfondire la relazione tra i miti della navigazione e i dati storici. L’esposizione consente di apprezzare il patrimonio culturale legato al mare e ai suoi percorsi, offrendo un’occasione di scoperta per chiunque voglia conoscere le radici della navigazione che ha unito i popoli del Mediterraneo.

Monica Ghilocci

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