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La procura di Avellino indaga sulla morte di un paziente dopo tre interventi all’ospedale Moscati

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La morte di un uomo ricoverato all’ospedale “Moscati” di Avellino ha attirato l’attenzione della magistratura locale. Il paziente, sottoposto a tre interventi chirurgici per una occlusione intestinale, è deceduto a distanza di quasi un mese dal ricovero. La procura ha avviato le indagini in seguito alla denuncia presentata dai familiari, concentrandosi sulle modalità dell’assistenza ricevuta e sui possibili errori sanitari.

La sequenza degli interventi e il ricovero

Il paziente è stato ammesso il 20 maggio presso l’ospedale “Moscati” con un quadro clinico caratterizzato da una occlusione intestinale. Nel corso della degenza, i medici lo hanno sottoposto a tre operazioni chirurgiche per affrontare la patologia. Le procedure sono state eseguite in un periodo piuttosto breve, ma nonostante gli interventi la situazione del paziente non è migliorata. L’evoluzione negativa ha portato al decesso registrato l’11 giugno. Il caso ha sollevato quesiti sulla gestione clinica e sulle scelte terapeutiche adottate nella cura del paziente.

Le indagini della procura e i soggetti coinvolti

Il pubblico ministero Cecilia De Angelis ha inserito 17 dipendenti dell’azienda ospedaliera nel registro degli indagati. Le accuse riguardano omicidio colposo e responsabilità per morte o lesioni personali in ambito sanitario. L’apertura formalizzata dell’inchiesta si è resa necessaria soprattutto per poter disporre l’autopsia sul corpo della vittima. La squadra investigativa affidata ai carabinieri di Avellino sta raccogliendo documenti clinici, testimonianze e referti chirurgici. Il fascicolo è incentrato a chiarire ogni passaggio della terapia e verificare eventuali negligenze o errori che possano aver influito sull’esito mortale.

L’autopsia e i tempi previsti per i risultati

Il pm ha incaricato un collegio di consulenti tecnici, esperti nelle analisi medico legali, di effettuare l’autopsia. L’esame dovrà delineare con precisione le cause del decesso, verificando se vi siano nessi diretti con le cure ricevute o complicanze legate agli interventi chirurgici. Secondo quanto previsto, i consulenti dovranno consegnare un rapporto dettagliato entro 60 giorni dall’autorizzazione. Il contenuto di questa perizia sarà centrale per l’evoluzione dell’inchiesta, in quanto possa fornire elementi decisivi ai magistrati per definire le responsabilità e valutare eventuali procedimenti giudiziari futuri.

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Osservazioni sugli sviluppi

La vicenda restò sotto stretta osservazione da parte degli inquirenti, considerando la delicatezza dei casi di decesso in ambito ospedaliero. La gestione clinica e l’intervento degli organi inquirenti rivestono un ruolo cruciale per la trasparenza e la sicurezza del sistema sanitario locale.

“La trasparenza e l’attenzione nei confronti della sicurezza dei pazienti sono fondamentali per garantire fiducia e professionalità in ambito sanitario”, hanno commentato alcuni esperti.

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