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La regione lazio stanzia 600 mila euro per rimuovere animali domestici rinselvatichiti nei comuni

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La giunta della regione Lazio ha deciso di mettere a disposizione 600 mila euro per sostenere i comuni impegnati nel contenimento degli animali domestici rinselvatichiti, soprattutto ungulati come bovini e cavalli. L’obiettivo è gestire un fenomeno che provoca danni all’agricoltura, all’ambiente e alla sicurezza pubblica. Il finanziamento arriva dopo nuove linee guida che definiscono le modalità d’intervento e la gestione sanitaria degli animali prelevati.

Il finanziamento regionale per i comuni impegnati nel contenimento degli animali rinselvatichiti

La direzione agricoltura della regione Lazio, seguendo l’indicazione dell’assessore alla caccia e alla pesca Giancarlo Righini, ha pubblicato un avviso che assegna 600 mila euro ai comuni interessati a operazioni di prelievo di specie domestiche rinselvatichite sul loro territorio. Questi animali, abbandonati o sfuggiti al controllo, creano problemi notevoli alla gestione del territorio. I contributi coprono le spese per l’intervento diretto sul campo, inclusa la cattura e il trasporto degli animali.

Un incentivo alle amministrazioni locali

Il finanziamento vuole incentivare le amministrazioni locali a reagire più rapidamente e in modo coordinato. L’erogazione segue le nuove linee guida approvate la settimana precedente, che offrono un quadro normativo chiaro e dettagliato per le azioni di controllo. L’approccio include obblighi sanitari, identificazione e registrazione degli animali catturati, garantendo una gestione trasparente e sicura.

Le conseguenze dei bovini ed equini rinselvatichiti per agricoltura e sicurezza

Secondo l’assessore Righini, la presenza incontrollata di bovini e cavalli vaganti sul territorio regionale provoca danni alle coltivazioni, alle foreste e alle attività zootecniche. Questi animali, non domestici né selvatici, causano problemi da anni ma solo ora è stato possibile definire un intervento concreto. La loro presenza espone le colture a continue devastazioni, riducendo la produttività e aumentando i costi per gli agricoltori.

Il rischio sanitario e ambientale

Ma non è solo una questione economica. Gli animali rinselvatichiti possono trasmettere malattie agli uomini e agli altri mezzi zootecnici, con rischi sanitari superiori al normale. Senza un controllo efficace, crescono anche i rischi di incidenti stradali provocati dall’attraversamento improvviso degli ungulati. Inoltre, la presenza di questi animali altera l’equilibrio degli habitat naturali, causando cambiamenti negli ecosistemi locali, con possibile contaminazione delle risorse idriche.

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Le modalità di gestione degli animali catturati: vendita e donazione a fini sociali

Uno degli aspetti innovativi stabiliti dalle linee guida riguarda il destino degli animali prelevati. Dopo aver rispettato la profilassi sanitaria obbligatoria e la registrazione individuale, è possibile cedere o vendere questi soggetti. La regione Lazio ha previsto che questo materiale possa anche essere destinato ad enti benefici o associazioni no profit.

Un uso sociale della carne degli animali rinselvatichiti

In questo modo, la carne degli animali rinselvatichiti non viene sprecata ma impiegata a scopi sociali, offrendo un aiuto concreto a persone fragili e in condizioni di marginalità. Questa scelta rende più sostenibile l’intervento, combinando la tutela del territorio con azioni di supporto sociale. Il progetto punta inoltre a coinvolgere le amministrazioni locali sia nella parte tecnica che in quella gestionale della filiera.

Gli enti locali possono così ottenere risorse economiche e allo stesso tempo distribuire cibo a chi ne ha bisogno. La misura evidenzia una doppia dimensione, ambientale e sociale, per affrontare un problema complesso che coinvolge diverse categorie. Non mancano però le reazioni di animalisti, che contestano queste azioni e ne chiedono una diversa gestione. La questione rimane aperta mentre il Lazio assume una posizione decisa nel tentativo di controllare l’espansione incontrollata di queste specie rinselvatichite.

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