La banca di credito cooperativo del Circeo e Privernate ha scelto di celebrare il suo trentesimo anniversario con un gesto importante: l’intitolazione della sala riunioni della sede centrale di Sabaudia a Giuseppe “Peppe” Celebrin, uno dei soci fondatori e storico vicepresidente dell’istituto. Questo evento ha richiamato l’attenzione non solo di chi segue le vicende bancarie locali ma soprattutto della comunità che ha visto in questa figura un pilastro della cooperazione e dello sviluppo economico del territorio pontino.
La cerimonia di intitolazione e il ricordo di giuseppe celebrin
La mattinata del 26 aprile 2025 a Sabaudia ha visto riuniti nella sede principale della banca soci, dirigenti e familiari di Giuseppe Celebrin per ricordare la sua opera e il suo legame con la BCC. La cerimonia, breve ma intensa, è stata guidata dal presidente Felice Petrucci e dal direttore generale Luigi Pacifici. Erano presenti anche i membri del consiglio di amministrazione e il collegio sindacale, istituzioni che da sempre mantengono viva la memoria di chi ha costruito le fondamenta dell’istituto.
Testimonianze e omaggi
Franco Cardinali, attuale vicepresidente e già a lungo presidente, ha preso la parola con voce commossa, raccontando episodi della vita di Celebrin e sottolineando il suo impegno instancabile nel portare avanti valori cooperativi e solidaristici. La famiglia di Celebrin ha partecipato al momento con emozione, accogliendo la targa in ceramica realizzata a mano da un artista locale, che raffigura simboli propri della banca e rappresenta un omaggio tangibile all’eredità lasciata.
Chi era giuseppe celebrin: una storia di radici e impegno
Giuseppe Celebrin nacque il 26 agosto 1945 a Borgo Vodice, nella campagna pontina, dove la sua famiglia di origine veneta si era stabilita dopo la rinomata bonifica dell’Agro Pontino. Fin da piccolo lavorò nella fattoria e nelle stalle di famiglia, limitando la sua istruzione alla scuola elementare, ma sviluppando un legame profondo con la terra e la comunità.
La sua fede cristiana ispirò molti dei suoi comportamenti, portandolo a dedicare tempo e energie non solo alla famiglia – ebbe quattro figli – ma anche alla parrocchia e alle attività di volontariato locale. Partecipò attivamente anche alla vita politica della zona, convinto che il bene comune potesse nascere da una collaborazione tra cittadini e istituzioni nel segno di una crescita condivisa.
Fondazione della banca
Fu proprio il desiderio di contribuire allo sviluppo economico e sociale del territorio che lo spinse a essere tra i fondatori della Banca di Credito Cooperativo del Circeo e Privernate. Celebrin vedeva in quella banca un’opportunità concreta per sostenere le piccole imprese, le famiglie e le attività agricole dell’area. La sua dedizione a questo progetto racconta una visione che guardava lontano rispetto alle sole transazioni finanziarie: una banca come motore per il benessere collettivo.
Il valore simbolico del riconoscimento e il senso di comunità
La scelta di intitolare una delle aree centrali della banca a Giuseppe Celebrin ha un valore che va oltre il semplice ricordo personale. Rappresenta un messaggio a tutta la comunità. La BCC del Circeo e Privernate ha voluto mettere nero su bianco quanto l’impegno di Celebrin abbia segnato la storia dell’istituto e la vita di chi ne ha goduto i servizi.
Significato della targa artistica
La targa artistica, distesa alle pareti della sala, non è solo un oggetto decorativo. Ricorda quotidianamente a tutti i presenti la storia di un uomo che credeva nella cooperazione come strumento di sviluppo sociale e portava avanti quel principio con fatica e passione. In un momento dove le banche affrontano sfide complesse, mantenere vive queste radici contribuisce a rafforzare il rapporto tra l’istituto e chi ne fa uso ogni giorno.
Quel gesto, semplice ma carico di significato, porta avanti una tradizione fatta di persone che lavorano per gli altri. È un richiamo alla responsabilità di tutti coloro che operano nel campo del credito popolare. Celebrin, attraverso quel nome sui muri della banca, continua a parlare alla comunità pontina.