La stazione centrale di Napoli si conferma un nodo cruciale per il traffico viaggiatori e la comunicazione pubblica. Ogni anno, oltre 84 milioni di persone transitano qui, con un afflusso quotidiano di circa 230 mila individui. Il dato emerge dal convegno “La comunicazione pubblica nella valorizzazione territoriale”, promosso dall’università Parthenope e sostenuto dalla Regione Campania. L’incontro ha messo in luce il ruolo strategico della stazione non solo come punto di transito ma anche come spazio di promozione culturale e turistica.
Il dato relativo agli 84 milioni di visitatori annui conferma l’importanza della stazione centrale di Napoli tra le più trafficate d’Italia. L’affluenza media di 230 mila persone al giorno evidenzia il peso di questo snodo nell’ambito della mobilità cittadina e regionale. Questi numeri impongono una riflessione anche sull’impatto di questa presenza costante di pubblico sulla città e sulle opportunità che ne derivano. La stazione infatti non è solo un centro di transito ma si trasforma in un grande spazio urbano in cui si incontrano diverse realtà e culture.
Al convegno organizzato dall’università Parthenope, si è discusso proprio di come questa grande quantità di visitatori possa diventare un’occasione per ampliare la comunicazione territoriale e promuovere il turismo regionale. Il flusso massiccio di persone offre infatti uno spazio di visibilità unico e permette di raggiungere pubblici molto ampi, che difficilmente sarebbero intercettati in altre zone della città.
Cesare Salvini, chief marketing & media officer di Grandi Stazioni Retail, ha evidenziato il valore strategico della stazione come media naturale per chi vuole investire in comunicazione. La grande affluenza consente una visibilità estremamente ampia e diversificata, che può raggiungere differenti target di pubblico. Salvini ha ricordato l’importanza del sistema “total audience”, realizzato con la collaborazione di università Bocconi e politecnico di Milano, che monitora e ottimizza la comunicazione nei punti di maggior passaggio.
L’idea è chiara: la stazione non è solo un punto di partenza o arrivo ma si trasforma spesso in una vera e propria piazza, dove messaggi pubblicitari e culturali possono convivere con la quotidianità dei viaggiatori. Attraverso questa rete è possibile veicolare contenuti mirati, legati alla valorizzazione del territorio campano, alle sue eccellenze culturali, gastronomiche o naturalistiche.
Felice Casucci, assessore al turismo della Regione Campania, ha sottolineato come la comunicazione adottata nell’ultimo periodo abbia saputo rispondere alle esigenze di un turismo in trasformazione. Dopo gli stravolgimenti causati dalla pandemia, emerge una domanda nuova, indirizzata a esperienze autentiche e a un turismo più etico, sensibile al territorio e alle sue storie.
“L’attenzione verso questo modello di turismo si riflette nelle strategie di promozione, sempre più orientate a raccontare un’esperienza completa e rispettosa dei luoghi.” Casucci ha precisato che la comunicazione ha avuto un ruolo fondamentale per veicolare questi valori, aprendo la strada a un nuovo modo di vivere e conoscere la Campania. Non si parla più solo di numeri ma di qualità dell’esperienza e della relazione con il luogo.
L’attenzione a un turismo autentico e responsabile rappresenta una svolta significativa, che si riflette anche nelle campagne di comunicazione rivolte ai visitatori e ai residenti.
Anche a livello nazionale si stanno muovendo passi importanti. Barbara Casagrande, segretario generale del ministero del turismo, ha annunciato la creazione dell’osservatorio nazionale del turismo. Questa struttura è dedicata a effettuare analisi predittive sui flussi turistici, aiutando a prevenire gli andamenti della domanda e a migliorare la programmazione delle attività promozionali.
Parallelamente, Ivana Jelinic, amministratore delegato di Enit, ha richiamato l’efficacia delle campagne pubbliche dedicate all’Italia nascosta, ovvero quei luoghi meno noti ma ricchi di valore artistico e naturale. Le iniziative puntano a far emergere queste destinazioni, ampliando il ventaglio di offerte per i visitatori in cerca di esperienze diverse dal turismo tradizionale.
Il ruolo dell’università Parthenope è stato centrale nella discussione sul monitoraggio degli strumenti comunicativi. Secondo il rettore Antonio Garofalo, gli atenei possono fornire un contributo importante misurando con rigore l’impatto delle campagne su target specifici. La proposta di una grande banca dati nasce per raccogliere informazioni precise e aggiornate, indispensabili per definire strategie sempre più puntuali.
Questa raccolta sistematica di dati permette di analizzare i comportamenti dei viaggiatori, le preferenze e le risposte alle diverse forme di comunicazione. Senza questi strumenti, risulta difficile valutare l’effettiva efficacia degli interventi, soprattutto in un contesto come quello della promozione turistica, dove i fattori in gioco sono molteplici e complessi. L’università si propone così di coniugare ricerca accademica e applicazioni pratiche per sostenere le istituzioni e gli operatori del settore.
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