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La valle del sacco verso la riperimetrazione riduttiva del sin dopo la risposta del vice ministro gava

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Il SIN della valle del sacco, esteso su 7.200 ettari in 19 Comuni tra le province di Frosinone e Roma, è al centro di un acceso dibattito politico e ambientale che coinvolge istituzioni e comunità locali. Nella mattinata di oggi, presso l’hotel residence Memmina a Frosinone, alcuni esponenti politici si sono riuniti con stampa, sindaci e associazioni per fare il punto sulla situazione, partendo da un’importante risposta ricevuta dal governo. Questo sviluppo apre la strada a possibili modifiche territoriali che potrebbero alleggerire le restrizioni imposte dall’area vincolata, con impatti significativi sui residenti e le attività economiche della zona.

L’incontro di Frosinone e il ruolo dei parlamentari sulla questione

Nella sala dell’hotel residence Memmina, l’onorevole Aldo Mattia, capogruppo di Fratelli d’Italia alla commissione ambiente della camera, insieme agli onorevoli Massimo Ruspandini e Paolo Pulciani, ha convocato un incontro per spiegare la situazione attuale del SIN della valle del sacco. L’evento ha visto la partecipazione della stampa, insieme a sindaci e rappresentanti delle associazioni locali. L’obiettivo principale è stato illustrare la risposta fornita dal vice ministro con delega ai SIN, Tania Gava, a un’interrogazione parlamentare presentata da Mattia, in cui si richiedeva una riduzione della perimetrazione dell’area contaminata. Il confronto si è acceso proprio sulla possibilità di rivedere i confini del SIN, meno rigidi di quelli attuali, al fine di ridurre l’impatto sulle comunità e sulle imprese che vivono e lavorano in quei territori.

Riperimetrazione sempre più vicina

Mattia ha rimarcato quanto l’obiettivo di una riperimetrazione sia ormai vicino. Ha ricordato che, a partire da un convegno dello scorso novembre, svolto nel teatro delle Vittorie a Frosinone, e passando attraverso interrogazioni parlamentari rivolte direttamente al ministro dell’Ambiente, gli sforzi istituzionali si stanno concretizzando. Per Mattia non si tratta solo di una battaglia politica, ma di liberare territorio e popolazioni da un vincolo che incide profondamente sulla loro quotidianità, limitando la vita e lo sviluppo economico. L’interesse comune è una revisione ponderata, rispettosa dell’ambiente ma attenta alle necessità sociali ed economiche di quelle aree.

Dettagli sulla risposta del vice ministro e sugli studi ambientali in corso

La risposta ufficiale del vice ministro Tania Gava, portata all’attenzione durante l’incontro, apre uno spiraglio concreto verso una riperimetrazione riduttiva del SIN valle del sacco. Nel documento scritto e presentato a Mattia si evidenzia che gli studi e le indagini sulle zone agricole e ripariali sono già a buon punto. Si parla di uno stato avanzato di progresso, con oltre metà del totale del progetto completata. Proprio questi rilievi indicano un miglioramento della qualità delle matrici ambientali, un segnale che l’inquinamento su alcune aree potrebbe non essere più così diffuso o grave come si pensava in passato.

Dichiarazioni del vice ministro gava

Gava ha poi annunciato l’intenzione del ministero di procedere alla riperimetrazione “previa attenta valutazione degli esiti degli studi in corso”. Questo passo dovrebbe avvenire “non appena ne sussisteranno i presupposti di legge”, richiamando l’articolo 17 bis del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152. Questo passaggio normativo permette una revisione dei confini, tenendo conto dei dati ambientali aggiornati. La dichiarazione del vice ministro rappresenta una svolta, perché traduce in parole ufficiali una possibilità che molti abitanti del territorio attendevano da tempo.

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Lo stato delle acque di falda e le prospettive per le comunità del territorio

La qualità delle acque di falda, monitorate nella cosiddetta fase zero, è stata un punto cruciale per valutare eventuali rischi di contaminazione. Quei risultati, pubblicati da Arpa Lazio, non avevano rilevato segnali di inquinamento diffuso tali da giustificare un’area perimetrata così ampia come quella attuale. Questo dato conferma le dichiarazioni del vice ministro Gava e rappresenta la base scientifica su cui si poggia la richiesta di riperimetrazione formulata da Mattia che ha ribadito, durante l’incontro, il proprio impegno a seguire con attenzione l’evolversi della questione.

Il percorso verso una riduzione dell’area interessata dal SIN deve ancora affrontare la fase di completamento delle indagini ambientali. Mattia ha richiamato la necessità di accelerare i lavori per fornire dati precisi e aggiornati, indispensabili per un intervento legislativo. I comuni coinvolti, specialmente in provincia di Frosinone e Roma, sperano di vedere meno restrizioni imposte e di poter rilanciare le attività locali. Questa revisione potrebbe rappresentare un vantaggio per numerose imprese e famiglie che convivono da anni con i vincoli legati al SIN.

Dialogo tra istituzioni e territori

L’incontro di oggi testimonia una comunicazione più fluida tra istituzioni e territori, dopo anni segnati da incertezze e lunghe attese. I prossimi mesi saranno decisivi per comunicare i risultati definitivi degli studi e per definire, nelle sedi competenti, i nuovi confini dell’area di intervento.

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