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Ricorso contro la limitazione della cittadinanza italiana iure sanguinis presentato al tribunale di Napoli

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Un cittadino venezuelano, con antenati originari di Sessa Aurunca in provincia di Caserta, ha depositato un ricorso alla XXIII Sezione Specializzata in materia di immigrazione del tribunale di Napoli per chiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana. L’istanza, assistita dall’avvocato Claudio Falleti, solleva anche una questione di legittimità costituzionale riguardo alle norme recentemente introdotte che limitano il conferimento della cittadinanza italiana basata sul principio dello ius sanguinis. Il caso riaccende il dibattito sulle nuove restrizioni approvate dal parlamento e mette in luce le difficoltà di molte comunità italiane all’estero.

Il contenuto del ricorso e le basi legali della contestazione

Il ricorso presentato contesta in modo esplicito le limitazioni introdotte dalla nuova legge sulla cittadinanza, secondo cui la trasmissione dello status di cittadino italiano per discendenza è ora limitata alla seconda generazione, a partire dalle domande depositate dopo l’entrata in vigore della norma. L’avvocato Falleti del foro di Alessandria sottolinea che questa modifica appare in contrasto con diversi articoli della Costituzione italiana, in particolare i numeri 3, 24, 25, 77, 97, 111 e 117.

Articoli della costituzione coinvolti

L’articolo 3 riguarda il principio di uguaglianza e non discriminazione, mentre il 24 garantisce l’assistenza legale e il diritto alla difesa. Gli articoli 25 e 77 si riferiscono rispettivamente alla legalità penale e alla funzione legislativa del parlamento. Gli articoli 97 e 111 riguardano l’efficienza della pubblica amministrazione e il diritto a un equo processo, infine l’articolo 117 tratta la competenza legislativa, con particolare attenzione ai principi delineati dall’Unione europea.

La contestazione legale sottolinea come, riducendo il diritto di trasmettere la cittadinanza a soli due gradi di discendenza, la legge potrebbe violare questi principi con un impatto negativo su molti discendenti di italiani che vivono all’estero, escludendoli da diritti precedentemente riconosciuti. Il ricorso denuncia un deficit di necessità e urgenza che avrebbe giustificato una modifica così restrittiva, definita anche priva di fondamento, basandosi su presunti “effetti disfunzionali” mai dimostrati concretamente.

La posizione della presidenza della repubblica e il richiamo al dialogo parlamentare

L’avvocato Falleti ha richiamato un passaggio importante pronunciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in data 17 giugno 2025. Il capo dello stato ha segnalato “attenzione e spaesamento” nelle comunità italiane all’estero, causati dalla riforma che limita l’accesso alla cittadinanza. Mattarella ha auspicato una “meditata considerazione” e una possibile “riconsiderazione” da parte del legislatore sulle modifiche introdotte.

Questo intervento istituzionale è diventato un elemento cruciale nella discussione attuale, poiché evidenzia la necessità di un dialogo più approfondito e trasparente sul tema. La modifica è stata approvata rapidamente senza un dibattito parlamentare adeguato, evento che ha alimentato critiche da più parti e la richiesta di una revisione da parte degli organi costituzionali.

Il richiamo alla prudenza del presidente Mattarella ha rafforzato la posizione del ricorrente, che punta a far riconoscere al tribunale la lesione di diritti fondamentali degli italiani e dei loro discendenti che vivono fuori dal territorio nazionale.

L’impatto della riforma sulle comunità italiane nel mondo

Molte famiglie italiane stabilite all’estero subiscono le conseguenze dirette della nuova legge sulla cittadinanza. Il taglio del diritto di trasmettere la cittadinanza fino alla seconda generazione riduce drasticamente il numero di persone che possono richiederla, creando incertezze e difficoltà materiali.

Le comunità storiche in paesi come il Venezuela, Argentina, Brasile o Stati Uniti, dove esistono connessioni profonde con le radici italiane, si sono trovate improvvisamente davanti a ostacoli burocratici e legali più rigidi. La normativa sembra non tenere conto di questo legame culturale e identitario, ignorando le peculiarità di nuclei familiari dove le generazioni si susseguono ad altissima distanza dall’Italia.

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Protesta delle comunità italiane nel mondo

Questa misura ha scatenato tensioni e proteste da parte di associazioni e gruppi rappresentativi delle comunità italiane nel mondo. Essi chiedono un intervento legislativo che riequilibri i diritti e riconosca il valore della continuità della cittadinanza, superando una visione rigida e limitativa.

L’avvocato Falleti ha sottolineato come la mancata discussione parlamentare approfondita abbia compromesso una valutazione reale degli effetti, limitandosi a risposte affrettate e lasciando molti cittadini in una condizione giuridica incerta.

Il ruolo del tribunale di napoli nella definizione del futuro della cittadinanza

Il ricorso presentato sarà esaminato dalla XXIII Sezione Specializzata in materia di immigrazione del tribunale di Napoli, che ora dovrà decidere sull’ammissibilità del riconoscimento della cittadinanza italiana al cittadino venezolano ma soprattutto sulla questione di legittimità costituzionale legata alla legge riformata.

Il tribunale rappresenta un passaggio chiave per verificare se le restrizioni poste dalla norma siano compatibili con i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione. L’impatto della decisione potrà estendersi ben oltre il singolo caso, interessando milioni di persone che chiedono di difendere i propri diritti e legami con l’Italia.

Possibile evoluzione della situazione

La possibile pronuncia della corte costituzionale arriverà dopo che la magistratura ordinaria avrà valutato la questione, potendo così aprire la strada a una revisione legislativa o, al contrario, consolidare l’attuale impostazione.

In questa fase cruciale, il ruolo della giustizia si intreccia profondamente con le vicende della cittadinanza e dei diritti degli italiani all’estero. Le prossime settimane saranno decisive per chiarire la portata delle nuove regole e il destino di molte famiglie legate dall’origine italiana.

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