Il nome di padre Giuseppe Rassello torna d’attualità grazie al nuovo libro della giornalista Giuliana Covella, che ripercorre una delle storie più controverse e complesse della cronaca napoletana degli ultimi decenni. Il sacerdote, noto come il “prete in jeans”, ha segnato profondamente la comunità del Rione Sanità, lasciando un’eredità fatta di luce e ombre. La sua figura divide ancora oggi opinioni e racconti, ripresa in un volume che ripercorre i fatti con documenti giudiziari e testimonianze dirette.
Padre Giuseppe rassello: chi era il prete in jeans arrivato al rione sanità
Giuseppe Rassello nasce a Procida e arriva al Rione Sanità di Napoli alla fine del 1989. Qui si fa subito notare per il modo poco convenzionale di vestire e la sua vicinanza ai giovani della zona. Era un sacerdote fuori dagli schemi, intento a usare la cultura e l’arte per cercare di ridare dignità a un quartiere difficile. La sua presenza ha attirato una certa attenzione, positiva da un lato, ma anche sospetti dall’altro.
Un punto di riferimento per i giovani
Rassello diventa un punto di riferimento per molti ragazzi. La sua visione di comunità passava attraverso il coinvolgimento diretto dei giovani in attività artistiche e culturali. Grazie a questo impegno la Sanità ha visto una rinascita che ha portato il quartiere a diventare una meta anche per turisti interessati alla cultura popolare e alle iniziative sociali. Questo aspetto però non ha impedito che le accuse a suo carico, molto gravi, mettessero in discussione tutto il suo lavoro e il rapporto costruito con la comunità.
Il caso giudiziario del 1990 e le accuse contro padre rassello
Il 2 giugno 1990 segna l’inizio della parte più tormentata della storia di padre Rassello. Dopo aver celebrato un matrimonio in chiesa, il sacerdote viene arrestato con l’accusa di abusi su un ragazzo di 14 anni. Il clamore mediatico è immediato. La vicenda si trasforma in uno scandalo che scuote l’opinione pubblica e diventa un caso emblematico per il trattamento riservato ai sacerdoti accusati di reati simili.
Un’indagine e un dibattito controverso
Il libro di Giuliana Covella racconta questa fase mettendo sul tavolo atti giudiziari, sentenze, e testimonianze raccolte negli anni. Emergono dettagli che suggeriscono come la vicenda non sia stata indagata con la dovuta attenzione, e che la gogna mediatica abbia influito pesantemente sul destino di Rassello. Una parte della comunità continua a difendere la figura di quel sacerdote che aveva portato speranza e cultura tra i più giovani.
Il libro “apri gli occhi” e il ruolo di roberto saviano nella narrazione
Il volume pubblicato da Guida Editori, intitolato “Apri gli occhi – Storia di padre Giuseppe Rassello, un prete scomodo alla Sanità”, rappresenta un tentativo di rivedere la storia con occhi diversi. Giuliana Covella ha ricostruito gli eventi incrociando fonti documentarie e interviste che restituiscono un quadro complesso, dove emergono contraddizioni e lati poco esplorati.
Roberto Saviano ha prefato il libro, definendolo un dono raro del giornalismo italiano. Lui sottolinea come la vicenda di Rassello sia un laboratorio simbolico di conflitti e scandali che avrebbero caratterizzato gli anni successivi in Italia, con implicazioni più ampie sul rapporto tra potere, giustizia e media. Il libro suggerisce che il racconto ufficiale sia stato parziale e che ci siano molte cose da chiarire rispetto a quel periodo.
La presentazione dell’opera a Napoli e gli interventi previsti
La presentazione di Apri gli occhi si svolgerà il 24 giugno alle 18 presso Spazio Guida in via Bisignano 11, Napoli. L’evento prevede i saluti dell’editore Diego Guida e un dialogo con Giuliana Covella. Parteciperanno anche figure come francescomaria tuccillo, con esperienza sia nel management che in ambito giuridico penale, e l’autore del booktrailer Lorenzo Cammisa, che illustrerà le scelte creative legate alla promozione del volume.
Un incontro per approfondire una storia complessa
La giornalista Taisia Raio modererà l’incontro, che promette di approfondire temi delicati legati alla storia personale di Rassello e al contesto in cui è maturata questa vicenda. Molti interessati alla cronaca napoletana e alla memoria sociale locale faranno probabilmente sentire la loro presenza, confermando l’interesse che questa storia sa ancora suscitare.