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L’abbattimento dell’ex palazzo icos a latina segna l’avvio del progetto gonfie vele

L’ex edificio icos di latina, ormai da decenni rimasto un simbolo di abbandono e di promesse mancate, sta per essere abbattuto. L’operazione è prevista per oggi alle 11.30 e rappresenta il primo passo concreto di una riqualificazione urbana che il Comune di latina, insieme all’Ater, ha in mente da tempo. Questo intervento si inserisce nel progetto più ampio chiamato gonfie vele, che mira a trasformare una zona strategica della città. Un’area che, per decenni, ha portato con sé l’ombra di un fallimento legato al settore edilizio locale.

La nascita e la fine del progetto icos: un edificio mai completato

L’edificio noto come ex icos prese vita alla fine degli anni Ottanta, quando la società icos srl iniziò a impiantare le prime fondamenta nei pressi della cosiddetta Mediana di latina. Il progetto era ambizioso: l’area doveva ospitare uffici e spazi commerciali lungo la bisettrice edificabile prevista dal piano regolatore generale del 1972, opera dell’architetto piccinato. All’epoca, latina stava vivendo un’importante espansione urbanistica, specie nei quartieri a sud-ovest come il q4 e il q5. L’edificio veniva concepito come una struttura di sette piani posta su una strada di grande percorrenza, la sr 148, destinata a diventare un punto di riferimento visivo e funzionale.

Scandali e conseguenze a tangentopoli

Però, la costruzione si arrestò bruscamente a causa degli scandali e delle inchieste di tangentopoli che tra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta sconvolsero la politica italiana. L’icos fu travolta da questi eventi al punto che la ditta fallì, lasciando un rudere che nel tempo divenne un vero e proprio ecomostro. La struttura mai completata è rimasta un segno di una stagione di malaffare e gestione poco trasparente, quale testimonianza di speculazioni e connessioni fra politica e settore edilizio.

L’acquisto da parte del comune e le promesse rimaste in sospeso

Dopo il fallimento e la lunga parentesi di abbandono, nel 2003 il Comune di latina decise di acquistare l’edificio, con l’idea di trasferirvi la Guardia di Finanza e liberare il palazzo m, poi affidato all’università. L’acquisto avvenne tramite asta con un esborso di circa due milioni e mezzo di euro. Ma la vicenda si tinge di ambiguità: si racconta di rilanci al rialzo durante l’asta a cadenza rapida, azioni che alla fine obbligarono il Comune a pagare ben oltre la cifra prevista inizialmente. La manovra immobiliare dietro questa scelta è ancora oggi oggetto di discussione.

L’edificio rimane dismesso

In seguito, salta la mossa dell’università di trasferirsi nel vecchio icos e l’edificio rimane inutilizzato per anni, lasciando cittadini e automobilisti a osservare uno scheletro abbandonato. Nel tempo, l’ex icos è diventato l’emblema di una classe dirigente incapace di portare a termine opere pubbliche importanti. Un esempio di soldi spesi e progetti rimasti sulla carta, senza un vero sviluppo. Questa situazione ha alimentato sfiducia nei confronti delle istituzioni locali, complicando ogni ipotesi di riscatto.

Il nuovo corso grazie al pnrr e all’ater: abbattimento e rinascita

Ora la situazione cambia grazie a due fattori: il pnrr e il coinvolgimento diretto dell’ater. Il piano nazionale di ripresa e resilienza ha messo a disposizione fondi per risanare aree urbane degradate. L’ater, che gestisce il patrimonio immobiliare pubblico, ha deciso di intervenire sullo stato dell’ex icos, ritenendo l’abbattimento una via necessaria. Questa operazione ha lo scopo di cancellare definitivamente un simbolo di decadenza e di dare il via a nuovi progetti di sviluppo.

L’abbattimento programmato

L’abbattimento è programmato per questa mattina alle 11.30, un momento che sarà seguito da vicino dalla cittadinanza e dagli stessi amministratori locali. L’intento è di aprire una nuova fase in cui quell’area possa tornare a vivere con costruzioni funzionali e servizi per il quartiere e per tutta la città. Questo passaggio segna una svolta concreta, che rompe anni di immobilismo. La speranza, ora, è che il progetto gonfie vele porti risultati tangibili, compensando il lungo tempo perso e restituendo dignità a una zona prima dimenticata.

L’ex palazzo icos ha attraversato un percorso travagliato. Da cantiere fermo e simbolo di scandali, si avvia ad una trasformazione definitiva. Oggi, con le ruspe al lavoro, il volto di quella parte di latina comincerà a cambiare davvero.

Monica Ghilocci

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