Un’importante azione della guardia di finanza di roma ha portato all’arresto di sedici persone coinvolte in un traffico di droga che si estende da Nord Africa a Italia e Spagna. L’indagine, condotta sotto la direzione della procura distrettuale antimafia della capitale, ha rivelato un’organizzazione criminale ben strutturata che operava nei quartieri periferici di roma. Ecco tutti i dettagli dell’operazione, i metodi usati dal gruppo e le fasi dell’inchiesta.
Nelle prime ore di marzo 2025, la guardia di finanza di roma ha eseguito una serie di ordinanze di custodia cautelare su mandato della procura antimafia. Sedici persone sono state raggiunte dagli arresti, tredici sono finite in carcere, mentre tre sono state sottoposte ai domiciliari. L’operazione ha visto l’intervento di specialisti del gruppo investigativo criminalità organizzata del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza, che hanno raccolto prove determinanti durante le indagini.
La vasta operazione ha riguardato quartieri residenziali nei dintorni di roma, in particolare casal boccone e fonte meravigliosa, punti nevralgici per le attività illecite dell’organizzazione. Il coordinamento della procura distrettuale antimafia, sempre attenta ai fenomeni di infiltrazione criminale nella capitale, ha permesso l’emissione delle misure cautelari così da evitare la fuga o la continuazione dei reati. Le accuse rivolte a queste persone riguardano non soltanto il traffico di droga, ma anche detenzione di armi, rapina, ricettazione e riciclaggio di denaro.
Le accuse comprendono traffico di stupefacenti, detenzione di armi, rapina, ricettazione e riciclaggio, a dimostrazione della multifunzionalità criminale dell’organizzazione.
L’inchiesta ha svelato un gruppo composto in prevalenza da cittadini di origine marocchina, che con metodi consolidati ha gestito un traffico di stupefacenti su scala internazionale. Il gruppo aveva individuato come base operativa i quartieri di casal boccone e fonte meravigliosa a roma, da cui organizzava l’approvvigionamento e la distribuzione della droga.
Attraverso legami con paesi come marocco e spagna, l’organizzazione importava grandi quantitativi di droga, principalmente hashish e marijuana. Gli investigatori hanno ricostruito come lo stupefacente venisse trasportato prevalentemente su gomma, passando le frontiere europee in modo clandestino. È emerso che nei mesi scorsi l’organizzazione ha fatto arrivare oltre 1,4 tonnellate di sostanze stupefacenti. Le merci così importate venivano consegnate a grossisti attivi nei quartieri di castel romano e alessandrino, in modo da alimentare efficacemente il mercato dello spaccio.
La distribuzione avveniva in luoghi precisi, scelti per la forte presenza di consumatori e per la geografia criminale della città, come i quartieri don bosco, pigneto, spinaceto, e capannelle, ma anche alcune zone delle province di roma e latina.
Secondo le ricostruzioni fornite dalla guardia di finanza, l’organizzazione aveva una struttura con compiti ben definiti. Alcuni si occupavano dei contatti con i fornitori esteri, ad altri toccava la gestione dei trasporti e lo stoccaggio, altri ancora svolgevano la distribuzione sul territorio romano. C’era poi una parte dedicata alla gestione economica: la raccolta dei proventi, la ricettazione e il riciclaggio del denaro guadagnato con la vendita.
Non mancava una “cassa comune”, una riserva di denaro per pagare gli affiliati e per sostenere le famiglie o gli stessi membri arrestati. Questa forma di mutualità interna serviva a mantenere saldo il gruppo e a garantire aiuti in caso di controlli e arresti da parte delle forze dell’ordine. L’indagine ha anche riportato il sequestro di armi da fuoco, strumenti utilizzati per proteggere i traffici e per esercitare pressione su terzi.
Durante l’operazione, sono stati trovati veicoli con doppifondi, utili a trasportare droga senza destare sospetti, così come apparecchi per comunicare in modo criptato. Questi dettagli confermano l’attenzione del gruppo a evitare intercettazioni e interventi delle forze dell’ordine. Due persone legate all’organizzazione erano già finite in manette negli scorsi mesi durante arresti in flagranza.
Le forze dell’ordine hanno recuperato durante le perquisizioni oltre 660 chilogrammi di hashish e più di 50 chili di marijuana. Questi quantitativi rappresentano una parte significativa del carico totale gestito dal gruppo. Il sequestro limita dunque in maniera consistente l’approvvigionamento destinato alle piazze di spaccio nella capitale e nelle province limitrofe.
Le aree più colpite da questo traffico risultano essere da tempo zone dove si registra una domanda elevata di stupefacenti, con conseguenze sociali e di sicurezza. La presenza di un’organizzazione così ramificata conferma come parte della periferia di roma resti terreno fertile per consorterie dedite a crimini di vario tipo. Questo intervento della guardia di finanza rappresenta un colpo importante all’economia illegale del narcotraffico in città.
Continua l’attività di monitoraggio sui territori interessati, per evitare che altre strutture prendano il posto di quella smantellata. Gli arresti e i sequestri monitorano da vicino i flussi internazionali e le forme con cui la droga arriva nel nostro paese, sottolineando la continuità degli sforzi delle forze dell’ordine nel contrasto a questi fenomeni.
In seguito al grave crollo del solaio del ristorante Essenza a Terracina, che provocò sette…
Una macchinetta elettrica, usata da un uomo con disabilità per muoversi in città e arrivare…
Un gesto di prontezza ha evitato conseguenze gravi a una donna anziana a Napoli. L’episodio…
Emilia fimiani, studentessa di pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha conquistato il primo…
La regione lazio ha annunciato un nuovo avviso pubblico rivolto ai piccoli comuni del territorio…
Il riconoscimento culturale intitolato a Elsa Morante ha celebrato quest’anno Franco Arminio per il suo…