Il mercato immobiliare in Abruzzo mostra segnali contrastanti nella prima metà del 2025. I prezzi delle case in vendita scendono leggermente mentre i canoni di affitto registrano una crescita significativa. Questi dati arrivano dall’osservatorio semestrale di Immobiliare.it Insights, che fotografa l’andamento delle compravendite e delle locazioni nella regione, dipingendo un quadro dove domanda e offerta seguono traiettorie differenti.
Nel primo semestre del 2025 i prezzi medi richiesti per l’acquisto di una casa in Abruzzo si attestano sui 1.362 euro al metro quadro, con un calo dello 0,6% rispetto alla fine del 2024. Questa riduzione sottolinea un lieve raffreddamento nella domanda d’acquisto, ma non un crollo del mercato. Al contrario, i canoni per gli affitti aumentano del 4% nello stesso periodo, portando il costo medio a oltre 8 euro al metro quadro. Questo balzo indica una pressione crescente sulla domanda di case in affitto, probabilmente legata a motivi economici o sociali come la maggiore mobilità o la difficoltà ad accedere a mutui convenienti.
L’Osservatorio semestrale di Immobiliare.it Insights ha sottolineato come questi movimenti non siano isolati, ma inseriti in un contesto più ampio di variazioni sia nella richiesta che nella disponibilità degli immobili residenziali in Abruzzo.
La dinamica di domanda e offerta conferma il quadro a doppia velocità. Da gennaio a giugno 2025 le compravendite sono aumentate dell’11,8%, segno di un interesse che resta vivo nonostante la leggera diminuzione dei prezzi. Nel mercato delle locazioni, la crescita è ancora più marcata: la domanda sale del 31,2%, segno che sempre più persone cercano soluzioni abitative in affitto.
Sul fronte dell’offerta, la disponibilità di case in vendita è cresciuta del 3,9%, segnalando un aumento di immobili immessi sul mercato, forse spinti da chi preferisce vendere davanti ai segnali di incertezza. La situazione è però opposta per gli affitti: le case disponibili sono diminuite dell’11,5%, restringendo l’offerta e contribuendo così alla crescita dei canoni di locazione. Questa riduzione dell’inventario rende più difficile trovare appartamenti in affitto e spinge i prezzi verso l’alto.
Pescara emerge come il comune più caro della regione per chi vuole acquistare casa. Qui il prezzo medio supera i 2.100 euro al metro quadro, con un aumento del 2,5% rispetto all’inizio dell’anno. Nessun altro centro abruzzese si avvicina a questa soglia. La provincia di Teramo segue con prezzi medi di 1.610 euro al metro quadro, più contenuti ma comunque sopra la media regionale.
Sul versante opposto c’è Chieti, che offre il metro quadro più economico per l’acquisto, intorno a 1.081 euro. Questo prezzo più basso riflette probabilmente condizioni economiche diverse e una domanda meno vivace rispetto alla costa pescarese.
Quando si parla di affitti, la provincia di Teramo invece si colloca in cima alla classifica tra le aree più costose, con canoni oltre i 13 euro al metro quadro e un incremento dell’8,6% nel semestre. Le altre zone della regione non superano i 10 euro al metro quadro. Anche per gli affitti, Chieti mostra i valori più bassi, poco sopra i 6 euro al metro quadro. La disparità tra Teramo e Chieti evidenzia condizioni locali molto differenti sul mercato della locazione.
Nel semestre analizzato, la provincia di Pescara e il comune di Chieti sono gli unici territori dove i prezzi degli affitti hanno registrato una flessione, rispettivamente del 10,2% e dello 0,7%. In tutte le altre aree, i canoni sono saliti, in linea con la riduzione dell’offerta.
In termini di offerta di immobili in locazione, la tendenza generale è al ribasso tranne proprio per Chieti, dove l’inventario di case disponibili è aumentato dell’11,5%. Questo elemento fa di Chieti una delle poche zone in cui la disponibilità di affitti non è diminuita, offrendo una situazione meno critica rispetto ad altre località della regione.
Sul versante della domanda, ogni provincia e comune dell’Abruzzo vede una crescita delle richieste di affitto. Gli incrementi superano spesso il 10%, segno che la pressione sulle abitazioni in locazione è diffusa e coinvolge tutto il territorio. Questa tensione deriva da fattori economici e sociali specifici della regione e del momento storico, che portano più persone verso soluzioni abitative temporanee o più flessibili.
Le differenze tra le aree dimostrano come il mercato immobiliare in Abruzzo non sia omogeneo, con realtà diverse che convivono in questo periodo di trasformazione e su cui pesano fattori locali importanti come la disponibilità di lavoro e l’attrattività turistica.
I dati di questo primo semestre tracciano un quadro a due facce dell’Abruzzo immobiliare. La leggera discesa dei prezzi di vendita non ferma l’interesse per l’acquisto, mentre la domanda di affitti saltata in alto fa emergere problemi di scarsità di immobili da locare. Queste tendenze, riflettendo condizioni economiche e sociali, guideranno le scelte degli operatori e degli abitanti per la seconda metà dell’anno.
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