Sulmona si prepara a un inverno sotto stretta sorveglianza, con un piano coordinato di monitoraggio e addestramento pensato per evitare nuove emergenze. L’attenzione si concentra sul morrone, monte che ha già mostrato segni di instabilità in passato. Il direttore dell’agenzia di Protezione Civile della regione, Maurizio Scelli, ha fatto il punto su queste iniziative dopo un incontro in Comune, dove ha incontrato il sindaco e altre autorità locali. La sfida è prevenire rischi ambientali e migliorare la risposta in caso di emergenza già da novembre.
Maurizio Scelli ha sottolineato l’importanza di lavorare con le istituzioni locali per mettere in campo azioni concrete, senza perdere tempo in lungaggini burocratiche. Durante l’incontro con il sindaco Luca Tirabassi, il vice sindaco Mauro Tirabassi e il comandante dei vigili Domenico Giannetta, il direttore ha offerto piena disponibilità verso l’amministrazione cittadina: “Al sindaco dico ‘usatemi’, perché tornare qui è un’emozione”. Ha inoltre richiamato i volontari a un impegno serio e costante, basato su sacrificio e gratuità. È chiaro che la priorità sia evitare complicazioni formali, per agire con rapidità ed efficacia.
Oltre alla disponibilità diretta del direttore, è stato confermato un intervento strutturato su due fronti principali: uno legato al monitoraggio del territorio attraverso tecnologie avanzate, e l’altro alla preparazione pratica con un’esercitazione di protezione civile in programma da cinque giorni, prevista per novembre. L’obiettivo è coordinare l’intervento di tutte le forze coinvolte nella gestione delle emergenze, così da affinare la reattività e la collaborazione sul campo nei casi di pericolo.
Al centro delle misure preventive c’è un sistema di monitoraggio “capillare”, che si affida all’uso di droni e altri strumenti sofisticati per tenere sotto controllo il territorio montano. L’esperienza dei cedimenti e degli incendi degli ultimi anni, in particolare quelli del 2017 e del 2023, ha spinto ad attivare un controllo più stretto e aggiornato della zona del morrone, per intercettare eventuali segnali di rischio in anticipo.
Scelli ha parlato senza mezzi termini, spiegando che l’idea è “mettere le manette al primo che avrà un fiammifero tra le mani”, una dichiarazione che fa capire la tensione e l’attenzione verso il problema degli incendi dolosi o accidentali. Il monitoraggio elaborato dall’agenzia non si limiterà a sorveglianza visiva: i droni offriranno immagini ad alta risoluzione, dati ambientali e rilevamenti su possibili movimenti del terreno. Questi dati almeno a livello regionale, saranno fondamentali per agire rapidamente in caso di situazioni anomale.
Il piano prevede anche una rete di comunicazione tra i vari enti coinvolti, così da condividere le informazioni in tempo reale e attivare subito le squadre di intervento. Così si cerca di evitare episodi come quelli che in passato hanno provocato danni a Sulmona e alle zone limitrofe.
L’altro fronte delle attività riguarda l’esercitazione programmata per novembre, con durata di cinque giorni. Si tratta di un appuntamento che coinvolgerà l’intero territorio regionale e punta a testare la capacità organizzativa e operativa delle squadre di pronto intervento. Lo scopo è perfezionare sul campo tutte le fasi di gestione dell’emergenza, dalle segnalazioni tempestive al coordinamento delle risorse.
L’esercitazione sarà importante per mettere alla prova i protocolli di sicurezza e salvaguardia, coinvolgendo da vicino enti locali, volontari, forze dell’ordine e protezione civile regionale. Durante questi giorni, verranno simulate condizioni critiche legate a fenomeni come incendi, frane o altri eventi naturali che possono interessare il morrone e il territorio circostante. Le prove pratiche aiuteranno a individuare eventuali lacune operative e migliorare la prontezza.
Maurizio Scelli ha evidenziato l’importanza di un addestramento condiviso, dove la sinergia tra le varie componenti possa fare la differenza in situazioni reali. Il riferimento esplicito alla gratuità richiama l’impegno disinteressato dei volontari, pilastri fondamentali di questa rete di sicurezza pubblica.
Dopo il confronto con i rappresentanti del Comune di Sulmona, Scelli ha incontrato il Procuratore della Repubblica Luciano D’Angelo e i sostituti procuratori Stefano Iafolla ed Edoardo Mariotti. L’appuntamento si è svolto in un clima di attenzione al tema della sicurezza e della prevenzione dei rischi, soprattutto alla luce del recente via libera da parte del consiglio dei ministri al disegno di legge per la salvaguardia dei tribunali.
Questo passaggio normativo apre nuovi scenari per le azioni giudiziarie e di vigilanza legate a comportamenti che possono mettere in pericolo la collettività e il territorio. I legali sulmonesi ribadiscono la necessità di collaborare con gli enti di protezione civile per reperire prove e intervenire senza ritardi contro eventuali reati ambientali o di altra natura.
L’intesa tra magistratura, protezione civile e amministrazioni locali di Sulmona si presenta quindi come un tassello decisivo per assicurare un controllo più stringente e una risposta efficace alle emergenze legate al morrone e alle aree circostanti. Il dialogo continuo tra queste figure pubbliche punta anche a fare chiarezza sulle responsabilità, con una particolare attenzione alla prevenzione e tutela del territorio.
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