L’abbazia di Montecassino si prepara a festeggiare i 1500 anni dalla sua fondazione nel 2029 attraverso un Giubileo che interesserà tutta la famiglia benedettina. Il percorso verso l’evento è stato delineato durante il pontificale in onore di San Benedetto, fondatore del monastero e patrono d’Europa, con un programma che si articola in quattro tappe annuali. La celebrazione promette di essere un momento di riflessione per il presente, mettendo al centro i valori spirituali e sociali che hanno animato la comunità benedettina da secoli.
La celebrazione dei 1500 anni di Montecassino: una sfida spirituale e culturale
Il padre abate dom Luca Fallica ha presentato, durante la funzione, il cammino spirituale che accompagnerà i fedeli e i monaci fino al 2029. Ha ricordato l’importanza di Montecassino come luogo di maturità spirituale, risultato di un lungo percorso che parte da Norcia, città natale di San Benedetto, e passa per Subiaco, dove ebbe inizio la vita monastica. Questi tre centri rappresentano tappe fondamentali della vocazione benedettina, che si fonda sulla ricerca di Dio e sulla consacrazione alla vita comunitaria.
L’abbazia intende proporre un Giubileo centrato sul “luogo”, inteso come spazio fisico e metaforico collegato allo spirito. Si partirà dall’11 luglio 2025 – giornata dedicata a San Benedetto – per scandire un itinerario in quattro anni, con altrettanti temi declinati ogni anno. Il percorso non si limita a una ricorrenza storica, ma invita monaci e fedeli a riflettere sulla presenza del monastero nella società contemporanea e sul suo ruolo come faro di speranza e di guida morale in tempi turbolenti.
Quattro anni di riflessione attorno ai valori di pace, luce, carità e speranza
Il primo anno del cammino, che va da luglio 2025 a luglio 2026, è dedicato alla pace. Il padre abate ha evidenziato come la parola “pax”, incisa sopra il portale di Montecassino, indichi sia un’accoglienza per chi entra, sia una sfida da portare nel mondo. L’immagine della “scala di Giacobbe” che si incontra all’ingresso invita a salire e scendere dentro se stessi per ricevere dono della pace e trasmetterlo agli altri.
Il secondo anno, dal 2026 al 2027, punta sulla luce. Montecassino sulla cima del monte simboleggia un faro nel buio della storia, e la luce divina che si manifesta serve a rischiarare oscurità personali e sociali. Il ricordo di San Benedetto che vede il mondo avvolto da un raggio di sole pone il monastero come punto di riferimento per chi cerca senso e spiritualità in un momento complesso.
Nel terzo anno, dal 2027 al 2028, il tema sarà la comunione nella carità. La Regola di San Benedetto invita a vivere una comunità fondata su amore sincero e collaborazione autentica, lontana da invidie e rivalità. Questo richiamo diventa essenziale per superare solitudini e divisioni e per testimoniare un modello di vita condivisa radicato nella solidarietà.
Infine, dal 2028 al 2029, Montecassino sarà celebrato come luogo di speranza. La speranza, maturata dopo anni di impegno su pace, luce e comunione, diventa l’elemento che fonda la fiducia nel futuro e nel senso profondo della vita, nonostante le difficoltà della storia contemporanea.
Il cardinale battaglia invita a trasformare la realtà dalla guerra alla pace attraverso gesti concreti
Durante l’omelia, il cardinale Domenico Battaglia ha sottolineato l’attualità del messaggio di San Benedetto, ricordando come egli abbia seminato la verità con la quotidianità, la preghiera e il lavoro, non con proclami o violenze. Il porporato ha messo in rilievo il valore della regolarità, della semplicità fedele e soprattutto dell’ascolto: “Ascolta, o figlio” è il primo comando della Regola e indica un atteggiamento che apre a un cammino vero di conversione.
Il cardinale ha lanciato un appello concreto sulla situazione attuale, caratterizzata dai conflitti e dalle tensioni internazionali. Su questa base, ha chiesto di “convertire arsenali in ospedali, utili di guerra in borse di studio, bunker in biblioteche”. Ha evidenziato il pericolo di lasciar correre l’indifferenza, che permette di normalizzare la violenza e il profitto a scapito della vita umana. Benedetto, ha detto, “ci guarda” come testimone che denuncia le piaghe del mondo senza paura.
Denuncia diretta ai protagonisti economici e politici
La denuncia è diretta anche ai protagonisti economici e politici: chi finanzia la guerra e chi tollera ingiustizie sociali si rende responsabile di tradire la dignità umana e la vera regola della convivenza civile. Il cardinale ha messo in luce come la Regola di San Benedetto ponga al centro l’altro e allontani da un culto cieco dei soldi e del potere.
Montecassino come punto di riferimento tra spiritualità e impegno sociale nel 2025
La chiamata del Giubileo di Montecassino trascende l’ambito religioso per farsi messaggio sociale e culturale in un momento storico segnato da guerre, crisi e grandi tensioni. L’abbazia vuole fare da guida, proponendo non una fuga dal mondo ma un processo di trasformazione interiore e comunitaria che si riflette anche nella pratica quotidiana.
Il percorso a tappe, scandito da temi concreti come pace, luce, comunione e speranza, mira a tenere viva la memoria e l’insegnamento di San Benedetto, ma soprattutto a rinnovare la presenza benedettina come testimonianza attiva nel nostro tempo. La comunità monastica, insieme ai fedeli e a quanti guardano a Montecassino, potrà così affrontare le sfide contemporanee senza perdere di vista gli ideali profondi che hanno animato il luogo per quindici secoli.